Facebook ha, da poco, ricevuto una multa per i suoi processi di raccolta dati e le regole sulla privacy, ma nel quadro sono presenti anche Microsoft e Sony.
Facebook partner – Microsoft e Sony
Nel corso di questi mesi abbiamo visto differenti articoli con protagonista Zuckerberg e la sua idea di raccolta dati per migliorare l’esperienza utente. La commissione che ha analizzato il caso Facebook ha trovato inadatte le forme di tutela della privacy attuate dal colosso dei Social, stabilendo dunque la necessità di stilare un nuovo regolamento. Come parte fondamentale del processo di tutela degli utenti verranno ridotti i dati scambiati con i partner di Facebook.
In passato il colosso dei Social ha progettato una serie di integrazioni per la sua piattaforma, atte a garantire un’evoluzione dell’esperienza Facebook. Questi processi raccoglievano i dati sull’esperienza utente per poi condividerle con i partner. La condivisione dei dati comportava una possibilità di utilizzo per le ditte esterne, migliorando la propria compatibilità con la piattaforma. Il problema riguarda l’utilizzo delle informazioni, che potevano essere utilizzati per altri scopi. Durante il 2018 sono stati disabilitati molti di questi protocolli di raccolta dati, ma solo in parte. Sembrerebbe che grazie ad un bug fosse ancora possibile accedere a determinate informazioni. Alcuni analisti esterni hanno segnalato al colosso dei Social la presenza di tale falla, che ha poi svolto le relative verifiche.
Dalle verifiche è emerso che, dei vari partner, solamente Microsoft e Sony stanno usufruendo dei privilegi di tali protocolli. Su PlayStation è infatti possibile sincronizzare le informazioni della propria lista amici grazie alla scheda contatti, utilizzando dunque i dati del profilo Facebook. Nel comunicato non sono presenti dettagli sull’utilizzo di Microsoft di tali dati, ma con molta probabilità sarà un programma simile a quello Sony, strutturato però per l’Xbox.
Nel corso delle prossime settimane verranno ridotte le API progettate da Facebook inc. per i propri partner, riducendo l’accesso e mettendo così in sicurezza la piattaforma.
Conclusioni
La raccolta d’informazione da parte di Microsoft e Sony risulta essere involontaria, a causa della presenza di un bug a loro ignoto. Considerando la dinamica degli eventi, entrambe le ditte non dovrebbero risentire di possibili cali dell’opinione pubblica.
Vedremo in futuro l’evoluzione della situazione di Facebook e le nuove norme che regoleranno la privacy sulla nota piattaforma Social.
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