Chromebook e Play Store- Nuovi nemici per Microsoft?
Durante l’ultima conferenza con i developer Google ha svelato diverse interessanti novità, ma una di quelle che sicuramente ha fatto più rumore è stata l’imminente integrazione delle app presenti sul Play Store, per tutti i dispositivi con a bordo Chrome OS, AKA Chromebooks.
Ma procediamo per gradi.
Prima di tutto, cosa sono i Chromebook?
I chromebook sono una alternativa “economica” ai portatili lanciati da Google qualche anno fa. Il loro sistema operativo, Chrome OS, in realtà permetteva soltanto di utilizzare il Browser Google Chrome e le sue estensioni. La cosa più “strana” inoltre, è il fatto che questi device necessitino della costante connessione ad Internet. Difatti risulterà quasi impossibile effettuare anche la più semplice delle operazioni in modalità offline, perchè i Chromebook salvano tutto su internet, quindi per poter editare un file, ammesso che abbiate a disposizione la giusta estensione, dovrete farlo tramite internet. (Anche se alcune seppur limitate funzionalità sono disponibili offline).
Ora però, Google sembra intenzionata a cambiare le carte in tavola, svelando l’imminente compatibilità di Chrome OS con le applicazioni Android presenti sul Play Store, installabili direttamente sul Browser Chrome e sfidando direttamente Microsoft nel mercato Desktop. Come tutti ben sapranno il Play Store di Google vanta quasi 2 milioni di applicazioni il che estenderebbe di non poco le capacità dei Chromebook.
Ma veniamo a noi:
Microsoft dovrebbe essere preoccupata dall’entrata in gioco di questo nuovo concorrente?
A mio avviso assolutamente no.
E vi spiego il perchè con una lista, che elencherà più o meno tutte quelle che sono le “falle” dei Chromebook che nonostante la nuova integrazione, non potranno essere risolte.
- I Chromebook finora hanno (quasi) sempre avuto bisogno della connessione ad Internet per poter funzionare, tutto questo cambierà? E se si, vorrà dire che dovranno includere nei dispositivi delle unità di memoria sufficientemente grandi per poter contenere i file e le “app” offline? Questo aumenterà il prezzo di vendita?
- Lo store Android ha una infinita di App, questo è vero. Ciò che però sfugge a molti è che TUTTE queste app, sono state progettate per Smartphone, per dispositivi mobile. Vale a dire che le interfacce grafiche, i pulsanti, le funzionalità, non sono state ottimizzate per l’utilizzo Desktop. Ciò significherebbe avere ad esempio, dei pulsanti di menù esageratamente grandi.
- Per questa ragione, gli sviluppatori dovranno “ottimizzare” le App per girare al meglio sui Chromebook, e Google ne è ben consapevole, tanto che durante lo stesso keynote ha invitato tutti ad usufruire degli strumenti informativi che metteranno a disposizione perchè questo accada. In pratica, dovrebbero “ottimizzare” ogni singola App, e ce ne sono tante! Quindi vi ritrovereste con una versione limitata e gigante del vostro smartphone.
- I Chromebook si definiscono “economici”, ma se questa definizione poteva essere vera qualche anno fa, al giorno d’oggi non è nient’altro che una falsità. Con 200 euro (il costo di un Chromebook) si può acquistare un portatile Windows 10, o addirittura un ibrido Windows 10, in grado di eseguire TUTTE LE APPLICAZIONI DI CLASSE DESKTOP, come Photoshop, Illustrator ed ovviamente le versioni full di Microsoft Office.(Senza contare che le applicazioni attualmente disponibili per Windows , non solo sullo Store Microsoft, sono infinitamente maggiori rispetto a quelle del Play Store)
- Con un Chromebook non puoi fare nulla che non potresti fare con un portatile Windows 10. La pura verità. Addirittura, è possibile far girare applicazioni Android anche su Windows grazie a numerosi software freeware, con tanto di compatibilità touch. Perchè mai acquistare un device “castrato” come un Chromebook se per una spesa addirittura inferiore potete acquistare un dispositivo in grado di fare l’uno e l’altro?
Avrei così tanto da dire ancora riguardo questi device, ma per ora mi limito soltanto ad aggiungere che a mio parere, questo non è altro che un correre ai ripari della grande G dopo aver realizzato di essere tremendamente indietro nel concetto di convergence, che sembra essere il futuro (che Microsoft ha centrato in pieno diversi anni fa, sin da Windows 8).
rimane sempre la domanda: ma un utente normale, che cosa dovrebbe farci con un tablet? E cosa con un laptop (o un desktop)? Proseguo a vedere cassate certe macchine dal punto di vista di un informatico MOOOLTO esperto, in grado di andare ben oltre questo mio scrivere su questo sito. Non è un punto di vista parziale e, paradossalmente, limitato? Un po’ il discorso di una Ferrari: quelle vecchie erano difficili, ma così difficili da condurre che solo pochi potevano usarle. Oggi, elettronica, miglior studio meccanico, concetti diversi, ne fanno auto più gestibili. Con il medesimo contorno di lamentele. Non sono più Ferrari, una volta era meglio, ecc. ecc… Peccato, veramente peccato che la stragrande maggioranza di chi usa un tablet (o un laptop o un desktop o un auto) abbia capacità e obiettivi assai più limitati e che codeste cose (tablet, iPad, cromebook etc) siano oltremodo soddisfacenti per costoro!
Beh, @federico_risso:disqus, di sicuro l’informatica ha subito innumerevoli cambiamenti nel corso degli ultimi anni. Da un lato sono state realizzate cose positive, dall’altro, una marea di cose negative. L’intero settore è sempre più “user-friendly” e con questa bandiera, si limitano le capacità di una macchina costringendo l’utenza in un circolo chiuso e controllato. Il mio punto tuttavia era questo: lo unique selling point dei Chromebook finora è stato il prezzo, ma le cose sono ben diverse oggi! Per traslare il paragone con le auto, vediamola così. Perchè mai una persona dovrebbe comprare una panda (chromebook) quando per la stessa cifra, può comprare una BMW?(Microsoft e x86) E’ la pura verità al giorno d’oggi. A mio parere, non avrebbe proprio senso, ma posso capire che tramite tattiche “molto creative” di marketing, la grande G potrebbe convincere l’utente finale ad optare per i suoi Chromebook piuttosto che per un device Microsoft, cosa alquanto triste.
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