Nuove indiscrezioni confermano l’avvicinarsi del lancio delle nuove CPU Intel della decima generazione per segmento Desktop.
Intel – 10th gen
La decima generazione (Comet Lake-S) di processori sviluppati e prodotti da Intel potrebbe presto arrivare sul mercato delle CPU Desktop. A confermare quest’ipotesi troviamo sia leak di negozi, che hanno involontariamente reso pubblici i nuovi listini, sia la comparsa di benchmark su siti come Geekbench e 3Dmark.
Dal punto di vista costruttivo non ci sono particolari differenze in questa serie: l’architettura si basa su un refresh della già nota architettura Skylake e un modello costruttivo a 14nm+. La scelta di Intel di puntare su questo modello consolidato risiede nella scarsa ottimizzazione dell’architettura Willow Cove. Parlando dal punto di vista delle prestazioni è interessante il fatto che, nonostante il modello costruttivo a 14nm+, riescono a garantire le medesime prestazioni dei modelli AMD a 7nm.
Ecco la lista dei benchmark della 10th gen attualmente disponibili:
i7-10700K i5-10600K
i5-10600KF
Intel Core i9-10900K vs. AMD Ryzen 9 3900X secondo l’analisi preliminare di CPU-Monkey
Secondo _rogame:
Time Spy CPU only
i9-10900K 10C/20T 3.7GHz/5.1GHz stock (4x16GB DDR4 2666Mhz)
vs
R9 3900X 12C/24T 3.8GHz/4.6GHz stock (2x16GB DDR4 3200MHz, 3400MHz & 3800MHz) pic.twitter.com/pyfVrTVHO7— _rogame (@_rogame) February 4, 2020
Facendo un confronto diretto tra il nuovo i9-10900K, da 10 Core 14nm+, con il Ryzen 9 3900X, da 12 core vediamo risultati molto simili. Questo dato potrebbe dare interessanti risultati nei prossimi mesi con l’effettivo lancio delle CPU della serie Tiger Lake 10nm+ per il segmento mobile. Considerando le attuali prestazioni dei modelli a 14nm+ è possibile che l’ottimizzazione dell’architettura Willow Cove, in combinazione al processo costruttivo 10nm+, riesca a colmare il divario creatosi con i Ryzen di AMD.
La scaletta di rilascio, secondo alcune fonti, colloca la presentazione delle nuove CPU e MOBO al 30 di questo mese. Dopo l’annuncio Intel inizierà a distribuire i campioni di prova alle maggiori testate procedendo con l’iter di test e recensioni prima della corretta commercializzazione.
Il resto della roadmap
Con molta probabilità la serie Comet Lake-S non sarà la tappa migliore della roadmap di Intel. A pesare molto su questo è, di certo, l’utilizzo di una tecnologia senza particolare innovazione né in termini di progettazione né di costruzione fisica. A segnare maggiormente il percorso del colosso di Santaclara saranno i prodotti della serie Rocket Lake grazie all’adozione dell’architettura Willow Cove e dell’abbassamento dal punto di vista di consumi. Altro dato che rende interessante la tappa Rocket Lake è la potenziale compatibilità con il Socket LGA 1200 della serie Comet Lake-S.
La serie Rocket Lake vedrà uno scontro diretto con la nuova serie Ryzen 4000 di AMD, che dovrebbe fare la sua comparsa questo autunno. A questo punto è da ipotizzare un lancio nel primo quarto del 2021, rispondendo ai prodotti della serie 4000 AMD e procedendo con il resto della roadmap.
La serie Rocket Lake, visti i potenziali successi della serie Ice Lake (10nm) per server, potrebbe essere l’ultima serie con processo costruttivo a 14nm. A dare adito a questa supposizione sono presenti differenti indiscrezioni che puntano su una possibile presentazione di nuove CPU a 7nm durante il quarto trimestre 2021.
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Senti Yuri, io ormai guardo unicamente al mondo ChromeOS ma alla fine non cambia un cavolo sia su quello Windows che su MacOS… nel passato sono stato un grande sostenitore dei CISC (vabbè gli Intel non sono reali CISC ma alla fine è un dettaglio implementativo) perchè nel mondo in cui tutto era più semplice gli Instruction Set di alto livello davano maggiori possibilità alle figure software di altrettanto alto livello di intervenire sul software a livello assembler senza l’impazzimento inevitabile causato dai set di istruzioni ridotti.
Però questo andava bene nel passato… diciamo che CISC era un buon compromesso tra la granularità gestibile dal compilatore e la capacità di astrazione della mente umana: la macchina esegue codice non proprio ottimale ma in compenso metto chi programma nelle condizioni di scriverselo con le proprie mani e quando necessario di dare un’occhiata all’eseguibile per valutare l’output del compilatore ed eventualmente cambiare la codifica (o i parametri di ottimizzazione) per renderlo il migliore possibile.
