CD Projekt RED: vendita dei dati rubati

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Alcuni dei dati rubati durante lo scorso attacco informatico, di cui è stata vittima la società CD Projekt RED, sono stati messi in rete organizzando un’asta per i restanti.

CD Projekt RED – I danni dell’attacco ransomware

Nel precedente articolo abbiamo riportato la notizia dell’attacco informatico ai danni di CD Projekt RED e la volontà di non aprire un dialogo con i criminali. Durante l’attacco ransomware i colpevoli hanno lasciato una nota dove si faceva riferimento ai dati rubati, tra i quali figurano i codici sorgente di differenti giochi. Il gruppo ha dato anche un termine di 48 ore per stabilire il costo per non diffondere le informazioni rubate.

CDPR ha mantenuto salda la propria posizione, sostenendo che non erano stati rubati dati sensibili dell’utenza e che potevano recuperare i database criptati durante l’attacco. Il gruppo di hacker, passate le 48 ore, ha postato oltre 21GB di file che compongo il codice sorgente di GWENT. Lo staff di Cybernews.com, che ha curato la stesura di un articolo sull’accaduto, è riuscito a mettere le mani su una copia dei suddetti file trovando conferma della loro autenticità.

All’interno dell’archivio “CDProkect Leak #1”, oltre a tutto il materiale, era presente una nota che preannunciava il rilascio di un secondo archivio. Tale leak, stando alle informazioni disponibili, riguardava The Witcher 3 e molto più specificatamente il motore di sviluppo “REDengine”. Alcune fonti riportavano anche la presenza di una possibile asta online per la vendita dei dati rubati. L’organizzazione KELA, specializzata nell’analisi del dark web, ha confermato tali informazioni e l’autenticità dell’asta.

Durante la giornata di ieri (11 febbraio) KELA ha anche pubblicato un aggiornamento per segnalare il termine dell’asta. La cifra proposta tramite offerta esterna, non indicata da nessuna fonte, ha soddisfatto le richieste del gruppo. La condizione espressa con il pagamento è la cessazione di ogni forma di distribuzione/vendita di tali dati.

CD Projekt RED, oltre al comunicato precedentemente citato, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali né ha risposto alle richieste dei vari redattori.

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