Google Duplex: l’intelligenza artificiale effettua anche le prenotazioni al telefono! Progresso o regresso?

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Google duplex surface phone italia
Google duplex surface phone italia

Google Duplex, il primo prototipo di assistente virtuale, fondato sull’intelligenza artificiale, è stato presentato in pompa magna, dinanzi ad un pubblico più che sorpreso. Ha effettuato delle prenotazioni telefoniche e il risultato è stato sorprendente.

Ma, il dubbio sorge spontaneo: si tratta di progresso scientifico o di regresso culturale? Voi cosa ne pensate?

Le mie considerazioni partono da tanto…

Sei anni fa, forse sette, ero di ritorno dalle vacanze estive e, in compagnia di mia moglie, mi divertivo con il navigatore satellitare della mia auto. Lo sentivo parlare, con quella sua voce femminile, poco naturale, a volte addirittura “a scatti”; a cominciare dal suo immancabile “per duecenti metri”… palese errore di traduzione dall’inglese.

E, se un errore di traduzione poteva pur essere tollerato, comunque mi pesavano diverse evidenti manchevolezze, a cominciare dalla mancata opportunità di fruire di una reale “interazione” con il sistema.

Mi chiedevo, tra l’altro… quanto tempo dovrò ancora attendere, per fruire di un impianto davvero interattivo, che magari si prenda anche gioco del conducente, in ipotesi di suo errore? Dopotutto, sarebbe un modo piacevole per superare la noia, senza innervosirsi inutilmente. Insomma, una simile innovazione rappresenterebbe anche un valido strumento per migliorare le condizioni personali di guida.

E non è che la situazione sia migliorata con il tempo. Anzi, dopo sette anni, l’attuale navigatore consente poco più del precedente.

Finché, ieri, un mio carissimo amico mi dice: Gennaro, hai visto Google Duplex?

Ed io, come cascando dalle nuvole: e che cos’è? Con anche l’orgoglio ferito, per non avere conosciuto in tempo questa novità, magari anche parecchio importante.

A voi il giudizio!

Google Duplex: come funziona

Finalmente, ci siamo! Gli assistenti virtuali stanno avanzando verso la reale intelligenza artificiale.

Come dimostra la presentazione, Google Duplex è stato invitato ad effettuare due telefonate, nella fattispecie due prenotazioni.

La prima prenotazione

con voce femminile, è stata effettuata verso un parrucchiere, onde fissare un appuntamento per un taglio dei capelli, in un qualsiasi orario, tra le ore 10:00 e le ore 12:00, di giovedì. Senza precisare, tuttavia, se il taglio di capelli riguardasse una donna o un uomo; ma, evidentemente, l’informazione non occorreva al sistema, in considerazione del fatto che avrà riconosciuto il sesso dalla tonalità della voce, o forse il dato sarà stato assunto di default, dal nome inserito nell’account, ovvero, ancor più semplicemente, attraverso le impostazioni dell’account e le dichiarazioni sul genere, avrà determinato se ricorresse l’ipotesi di un uomo o di una donna.

Sapremo meglio in futuro… resta il mio dubbio!

Fatto sta che, Google Duplex effettua la chiamata e risponde immediatamente, nonché con linguaggio naturale e chiarissimo, alla voce femminile che saluta. L’interazione è splendida, quasi ai limiti dell’immaginabile, forse già oltre. E ciò perché si può notare, fin dal principio, come il sistema sia talmente “spigliato” e preciso, da indicare immediatamente tutte le informazioni necessarie ad un corretto appuntamento: chiamo per prenotare un taglio di capelli da donna, per il 3 maggio; tuttavia, senza ulteriormente precisare l’orario.

Ma, forse, l’orario non è stato precisato a causa dell’immediata interruzione operata dalla voce dell’interlocutrice, che si intrometteva, affermando: certo, dammi qualche secondo.

E qui la reale prova dell’interazione… infatti, quando l’interlocutrice chiede qualche secondo, l’assistente virtuale è bloccato, o meglio interrotto. Tant’è che, Google Duplex interviene con… Mm-hmm (tra lo stupore ed i sorrisi del pubblico!).

Questo passaggio merita una prima spiegazione dettagliata! In effetti, la vera novità dell’intelligenza artificiale è rappresentata dalla capacità dell’assistente virtuale di “evitare” anche i “contrattempi”, di eludere anche le interruzioni dell’interlocutore. Insomma, l’assistente virtuale, si comporta come ci comporteremmo noi umani nella realtà: al fine di prendere tempo, per elaborare la risposta, ma anche l’eventuale attesa, noi uomini utilizziamo delle interiezioni; e, così, Google Duplex replica con… Mm-hmm.

Sensazionale!

Dopodiché, è effettuata la seconda prenotazione…

questa volta con voce maschile. La telefonata è rivolta ad un ristoratore, onde fissare un appuntamento per un tavolo, per mercoledì 7.

Immediatamente si comprende che la centralinista è un po’ imbranata, poiché confonde il giorno 7 con una prenotazione per 7 persone. Tant’è che Google Duplex, dopo essere intervenuto con “Ehm” (come prima, per prendere tempo!), precisa… “per quattro persone”.

