Mi sembra ieri quando Microsoft, nella figura del presidente della divisione Windows di allora Steven Sinofsky, coadiuvato dal già promettente Panos Panay, in un evento dedicato al nuovo Windows 8, presentava “Surface” nella sua duplice versione, Pro e RT.
Correva l’estate 2012, iPad già dilagava da 2 anni abbondanti, facilitato anche dalla non concorrenza e Android sui tablet muoveva alcuni passi, aiutato da quella macchina commerciale che è Samsung. Per chi come il sottoscritto ha vissuto le varie ere di Windows e di Microsoft in tutte le sue forme in qualità di rivenditore IT, la presentazione di Surface fu quasi l’apparizione del Santo Graal. In fondo, dopo anni e anni a trattare Windows nelle sue molteplici declinazioni di Asus, HP, Acer, Toshiba, Sony e compagnia bella, il pensiero, l’auspicio, la speranza che prima o poi Microsoft iniziasse a produrre per il mercato Consumer e Retail un suo dispositivo non si è mai spenta. Ma naturalmente cio’ doveva avvenire in modo inusuale, tale da non destare i sospetti e i fastidi dei partner, poco propensi a tollerare un nuovo concorrente nell’agone, e che concorrente poi. E così ecco apparire Surface, un po’ tablet, un po’ computer, ufficialmente presentato per dettare la strada sulle nuove forme che potevano avere i computer con a bordo il nuovissimo OS Microsoft, anch’esso studiato per offrire un’esperienza sia tablet che desktop.
Ma che Surface dovesse essere l’inizio di qualcosa di nuovo per Microsoft si intuiva. Gli esordi commerciali, qui in Italia come altrove, non furono dei migliori. Disponibile in alcuni mercati, escluso in altri, personalmente fu una piacevole ed attesa sorpresa quando lo proposero al grande pubblico attraverso alcuni e selezionati rivenditori della grande distribuzione di elettronica. Ma che Microsoft fosse probabilmente poco avvezza alla commercializzazione in regime di concorrenza di suoi device diretti fu subito abbastanza chiaro: non solo posizionamento prezzi di alto livello, ma addirittura conversione diretta $/€: e così ecco apparire Surface a € 491,87 € di prezzo al pubblico, piuttosto che € 587,91 e ancor meglio € 887,89; si noti, prezzi finiti. Una sorta di pecora nera, circondato da prodotti concorrenti posizionati senza eccezione alcuna sul classico € 449, € 499, € 599, € 999 e così via. E sia chiaro…prezzo imposto, conversione pura, senza se e senza ma. Qualcosa però destava la curiosità del grande pubblico, poco alla volta gli intrepidi che si fermavano a provare quello strano oggetto, un po’ tablet, un po’ laptop divennero sempre di piu’. E poi diciamolo…il kickstand di Surface è stato l’uovo di Colombo…finalmente un tablet che si appoggia da solo, senza appendici esterne opzionali, per non parlare delle type cover colorate opzionali, chiaramente anche loro proposte a cifre importanti e rigorosamente convertite al centesimo; insomma, in un panorama tablet assolutamente dominato da iPad e da un mondo Android in via di espansione, ma che vedeva le linee dei prodotti abbastanza uniformi e similari, Surface era diverso, spiccava.
Chiaramente questo non bastava: grande curiosità, grande potenziale per chi magari aveva intuito cosa ci fosse dietro, ossia l’evoluzione del concetto di laptop come lo conosciamo, ma scarse, scarsissime vendite, specie nelle versioni RT, nonostante fossero le piu’ abbordabili.
Tra ecosistema incompleto e poco intuibile da parte del cliente medio, linea originale, ma francamente non proprio attraente rispetto alla concorrenza e costi pari o superiori a quelli della controparte Apple, era chiaro che avrebbe incontrato piu’ di una difficoltà. E così infatti avvenne: molto interesse, poche, pochissime vendite; era il periodo di Surface RT e Surface Pro. Inutile citare le ironie degli aficionados della concorrenza, nonché quelle commerciali.
Chiaramente la grande distribuzione non perdona…ed ecco le prime offerte, dopo quasi un anno dall’esordio, Surface Pro a 499, 399, 299 €: venduti come il pane, uno dopo l’altro. Un piccolo grande segnale di come fondamentalmente il problema piu’ che tecnico fosse semplicemente di prezzo: “vorrei ma non posso“.
