L’acquisizione di ARM continua ad accumulare pareri negativi e molti, anche al di fuori del Regno Unito, vedono a rischio l’imparzialità della ricerca.
ARM – Ricerca tecnologica e potere di mercato
Nel corso della sua attività ARM ha mostrato un potenziale di ricerca non indifferente. La maggior parte delle attuali tecnologie CPU, sia come architettura ARM sia come modello SoC, si basano sui brevetti della società di Cambridge. Come società FabLess il colosso Britannico si occupa principalmente di ricerca e sviluppo di nuove architetture e modelli ad alta efficienza. Due dei maggiori beneficiari di queste ricerche, soprattutto in relazione alla scelta dei prossimi SoC, sono Qualcomm e Samsung.
Qualcomm, insieme a MediaTek, rifornisce la maggior parte degli smartphone prodotti sul territorio cinese, mentre la restante parte viene curata da HiSilicon. Quest’ultima azienda di semiconduttori, che si affida alle fonderie di TSMC, si dedica allo sviluppo dei chipset Kirin che alimentano Huawei e Honor.
L’acquisizione di ARM, in relazione agli attuali attriti tra governo americano e governo cinese, potrebbe comportare un grosso rischio per l’economia globale. Ipotizzando un inasprimento delle attuali restrizioni dettate dagli USA, esiste una possibilità di negare l’utilizzo di brevetti ARM alle varie ditte sul territorio cinese. Tale situazione sarebbe simile alla condizione vissuta da Huawei per quanto concerne l’utilizzo di: Android, Chipset con brevetti USA o fonderie con brevetti USA (TSMC). In questo ipotetico caso, invece di andare ad influenzare una singola società si andrebbe ad influenzare un’intera nazione portando conseguenze sul mercato globale di Smartphone e Tablet.
L’ipotesi in questione è stata presa in considerazione da differenti aziende tecnologiche cinesi che hanno mostrato i relativi timori. Le varie imprese, tra cui è presente anche Huawei, hanno richiesto l’intervento degli enti regolanti le acquisizioni in modo da evitare un blocco della tecnologia libera.
Entrambi i fronti non hanno rilasciato particolari dichiarazioni alle varie testate giornalistiche, ma la situazione potrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni.
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