Un annuncio di lavoro pubblicato da Microsoft svela il progetto di un proprio assistente virtuale, Bing Concierge Bot.
Gli assistenti virtuali, detti Bot, in grado di comprendere comandi vocali complessi ed eseguire compiti precisi per l’utente, stanno diventando l’argomento del momento nel mondo hi-tech.
Dopo la presentazione di Viv, assistente dei creatori di Siri, che sotto ai nostri occhi ha ordinato dei fiori e prenotato una stanza d’albergo in meno di un minuto, e la recente rivelazione di Google Assitant che promette le stesse abilità, ci giunge la notizia che anche Microsoft sta lavorando al proprio assistente virtuale, Bing Concierge Bot.
La notizia non arriva dalla stessa Microsoft, bensì da un annuncio pubblicato dalla casa di Redmond (e ora rimosso) avvistato da una giornalista di ZDNet. Stando all’inserzione, Microsoft è alla ricerca di un ingegnere software da aggiungere al team di sviluppo del Bot.
La descrizione dell’annuncio rivela anche alcune delle caratteristiche dell’ ”agente intelligente”, che potrà svolgere compiti concreti per l’utente, utilizzando un linguaggio naturale e colloquiale.
Bing Convierge Bot sarà in grado di comunicare con l’utente su una varietà di piattaforme, tra cui Skype, Facebook Messenger, SMS, WhatsApp e Telegram.
Il Bot avrà l’abilità si svolgere le stesse mansioni che ci si aspetterebbe da un assistente umano, tra cui sbrigare commissioni per conto dell’utente o prenotare un tavolo in un ristorante. Attraverso un colloquio con l’utente e l’uso di un linguaggio naturale, l’assistente raccoglierà le informazioni necessarie per completare il compito assegnatogli e si metterà in contatto diretto con i fornitori del servizio per portarlo a termine.
Sarà interessante scoprire che piega prenderà il progetto, se sarà una app a se stante, un’aggiornamento di Cortana o verrà integrato nei vari prodotti e servizi Microsoft. Restiamo in attesa di notizie ufficiali.
Inoltre, sono curiosa di vedere in che modo questa nuova tecnologia migliorerà la nostra vita di tutti i giorni, oltre ad offrire alle aziende ulteriori informazioni personali sui loro utenti.
Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
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