L’ultima versione di Chrome OS è stata rilasciata, ma in poco tempo è stato sospeso l’aggiornamento pubblico a causa di alcuni problemi di stabilità.
Chrome OS v75
Nel mondo dell’informatica, oramai, la presenza di un aggiornamento comporta quasi sempre l’introduzione di problematiche minori o di grande impatto. Abbiamo visto, nel corso dell’anno, alcuni problemi legati all’aggiornamento di Windows 10 e come si manifestassero dei cali di stabilità.
Questa volta a finire sotto i riflettori è Chrome OS: l’alternativa PC marchiata Google. Se da un lato questo OS guadagna sempre più spessore nel segmento business, dall’altro troviamo la mancanza di funzioni fondamentali. L’aggiornamento alla versione v75 risultava molto importante in questo scenario, vista l’introduzione del supporto ai client Cloud (OneDrive etc).
Sembrerebbe però che l’uscita di questo aggiornamento non sia partita con i migliori auspici. Il primo elemento che ha portato molti dubbi è stato il ritardo con il quale è stato avviato il rilascio, facendo ipotizzare una serie di fix da parte di Google prima del lancio. Dopo l’effettivo lancio, dove molti utenti sono riusciti ad effettuare correttamente l’aggiornamento, il colosso di Mountain View ha rapidamente ritirato l’aggiornamento e sospeso la procedura.
I motivi di questo ritiro non sono noti, ma sono presenti vari feedback inoltrati da chi ha ricevuto l’aggiornamento. Alcuni dei problemi citati in questi feedback incidono sulla stabilità, mostrando: blocchi improvvisi, cali di prestazioni, sparizione delle icone e instabilità della rete internet.
La presenza di questi problemi, non di poco conto per un prodotto business, ha costretto Google a fermare l’aggiornamento di Chrome OS. Nelle prossime settimane saranno presenti dei fix interni e un nuovo rilascio, sperando in una versione stabile.
Se siete fra gli utenti della versione v75 vi suggeriamo di effettuare un backup completo, tramite Google Drive, per poi procedere con il ripristino alla versione v74.
Conclusioni
In differenti paesi le quote di dispositivi con Chrome OS stanno gradualmente salendo, ma questo inconveniente potrebbe costare dei punti all’affidabilità di Google. Gli utenti che acquistano dispositivi come i ChromeBook puntano a un’alternativa a Windows, adatta ad un ambiente lavorativo e con la massima stabilità. Un calo alla stabilità del sistema marchiato Mountain View potrebbe incidere sull’opinione pubblica, rallentandone il processo di crescita.
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Ma lo sai che sto sistema operativo di Huawei inizia ad interessarmi un bel po’?
E poi sai cosa c’è Yuri?
Tutti, me compreso, abbiamo dato per scontato che il target di mercato del nuovo OS di Huawei siano gli utenti Google.
Però mi chiedo se sia realmente così.
Fra ChromeOS, le innumerevoli implementazioni di Android che coprono ogni genere di dispositivi, il software di corredo gratuito ormai superbo, il Google Account che lega ogni cosa, Chrome non più spidestabile nella supremazia dei browser ed il Play Store Mountain View offre ben pochi punti deboli da azzannare.
E se l’eventuale aggressione avesse come bersaglio Apple?
Un tempo sarebbe stato impensabile, ma ormai Apple inizia a segnare il passo nell’innovazione, è tagliata fuori nella guerra degli assistenti vocali e appare sempre più debole nella IoT.
Dovendo scegliere un mercato da aggredire, io mi concentrerei su quello della Mela, Google è un boccone troppo grosso che rischierebbe di andare per traverso.
Solo una congettura ovviamente
Un po’ off-topic come discorso, ma considerando che si parla di un possibile rivale di ChromeOS (se garantirà le opzioni “desktop” connettendo a schermi esterni) diciamo che può passare. Fatto questo piccolo disclaimer sull’attinenza, procediamo al resto.