La centralinista chiede ulteriori informazioni, ossia se trattasi di una prenotazione per il giorno o per la sera. E l’assistente replica nuovamente, precisando che la prenotazione occorre per mercoledì prossimo, alle ore 18:00.

Insomma, la centralinista non aveva chiesto nuovamente il giorno, ma Google Duplex avrà compreso la sua confusione, che, originariamente, aveva già frainteso il giorno 7 con la quantità delle persone che avrebbero dovuto presenziare. Quindi, l’assistente ha ritenuto opportuno ribadire anche il giorno.

Ma, la centralinista afferma che non è possibile prenotare per quattro persone, poiché consentono prenotazioni solo per tavoli con più di cinque persone. Tuttavia, aggiunge, che è possibile presentarsi ugualmente ed eventualmente attendere che il tavolo si liberi, in ipotesi di mancanza momentanea.

L’assistente chiede quantificarsi l’attesa consuetudinaria, prima di sedersi al tavolo. La centralinista è più che imbranata: “Per quando? Per oggi o per il fine settimana?” (tra i rinnovati sorrisi del pubblico). E Google Duplex ribadisce trattarsi di una prenotazione per il prossimo mercoledì 7.

Questa non è intelligenza artificiale, bensì pazienza artificiale!

Tant’è che la centralinista, questa volta, afferma che non è troppo occupato; dal che, è possibile che si presentino in quattro, tranquillamente. E Google Duplex non può evitare di “ironizzare”, seppur elegantemente, mostrando compiacimento per il tavolo “finalmente” prenotato.

Prime considerazioni

Certo, io desideravo che il mio navigatore si prendesse gioco di me, per i miei eventuali errori. Ma, evidentemente, l’intelligenza artificiale ha effettuato un passo ancor più avanzato, rispetto alle mie originarie esigenze: ha saputo distinguere tra il proprio account (il proprio “padroncino”), che magari non si offenderebbe in ipotesi di un pizzico di ilarità, ed un perfetto estraneo; il che esige che il rapporto si formi quantomeno sul rispetto. Insomma, più che schernire, ha semplicemente ironizzato… ha fatto il simpatico!

L’azienda ha comunque concluso la presentazione con l’invito alla pazienza, poiché essi stanno lavorando su questa tecnologia molto duramente e da molti anni. Sì, l’assistente comprende il contesto, le sfumature della voce, la conversazione è gratificante. Tuttavia, il lavoro per una migliore costruzione del sistema non può che proseguire. Questo è solo l’inizio!

La notizia è anche apparsa su cnbc.com, ove è stato ribadito come proprio da Google sia emersa la circostanza per cui gli interlocutori di Google Duplex non sapessero di parlare con un robot. Con l’azienda che ha, ulteriormente, precisato che gli studi proseguiranno e che, per la prossima estate, sono previsti ulteriori test; ma, in quest’altra occasione, gli interlocutori sapranno di avere a che fare con un assistente virtuale.

Considerazioni personali su Google Duplex e la sua concorrenza

Tuttavia, l’approccio all’intelligenza artificiale mostrato da Google, sebbene parecchio rivoluzionario, richiama alla mente evidenti problematiche, o meglio palesi eventuali contraccolpi sociali.

Come per l’avvento dei personal computer e di ogni tecnologia ad esso precedente o successiva, infatti, ciascuna innovazione ha contestualmente rappresentato un progresso, dal punto di vista della scienza, ma anche un regresso culturale, sotto l’aspetto del piano occupazionale. E non è peregrina la tesi secondo cui, l’intelligenza artificiale, ancor più se così utilizzata, possa costituire un ulteriore discrimine per numerose e già parecchio vessate categorie sociali, a cominciare dalle segretarie degli studi professionali; che, a questo punto, potrebbero vedere del tutto vanificate le proprie opportunità lavorative. Difatti, a queste condizioni, non sussisterebbe alcun confronto tra un sistema del tutto silente e gratuito, rispetto ad un personale da remunerare mensilmente e che ben conosce i propri diritti.

Quando il problema toccò altri mercati (mi sovviene l’esempio dei caselli automatizzati in autostrada, come anche le casse automatiche ai supermercati), si giustificò la cosa con… male che vada, sarà richiesto personale per la manutenzione degli apparecchi elettronici. Ma, poi, è mai possibile che un popolo intero debba avere competenze informatiche o elettroniche?

Non resta che attendere i prossimi passi di Cortana, Alexa e Siri… per sapere di che morte moriremo!

La concorrenza, infatti, non è per nulla alla finestra, né si presenta inerme. A cominciare da Microsoft, che, sebbene momentaneamente diretta verso soluzioni parecchio diversificate, comunque mostra quotidianamente enormi progressi, anche per ciò che concerne il suo assistente virtuale, Cortana. Basti pensare che, già rispetto all’anno precedente, una recente indagine ha dimostrato come Cortana rappresenti, qualitativamente parlando, il secondo assistente virtuale dopo Google Assistant; avendo scavalcato sia Siri che Alexa.