Surface 2 e Pro 2 migliorarono leggermente le cose: l’esordio della livrea silver chiara sul retro dell’RT 2 sempre su base “VaporMG” è stata universalmente apprezzata ed ha determinato poi la colorazione delle generazioni successive, ma non ha incrementato l’appeal del prodotto. Esteticamente andava migliorato, evoluto, il formato 16:9 del 10,6’’ non era agevole per alcuni, la batteria troppo scarsa, l’ecosistema ancora incompleto, la mancanza di app e l’impossibilità di installazioni sulle versioni RT ne hanno decretato l’uscita di scena.
Diverso il discorso dei Surface Pro, Pro 2, già notevoli come prestazioni ma ben poco attraenti dal punto di vista estetico. Il commercio dopotutto ci insegna che l’occhio vuole la sua parte, eccome se la vuole.
E difatti ecco che in quel di New York, 20 Maggio 2014, il nuovo VP della divisione Surface Panos Panay presenta quel gioiello di Surface Pro 3 che ha rappresentato la vera svolta commerciale della famiglia Surface. Aspect Ratio azzeccato, un salto notevole quanto ad estetica e spessore, 5 versioni per accontentare quasi tutti, nuove type cover con il doppio aggancio magnetico, una vera e propria genialata, nuova penna e poi kickstand multiposizione…insomma nulla di paragonabile in commercio, partner compresi naturalmente.
Ed ecco assurgere Surface Pro 3 a riferimento mondiale dei convertibili, accompagnato da un Windows 8.1 Pro piu’ maturo…e vendite…vendite raddoppiate, triplicate…e senza particolari promozioni. Insomma un successo che ha portato, quasi un anno dopo, a declinarlo pure in formato ridotto con Surface 3 che va a sostituire il deludente RT 2 e che porta buoni risultati anche nella fascia inferiore.
Il resto è storia recente: Surface Pro 4, evoluzione e affinamento del precedente Pro 3 ed ormai universalmente riconosciuto come IL CONVERTIBILE tablet PC di riferimento…la sorpresa Surface Book che vede finalmente Microsoft produrre per la prima volta un suo laptop, benchè convertibile anch’esso, e che laptop ! Anche in questo caso nessun prodotto confrontabile per versatilità e originalità. Ma il fattore piu’ importante che sta decretando il successo della famiglia Surface è un altro: la strada. Surface detta la strada, gli altri seguono.
Quello che era l’auspicio originario di quando fu presentato la prima volta si sta realizzando: permettetemi di immaginare le declinazioni future, l’allargamento della famiglia, l’arrivo di un Surface AIO All In One, magari di un Surface Mini 8’’ che molti aspettano…e poi naturalmente lui: Surface Phone, la chiusura del cerchio.
Metteteli tutti assieme e cosa ottenete ?
Ottenete la principale famiglia competitor di Apple, e non è un caso che sia di Microsoft. Perché Surface rappresenta il futuro dei device Microsoft, un futuro sempre piu’ presente.
Articolo a cura di Enrico Rovacchi
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Ottimo articolo e ottima riflessione. Dopotutto, chi meglio di uno come te poteva farci una riflessione simile? 🙂
Spero che continuerai a sfornare articoli di questo livello!! 😛
Microsoft con la linea surface ha dato dimostrazione di ciò che effettivamente è in grado di fare: innovare. Prima con i tablet surface, ora con il surface hub. In futuro ci aspetta il surface phone (mi auguro). Sono molto fiducioso nel fatto che qualcosa di innovativo ha in serbo per noi ….
Microsoft ha rivoluzionato il modo di utilizzo dei pc. Così come apple ha rivoluzionato gli smartphone con l’arrivo del primo iPhone, oggi Microsoft rivoluziona i notebook/tablet. Tra qualche anno tutti i notebook saranno touch e tutti i notebook saranno convertibili. L’ecosistema che si sta creando intorno a questo settore si espanderà tantissimo.
Speriamo in questa linea surface ci sarà spazio anche per il surface phone 😛
Articolo che mi ha emozionato!
[…] esordi commerciali del brand “Surface” fino ad oggi, per chi fosse interessato può leggerlo qui. In questa occasione, però, non mi interessa ripercorrere la storia di Surface quanto piuttosto […]
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