L’introduzione del Notch ha creato una scissione degli utenti, chi lo apprezza e chi lo detesta, ma la fotocamera under-display potrebbe risolvere tutto.
Fotocamera – Evoluzione del Notch
Con l’avanzare dell’evoluzione dei cellulari si è preferito assottigliare sempre di più la distanza fra display e bordo. Tramite quest’operazione si è andato ad aumentare il display aspect ratio, portando una maggiore porzione di display utile. Per fare ciò, molti produttori hanno adottato la tecnologia Notch: limitando lo spazio di capsula auricolare e fotocamera frontale.
Se da un lato abbiamo visto capsule auricolari sempre più sottili, come ad esempio quella del Mi Mix 3, dall’altro la presenza della fotocamera ha spesso generato dei conflitti. Alcuni produttori hanno integrato la fotocamera in un angolino, permettendo tramite software di oscurare le zone limitrofe e creare una banda nera uniforme durante la visualizzazione di video. Altri hanno optato per la fotocamera a scorrimento ed altri ancora per le fotocamere con tecnologia flip.
L’aggiunta di elementi in movimento, mediato dall’hardware, ha lasciato molto discutere la community globale. Il primo pensiero era sull’introduzione di comparti eterogenei, che potevano compromettere l’integrità del dispositivo. Ulteriori dubbi erano invece sulla resistenza del singolo componente e di come potesse rispondere a possibili urti.
Produttori come Huawei, Oppo e Vivo hanno trovato una soluzione a questo problema: lo sviluppo di tecnologie d’integrazione della fotocamera.
Under Display Technology
La tecnologia di integrazione della fotocamera nel display si ispira, concettualmente, alla tecnologia di Qualcomm di integrazione di sensori under-display. Nel corso di quest’anno abbiamo visto l’evoluzione di questo tipo di sensori, passando dall’introduzione di rilevatori di impronta a misuratori di battito e di temperatura.
L’integrazione di componenti e sensori ha subito una rapida crescita, ipotizzando la possibilità di poter integrare una fotocamera completa sotto la superficie del display. Attualmente sono al lavoro su questa tecnologia ditte del calibro di Oppo e Vivo, che hanno registrato alcuni brevetti al riguardo. Oltre alla registrazione di tali brevetti, entrambe le ditte hanno espresso pubblicamente il loro interesse in questa tecnologia.
Oppo ha recentemente rilasciato un terminale con fotocamera frontale a scorrimento diagonale (Oppo Reno) che si differenzia dal classico scorrimento verticale. Il 26 giugno la ditta cinese ha partecipato al MWC19, mostrando la sua nuova tecnologia Under-Display.
Il funzionamento di questo brevetto si basa su due punti: evoluzione hardware ed evoluzione software.
• Hardware
– Il terminale sfrutta un nuovo tipo di display, costruito con un materiale semitrasparente e una miscela custom di cristalli organici (simile al concetto per i Super AMOLED). Tramite l’utilizzo di questa tipologia sarà possibile far filtrare la luce attraverso i cristalli, permettendo al sensore di catturare immagini.
• Software
– A mediare la cattura dell’immagine sarà presente un nuovo algoritmo, gestito da una AI, per eliminare dalla cattura i possibili effetti derivanti dal materiale dello schermo. L’algoritmo esclude dall’immagine lo schermo, rendendo la superficie perfettamente trasparente “all’occhio del sensore”. Oltre a questo, saranno ridotte le possibili variazioni di colore e luminosità che potrebbero presentarsi per fattori esterni.
Ad aggiungersi alle ditte interessate al progetto potrebbe anche esserci Huawei, il quale team di sviluppo ha lavorato a software di elaborazione immagini NPU (Neural Processing Unit). Uno dei punti a favore di questa tesi è la segretezza mostrata verso il display del nuovo Huawei Mate 30. Le immagini trapelate online sono state appositamente censurate per non mostrare completamente la parte superiore. Questo dato fa ipotizzare una possibile assenza di Notch, che può essere giustificata solamente con l’introduzione di un differente tipo di fotocamera.
Una delle possibilità risulta la, ormai nota, fotocamera a scorrimento verticale presente in Smartphone del calibro del OnePlus 7 Pro. Mentre una possibilità, maggiormente interessante, risiede nell’introduzione di una fotocamera under-display come quelle di Oppo e Vivo.
Conclusioni
Il settore Hardware si evolve costantemente e, grazie alla mediazione del comparto software, si stanno aprendo nuove vie. L’introduzione dei sensori Under-Display ha generato molti consensi nella community globale, rendendo oramai obsoleti i sensori fisici sul retro o sul tasto home.
Vedremo in futuro se l’integrazione della fotocamera nel Display sarà un successo o se necessiterà di ulteriori avanzamenti tecnologici prima del rilascio pubblico.
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