Google è consolidata, ormai, nella sua posizione e può solamente: prendere ulteriori consensi nel settore Mobile eliminando quote Apple o prendere quote nel segmento laptop con i Chromebook. Difficile che, nella situazione attuale, Mountain View possa essere ribaltata da qualcuno: sia che si tratti di Apple (ormai conosciuta sia come OS che come brand) sia che si tratti di un nuovo OS competitor come Huawei (che si conosce come brand, ma non come OS).
A questo punto, dopo un possibile rilascio di Ark OS, è probabile che piccole quote di Android ed Apple convergano su questo nuovo sistema. Un po’ saranno le persone curiose delle sue possibilità e che vorranno testarlo, un po’ saranno quelli insoddisfatti della politica Google/Apple e in fine ci saranno anche i fan di Huawei come marchio. Gli ultimi, come i primi, saranno i maggiori sostenitori dei nuovi prodotti, a cui si deve integrare anche il numero di utenti cinesi che sperimenteranno questa nuova idea di Huawei.
Sul fatto dell’innovazione Apple concordo con te, perché le “feature nuove” degli ultimi due anni sono roba o Google o Microsoft che semplicemente riadatta al suo OS: nulla di nuovo sul fronte occidentale.
Non mi sbilancio più di tanto con illazioni su chi sorpasserà chi e i possibili vincitori, preferisco i dati ufficiali prima di poter azzardare ipotesi troppo “visionarie”.
No Yuri, non è OT proprio perché la stessa Huawei ha presentato il suo OS come “General Purpose”, dunque competitor anche del ChromeOS oggetto di questo articolo.
Comunque ho atteso un po’prima di postare, e visto che non interveniva nessuno, tanto valeva portare il discorso su qualcosa di più accattivante… no? 😁
In Cina, te lo dico per certo dal momento che ho amici cinesi, stanno vivendo molto male le politiche di embargo imposte dagli USA, e questo potrebbe fare la differenza.
Qui in Occidente le quote Apple, sia nel mobile che nel fisso, non correrebbero particolari pericoli, ma in Cina è differente.
Qualora venisse realmente introdotto Ark OS questo potrebbe essere visto come un sistema operativo cinese che viene eseguito su un hardware cinese (consentimi di dirlo, un hardware di altissimo livello sia per elettronica che per materiali e cura costruttiva), dunque l’avversario perfetto per il prodotto americano per eccellenza, che è l’iPhone.
Quanto alla capacità di innovare, beh lì ci sono i numeri, perché l’innovazione si fa a suon di miliardi di dollari spesi in R&D. Apple non è più in cima alla lista.
Più che altro potrebbe figurare come Off-Topic solo perché non inerente al fatto dei bug e degli aggiornamenti, ma solamente se uno volesse essere fiscale. Mi tocca fare di questi disclaimer per evitare che poi nascano chissà quali discussioni, ma è più una formalità che una reale necessità, la community si auto-modera se istruita correttamente.
In ogni caso apprezzo le possibilità di dialogo, quindi ci sta come confronto.
Comunque si, di certo preferiranno un OS cinese per un mercato cinese, perché così non corrono il rischio di essere tagliati fuori a causa di un accordo economico o una manovra politica. Come nel caso dove la Russia ha tagliato i ponti con Microsoft e abolito Office, visto che aveva la propria alternativa, si può fare un parallelismo. Avendo una propria alternativa OS, corrono meno rischi per la loro tech, in più guadagnano possibilità di espanderla alle altre nazioni.
Si vedrà con il tempo ciò che verrà da Ark OS e da tutta questa situazione.
Giuro che non l’avevo letta prima di scrivere Yuri: sulla CNBC c’è una dichiarazione di Ren Zhengfei, il quale da una parte si spertica in lodi per le politiche di protezione dei dati degli utenti (anche nei confronti del Governo cinese) e poi afferma che Huawei segue i medesimi standard.
Nessuno è così matto da lodare la serietà di un suo concorrente diretto, a meno di non voler utilizzare queste lodi come aggancio per far presa sulla clientela di quel brand.
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