Però ormai da molti anni questo non esiste più! Da almeno un ventennio le nuove generazioni di sviluppatori neppure si pongono il problema di studiare l’assembler (figuriamoci scriverselo a mano), quindi i set di istruzioni CISC hanno perso tutta la loro utilità
I compilatori non solo sono in grado di gestire qualsiasi livello di granularità (o livello di astrazione che dir si voglia), ma migliorano in loro output al diminuire della complessità del set di istruzioni.
Per intenderci, questo significa che a parità di algoritmo in ingresso, l’output di un compilatore genererà un codice RISC migliore del suo equivalente CISC.
Sempre.
E già questo dovrebbe far propendere per l’abbandono di Intel a favore di ARM (di CPU RISC ce ne sono tante, ma ARM è la vincente, quindi inutile parsi pippe mentali sulle possibili alternative).
Poi c’è la questione delle ottimizzazioni.
Intel ottiene prestazioni spaventose, certamente superiori a quelle dell’equivalente ARM.
Ma perchè le ottiene? beh, in parte perchè l’hardware è superiore, e su questo non discuto, ma c’è un’altra parte sulla quale Intel aveva molto investito (ed alla quale ora ha difficoltà a rinunciare) che se le rendeva superiori in un mondo sostanzialmente disconnesso adesso si sta trasformando in una trappola mortale: gli algoritmi di prediction.
Predizione dei salti, predizione dei riferimenti alla memoria, predizione della vita dei puntatori… quasi non c’è più un’attività che le CPU intel non cerchino di prevedere allo scopo di aumentare la velocità effettiva rispetto al clock.
E nascono casini incredibili perchè il solito “utente malintenzionato” è in grado di “prevedere cosa la CPU prevedrà” e trarla in inganno.
Anche ARM implementa algoritmi di previsione, ma prima cosa non sono estremi come quelli Intel e secondo l’essere fondamentalmente una grossa FPGA rende il patching sia più efficace che meno costoso in termini di perdita di performance di quanto non avvenga su Intel.
Lo abbiamo visto con la valanga di vulnerabilità che ha afflitto tutte le CPU nel corso degli ultimi anni. Questi bug sono stati quasi tutti concettuali e non implementativi, quindi hanno coinvolto Intel, AMD, ARM… tutti. Perchè tutti hanno implementato il medesimo algoritmo.
Però su Intel ogni patch si è trasformata in una perdita di performance e spesso in un nuovo bug (successivamente corretto generando ancora nuova perdita di performance e nuovi bug) mentre su ARM si è sempre visto un “buona la prima” con perdite di performance modestissime.
E siamo al punto: nel 2020 le CPU RISC sono migliori sia nell’approccio logico (Instruction Set) che nell’implementazione (hardware).
Senza contare i consumi, le dotazioni dei moderni SoC etc etc
Eppure sia Microsoft che Google ed Apple non si decidono a fare il grande salto, focalizzando la massima attenzione su quella che è la tecnologia del futuro: ARM!
E non ci si lasci trarre in inganno dal fatto che sia Google che Apple supportano attivamente ARM nei sistemi portatili, perchè nei portatili già da tre o quattro anni abbiamo talmente tanta potenza di calcolo da non sapere più cosa farcene.
L’assurdità è nei Desktop (ini compresi i laptop), dove immancabilmente tutte e tre le aziende propongono Intel, come se un moderno SoC di alta fascia Qualcomm o HiSilicon accompagnato da un opportuno quantitativo di RAM ed un buon SSD non fosse in grado di assolvere egregiamente alla stragrande parte dei compiti con consumi ridotti di un buon 60% ed un prezzo dimezzato.
Almeno una linea di prodotto di alto livello cavolo!
Dopo di che, se vuoi fare giochi in grafica 3D spinta o montaggi video professionali, vabbè ti compri un Intel da 3000 euro, ma per tutto il resto chiunque sceglierebbe la versione ARM perchè oggettivamente migliore per la stragrande parte delle esigenze.
L’ho fatta lunghissima, mi scuso… era tanto che volevo dirlo ed il tuo articolo me ne ha dato l’opportunità.
Non c’è da scusarsi Federico, hai fatto un discorso sensato e hai dato delle motivazioni (oltre che dati reali) a sostegno delle tue tesi e questo è sempre un modo giusto di improntare una discussione o una critica. Molti si buttano sul sintetico e si limitano al “non mi piace perché non va” senza andare ad indagare sui motivi alla base o su perché sono portati ad avere quel particolare giudizio.
