I Laptop tendono a invecchiare più velocemente rispetto ai PC desktop e quelle che tratteremo oggi sono due delle problematiche più comuni.
Laptop – Surriscaldamento
Ad incidere sulla dissipazione del Laptop ci sono elementi come: fattore di forma, produttore dei pezzi e utilizzo dell’utente finale.
Il fattore di forma incide molto e la tecnologia di vecchia tipologia non è famosa per consumi ridotti o dissipazione eccellente per CPU e GPU. Ad incidere sulla quantità di calore prodotto dai pezzi c’è anche il “produttore”, infatti alcuni brand forniscono soluzioni meno efficienti in questo campo. L’utilizzo del dispositivo è il fattore decisivo, perché stabilisce il carico di lavoro che andranno a sostenere i pezzi. Per fare un esempio banale: utilizzare Word non richiede le medesime risorse di un programma di elaborazione grafica/video. Con il passare del tempo le ventole si sporcano, diminuendo la loro efficacia, come anche si verificherà un accumulo di polvere all’interno del PC. In aggiunta a questo, la dissipazione della pasta termica ha un tempo di vita e va man mano a decrescere la sua efficienza.
Quali sono le problematiche date dal surriscaldamento?
Andando sul lato tecnico: maggiore è la temperatura dei conduttori e minore sarà la conducibilità che avranno, dunque la loro efficienza diminuirà. Altro punto importante da tenere in considerazione durante il surriscaldamento è la tenuta dei pezzi. Ogni pezzo ha un range di tolleranza in cui può operare senza danneggiarsi strutturalmente. Lavorare in stato di stress costante diminuirà il tempo di vita dei singoli pezzi, portando a danni irreparabili in caso di superamento prolungato della soglia di temperatura massima.
Quali sono le soluzioni?
Molti suggeriranno le basi raffreddanti per distanziare il PC dal piano di lavoro e fornire un maggior flusso d’aria fredda alle ventole del dispositivo. Questo suggerimento funziona solamente in parte, perché intervengono alcuni fattori a rendere soggettivo l’utilizzo di tali dispositivi.
• Disposizione delle ventole
– Alcuni produttori scelgono strutture specifiche per i propri dispositivi e non sempre le ventole di raffreddamento saranno sulla parte inferiore. Esistono modelli di portatili con ventole sui lati o dietro, questo influenza la scelta del sistema di raffreddamento esterno.
• Direzione del flusso d’aria
– Non tutte le ventole hanno il medesimo flusso d’aria, di norma sono presenti due serie di ventole: in entrata e in uscita. Le ventole della prima tipologia di direzione contribuiscono all’apporto di “aria fresca” all’interno del PC, mentre la seconda tipologia espelle l’aria riscaldata durante la dissipazione dei pezzi. Mettere una base raffreddante in parallelo a una ventola in entrata favorirà il raffreddamento, mentre l’accoppiamento con una ventola in uscita non sortirà nessun effetto benefico. Esistono però dispositivi di raffreddamento da accoppiare alle ventole in uscita per aumentare la velocità di espulsione dell’aria calda.
I dispositivi meccanici, in entrata e in uscita, sono comunque dei palliativi e non risolvo realmente il problema. Considerando la possibile presenza di polvere all’interno del dispositivo, in combinazione alla diminuzione dell’efficacia della pasta termica, il problema può essere risolto solamente tramite una corretta pulizia.
Il suggerimento migliore è di recarsi in un centro di riparazioni e far fare una pulizia completa del dispositivo, provvedendo anche a sostituire la pasta termica e rimpiazzare i filtri o la guaina anti-polvere. Questa operazione in molti posti costa sulla ventina di euro, che si avvicina molto al prezzo di una base raffreddante, dando però risultati migliori.
NB: è possibile pulire da soli i propri dispositivi, ma è consigliato avere buona manualità e gli strumenti adatti a pulire senza però danneggiare i singoli componenti.
Laptop – Problemi di rete
I nuovi standard di rete portano una maggiore velocità, ma questi standard non sono correttamente supportati da tutti i dispositivi di vecchia generazione. Molti portatili posseggono schede di rete con gestione massima di 100/250Mbps tramite Ethernet, mentre come WiFi si fermano alla frequenza 2.4GHz. I contratti fibra odierni, parlando di FTTH, garantiscono un massimo di 1000Mbps, con velocità media variabile a seconda di fattori che incidono su tale valore.
