Il primo modello di HoloLens è stato ed è tuttora un dispositivo innovativo e Microsoft ha in questo modo portato sul mercato un visore di realtà mista dalle potenzialità praticamente infinite.
Tuttavia, si comincia a sentire la necessità di una seconda generazione potenziata sia sul comparto software che hardware. I primi segni ufficiali di HoloLens 2 li abbiamo visto nell’estate del 2017 quando venne svelato il nuovo HPU (Holographic Processing Unit) affiancato da un’AI Coprocessor per aumentare il feedback dei “Deep Neural Networks” e gestire resnet18 real time. In parole più semplici, con queste due unità sarà possibile controllare il monitoraggio delle mani o il riconoscimento vocale direttamente dal dispositivo.
Alex Kipman, il padre degli HoloLens, tramite un post sul suo profilo LinkedIn, ha fornito maggiori dettagli sull’uso di tutta quella potenza affermando che l’intelligenza artificiale permetterà a Microsoft di ” costruire esperienze in cui persone, luoghi e cose diventano indipendenti dalla loro posizione fisica e possono interagire con le loro controparti digitali. ”
Mixed Reality and Artificial Intelligence (MR+AI) are among the key technology shifts that Microsoft CEO Satya Nadella describes as defining the future of computing. Today with HoloLens, MR+AI solutions are helping customers do things that were previously impossible. The ability to blend the physical and digital worlds in mixed reality enables us to build experiences where people, places and things become independent of their physical location and can interact with their digital counterparts. Artificial Intelligence further drives these experiences, giving us superpowers over space and time.
Inoltre, la nuova versione aggiornata di Windows Mixed Reality introdurrà e potenzierà ulteriormente l’integrazione con il mondo cloud aprendo a una moltitudine di vantaggi e funzionalità importanti.
Con HoloLens 2, Microsoft concretizzerà la sua idea di “Cloud first and AI first” che punta indubbiamente al futuro caratterizzato da questi due elementi. Il big di Redmond vuole, dunque, investire e pensare al futuro sempre più tecnologico quanto sofisticato, potremmo quasi denominarla “l’azienda visionaria”.
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