Fatta questa piccola premessa sulla composizione, andiamo alla risposta:
Io per primo sostengo che sia AMD sia Intel non stanno portando particolari novità, dal punto di vista delle CPU c’è solo snellimento dell’hardware e aumento di core fisici (che poi si applica anche sul fattore di quelli virtuali). L’articolo in primis è per parlare della nuova gen, dando una data effettiva di lancio e spiegando che appunto a parte il refresh dell’architettura per evitarsi qualche caso malevolo (tipo Meltdown o spectre 2.0) non c’è “nulla di nuovo sul fronte occidentale”. Il secondo punto è dare risalto al fatto che entro il 2021 ci saranno soluzioni Consumer a 7nm, ma il meglio viene dopo.
Ci sono particolari informazioni, di cui non posso parlare in dettaglio, che rispondono adeguatamente ad alcune delle tue corrette affermazioni. L’unica cosa che posso dire è: “c’è nuovo materiale nel calderone e i protagonisti di questo cambiamento saranno sia gli OS sia l’Hardware”. Mi dispiace di non poter dire di più, ma la situazione attuale non mi permette di aggiungere altro sui prossimi sviluppi (segreto professionale e tutela delle fonti).
Quindi dici che ci saranno sviluppi che vadano oltre il solito incremento delle prestazioni?
Staremo a vedere… tanto come dicevo se vuoi una CPU desktop i produttori di sistemi operativi ti obbligano a scegliere fra Intel ed AMD.
A meno di non usare Linux stand alone, naturalmente… Ma non sono masochista 😂
7nm… vabbè anche lì leggo che TSMC sta lavorando a una fonderia per i 2 nm (un solo ordine di grandezza maggiore della distanza tra due atomi nel cristallo di silicio), e anche quella tecnologia sarà appannaggio dei SoC basati su CPU ARM.
Il fatto è Yuri che attorno alla tecnologia basata su ARM ormai ruotano dei capitali ordini di grandezza superiori a quelli del mondo desktop/server.
Tanti anni fa Intel fece l’errore (fatale) di sottovalutare quel mercato, ed ora non avrà più i capitali necessari ad eguagliarlo.
La gen 10 e 11, almeno per quello che concerne il mercato consumer, son già definite con Comet Lake-S e Rocket Lake e probabilmente non subiranno cambiamenti. Le modifiche ai piani di Intel arriveranno dalla 12th gen, sia per delle scelte interne sia per delle scelte che verranno compiute lato OS. Quindi se mantengono fede alle dichiarazioni che hanno fatto con i relativi partner e investitori possiamo presagire un cambio di rotta intorno al 2022. Preferisco i pragmatismi e non do per certe le informazioni che ho pervenuto, vedremo nei prossimi anni.
Qualcomm, come ditta di punta del settore ARM per consumer, sta mettendo molte risorse nel perfezionamento dei suoi processori e Microsoft sta dando notevole supporto alla causa. Se Intel non muove bene le sue carte, durante queste due generazioni consolidate sui classici modelli desktop, non credo che riuscirà a minimizzare le perdite (assimilate come guadagni da Qualcomm o terzi). Se gestiscono bene la ricerca, mentre intanto i consumer utilizzano 10th gen e 11th gen, è possibile che riescano a rispettare la roadmap tracciata e fare una innovazione nella loro “classica rotta”.
Ho appena comprato un portatile di media gamma Lenovo con Core i7 di decima generazione perchè l’attuale Vaio ha uno schermo a risoluzione troppo bassa per il lavoro. Bisogna dire i prezzi delle CPU di fascia alta sono crollati.
Nuovo era in offerta a 750 euro, preso usato con meno di un mese di vita a 520 compresa spedizione.
Penso che Intel gli effetti di questa interminabile fila di bug li abbia sentiti parecchio.
Parte del ribassamento dei prezzi sta nella strategia di competizione attuata da Intel verso AMD. Spesso il colosso di Santa Clara ha dichiarato che loro potevano permettersi determinati prezzi perché loro erano l’unica vera alternativa di mercato. Considerando la crescita di AMD e i parziali successi ottenuti con la serie Ryzen, Intel ha dovuto agire consequenzialmente. A questo punto, essendo Ryzen forte su Desktop, ma non tanto forte sul segmento mobile: Intel ha puntato alla 10th gen Tiger Lake con Willow Cove su laptop abbassando i prezzi. Facendo questo ha potuto alzare le prestazioni, fondamentali per gli utenti gamers, abbassare i consumi e i prezzi incidendo molto sull’opinione del mercato Consumer.
Per quanto le falle tipo Meltdown e Spectre abbiano danneggiato tutte le varie ditte, è stata la competizione tra i differenti marchi a generare questo calo. Poi dipende anche dai produttori, ad esempio Lenovo ha avuto molti pareri negativi da parte dell’utenza a causa della raccolta di dati tramite telemetria. Quindi il suo marchio ha dovuto attuare delle scelte di mercato per tamponare questa perdita.