Quali sono i problemi?
Il primo problema è definito “collo di bottiglia”, dove il contratto prevede un’alta velocità, il modem rispetta quella velocità, ma al dispositivo arriva una velocità inferiore. Questo dipende, come detto in precedenza, dalla velocità massima gestibile tramite la scheda di rete.
Esistono anche problemi fisici dati dall’usura della scheda di rete e possono manifestarsi come instabilità di connessione, distaccamento improvviso del cavo, riduzione della velocità durante lavori pesanti etc.
Quali sono le soluzioni?
Per chi ha sottoscritto un contratto fibra si aprono dunque due scenari per non rimanere limitati dal proprio Hardware:
• Soluzione WiFi
– Per chi non ama passare cavi e possiede una buona copertura nella propria abitazione, garantita dal Modem o da Extender di rete, è possibile acquistare una Adattatore di rete. L’adattatore di rete si connette al PC tramite porta USB, preferibilmente 3.0 per garantire il massimo delle prestazioni, dando la possibilità di rilevare la frequenza 5.8GHz. Questa tipologia di frequenza viene, ormai, garantita dalla maggior parte dei Modem e permette una migliore gestione dei dispositivi. Con lo standard 802.11ac si può beneficiare di una velocità massima di 1Gbps, ottenendo il massimo dal proprio contratto.
• Soluzione Ethernet
– Per chi preferisce una soluzione con cavo, vista la vicinanza al modem o per non incorrere in possibili problemi di stabilità, è possibile acquistare un Adattatore di rete. L’adattatore Ethernet funziona in modo similare a quello WiFi, basandosi sul trasferimento tramite porta USB 3.0, ma con presenza di una porta RJ-45 femmina (Ethernet). Con adattatori di buona qualità si può raggiungere fino a 1Gbps, mentre alcuni produttori stanno già implementando le prestazioni dei propri dispositivi in vista delle connessioni a 5Gbps.
Entrambe le opzioni sono valide e possono sopperire anche a danni della scheda di rete del PC. Mettendo caso che la scheda di rete interna inizi a difettare basterà acquistare uno dei due adattatori e il trasferimento verrà mediato mediante le porte USB, escludendo la scheda di rete integrata e bypassando il suo malfunzionamento.
NB: se scegliete di utilizzare soluzioni Ethernet assicuratevi di comprare cavi di rete di buona qualità e con velocità certificata. Acquistare cavi a basso prezzo e sprovvisti di certificazione può portare all’effetto “collo di bottiglia” e influire sulla velocità finale del dispositivo.
Considerazioni personali
Per chi ha bisogno di mobilità un Laptop è indispensabile, nonostante la longevità minore rispetto ai desktop, ma per molti dei problemi c’è una soluzione facile e senza necessità di sostituire il PC con un modello recente. Se siete contrari allo spreco e volete continuare ad utilizzare il prodotto per il quale avete investito, spero che questi consigli facciano al caso vostro.
Nel prossimo articolo tratteremo invece i problemi legati alle unità di memoria RAM – SSD/HDD e come influiscono sulla vita del vostro Laptop.
Se avete dubbi sull’hardware o siete interessati a qualche delucidazione su argomenti come questo, fatecelo sapere nei commenti.
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Ho combattuto per giorni con un maledetto portatile Acer che a causa della mia scarsissima manualità non riesco ad aprire.
Alla fine mi sono scocciato ed ho lasciato perdere.
Ti capisco, uno dei portatili con cui ho scombattuto abbastanza (parliamo almeno del 2009) era un Acer. Anche gli HP son bruttini da smontare e da riparare, ma quello è più perché si tenta di limitare la manutenzione fisica da parte degli utenti
Questo ha il display che non si illumina, probabilmente un banale problema all’alimentazione.
Peccato perché mi servirebbe, ma ricorrere ad un laboratorio attrezzato non sarebbe giustificato vista l’anzianità della macchina e di conseguenza il suo valore.
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