In linea di massima le nuove CPU costano meno e hanno un buon guadagno nel campo delle prestazioni, si parla del 20% in più rispetto alla precedente generazione. Prendendo in analisi il fatto che l’i9 della serie desktop 10th gen, nella sua versione sbloccata, sarà commercializzato ad una cifra inferiore ai 600€ (senza iva), è un indice di questo calo. Nella versione compresa di iva sarà commercializzato tra i 600 e i 700€, che ironia della sorte è davvero poco considerando che l’attuale i9-9900K sta sui 540€.
A me interessano soprattutto i consumi, ho visto che finalmente questa nuova generazione a 10nm non è una stufa.
Certo resta per me un mistero come facciano Qualcomm e HiSilicon a sviluppare potenze di calcolo neanche tanto basse con l’elettronica chiusa in un contenitore sigillato privo di ventilazione e dissipazione statica.
Vabbè, non sono un esperto di hardware e quindi mi sa che non lo capirò mai…
Furto di dati?
Se mi facessero 100$ di sconto gli spedirei tutti i dati personali che vogliono senza perdita di tempo per rubarmeli 😂
AMD? no, grazie.
Mi piacciono questi tuoi articoli tecnici, finalmente si legge qualcosa di non scopiazzato.
Eh il problema più grosso dei laptop sta nel fattore surriscaldamento e dissipazione termica. Se mai mi dovessi trovare nella situazione di dover comprare un dispositivo portatile penso che punterei su opzioni ARM fanless pur di non dover stare ogni volta a cercare un supporto rigido per stare a su letto/divano o anche solamente il dover necessitare una base di rialzo per distanziare il portatile dalla scrivania.
Per quello che concerne la telemetria son molto eterogenee le opinioni degli utenti. Io ad esempio a volte uso un all in one della Lenovo, giusto per farti capire quanto la loro passata operazione di raccolta dati non incide sulla decisione del prodotto.
Su AMD sono restio a causa di situazioni passate (alcune nemmeno troppo distanti) quindi guardo sempre con dubbio la scelta di quelle componenti. Mantengo comunque un profilo imparziale visto che è necessario per la mia figura editoriale, quindi se devo porre delle critiche sono fornite delle varie motivazioni a sostegno etc.
Il mondo Tech è molto vario ed è difficile essere i primi a parlare di un argomento o i primi a riportare un’esclusiva senza ledere una possibile fonte. Gli articoli che sono stati già trattati da colleghi internazionali vengono sempre citati come materiale utilizzato e le citazioni hanno tutte le varie provenienze, è giusto tutelare la proprietà intellettuale di questi scrittori. La cosa che tento sempre di far risaltare, quando riporto una notizia di terzi, è un piccolo cambio di prospettiva: se posso addurre delle considerazioni personali o trattare la notizia da un punto di vista diverso, ne vanno a guadagnare i lettori.
Gli articoli tecnici mi piacciono, soprattutto visto il mio interesse per la tecnologia in generale. Solo che spesso devo trovare un compromesso tra quello che voglio scrivere e la “traduzione per profani”. Non vorrei annoiare i lettori o trovarmi a usare una terminologia che può essere fraintesa, quindi a volte questi articoli subiscono molteplici rielaborazioni prima di essere fruibili da tutti.
Nei commenti posso anche mantenere un tono informale e dare qualche info in più, tecnica e non, oppure anche trattare elementi che non sono stati inseriti. Di norma appena posso mi ritaglio un po’ di tempo per rispondere adeguatamente.
Aggiornamento: alla fine è andata a finire che ho annullato l’acquisto del Lenovo ed al suo posto ho preso un Asus di fascia alta (VivoBook Pro 17” con 16GB di RAM).
Un’ora dopo averlo portato a casa lo avevo già aperto e rimosso il disco meccanico da 1TB lasciando il solo SSD da 128GB, ampiamente sufficienti per ChromeOS, nonostante la grande quantità di software installato (gli alberi di directory di lavoro in effetti non sono locali ma su Cloud). 5W di consumo e un po’ di peso risparmiati
Va bene che la CPU è di ottava generazione e non di decima, ma alla fine chi se ne frega… era al 25% di sconto ed è una bestia, velocissimo ed il display da 17 consente ai miei poveri occhi di leggere senza ciecarsi ulteriormente 🙂
L’unica cosa che mi rompe di queste macchine moderne è che non si può staccare la batteria quando vengono tenute collegate alla rete elettrica, cosa che con quelle vecchie facevo sempre per evitarne la distruzione..
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