Oltretutto, già i due approcci all’intelligenza artificiale si presentano come molto dissimili. Intendo quelli di Microsoft e Google, con la prima protesa verso una soluzione maggiormente professionale, nonché basata sul cloud di Azure, e con la seconda, invece, impegnata ancor più nel settore consumer.

Staremo a vedere! Intanto, voi cosa ne pensate?

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19 Commenti

  1. la domanda scatta spontanea: se il mio dispositivo prenota in automatico, che senso ha che di la ci sia una persona fisica a rispondere?…ci sarebbe un risponditore automatico…ma allora che senso ha un risponditore?…basta avere una tabella con gli appuntamenti online: il mio dispositivo manda una richiesta che il “computer” del ricevente registra e invia una notifica al mittente del messaggio. Se è tutto gestito da bot è stupido avere risposte vocali. Si realizza così l’internet delle cose in cui tutto è connesso insieme, questa è una visione sensata. Quanto mostrato è solo un passo verso una AI evoluta, a cui dovremo mettere un freno perché se dovesse prendere coscienza di se sarebbe un problema…anche i romani fondavano il loro impero sugli schiavi, ma nella storia si sono ribellati diverse volte vedi Spartaco o la rivolta dell’Aventino(placata da Agrippa con concessioni alla plebe). Scusate il pistolotto storico ma spesso serve un po’ di memoria.

    • Anche io la vedo così. Basta un software del ristorante che gestisce le prenotazioni, senza assistenti vocali.
      Questi saranno usati per poche cose, probabilmente su robot di sicurezza civile per dare informazioni essenziali alla popolazione locale.
      Ma in tanti altri settori non servono a una cippa, anche se fossero intelligenti. Con un software e una persona fai tutto. Non capisco perché investire in cose che possiamo fare tranquillamente.

      • investire è giusto, ma mi sembrano auto superati certe implementazioni, un discorso è girare per casa e dire Cortana fai questo e quello, ma il fatto che risponda francamente è inutile! Io Cortana lo uso abbastanza anche su PC, ma onestamente non mi frega niente che faccia la simpatica e mi racconti barzellette, se ho tempo da perdere preferisco parlare con un amico. Recentemente ho visto un film che tocca in parte questi argomenti, si chiama Ex Machina, è interessante immaginare l’interazione alla pari tra uomo e macchina, ma alla fine ha senso creare dele macchine che di evoluzione in evoluzione ci daranno gli stessi problemi delle persone?

        • No credo di no, così è complicare le cose. Creare nuova burocrazia, nuovi settori. C’è un limite a tutto, ampiamente superato da un pezzo.
          Il problema è questa frenesia di dover inventare per forza qualcosa, anche se è inutile. Comunque ben venga che l’assistente di Ms svolga solo ruoli di assistenza, spero si concentrino soprattutto su questo e che diventi un ottimo prodotto da usare in caso di necessità.
          Esempi: chiamare un servizio di ambulanza, polizia, vigili del fuoco. Fornire aiuto in caso di pericoli in un incidente ferroviario, aereo, stradale che sia. In modo da limitare le vittime, riuscire a organizzarsi. Oltre alle funzioni più consumer.

  2. Avreste mai, in tutta coscienza, fatto un titolo del genere?

    “Microsoft Duplex: l’intelligenza artificiale effettua anche le prenotazioni al telefono! Progresso o regresso?”

    Microsoft ha avviato con DJI e con Qualcomm collaborazioni per creare droni e telecamere intelligenti per monitorare fabbriche, impianti, ecc. ecc. senza l’ausilio di un operatore. Peró questo non costituisce un “discrimine per numerose e già parecchio vessate categorie sociali tipo gli operai” (semi-cit.), vero?

    Ma poi, avete mai lavorato in uno studio professionale o in un ufficio? Rispondere al telefono corrisponde forse al 5/10% del lavoro giornaliero di una segretaria (di una segretaria, non di una centralinista). C’é tutta una parte di archiviazione, burocrazia e gestione dei clienti che rappresenta il 90/95% del lavoro giornalieri.

    Sto articolo tirato per i capelli per criticare la concorrenza ve lo potevate risparmiare, le conclusioni scadono veramente nel ridicolo.

    Vi sognereste mai di dire che le auto elettriche sono un regresso perché i magnati del petrolio e tutto l’indotto che c’é intorno rischierebbe di sparire con milioni di posti di lavoro a rischio?

    Ma dai!!!

    • pensa che io direi che se lo potrebbero risparmiare perché mi sembra un fenomeno da disincentivare. Tu fai l’esempio del drone con AI della DJI che rileva problemi: per me quello è un uso corretto delle AI, usare un bot per fare interazione umana 1 a 1 è deleterio, non ha senso creare dei robot per fare le cose come le facciamo noi, è più efficiente fare un bot che prenota e un altro che gestisce la prenotazione c’è bisogno che abbiano voce???…La segretaria in prospettiva può essere già sostituita da sistemi automatizzati che interagiscono tra loro…perché dalla parrucchiera l’emissione della fattura e la registrazione posso avvenire in maniera automatica come anche l’ordine al grossista delle tinte e il loro carico a magazzino…la professionalità dell’operatore umano dovrebbe essere nell’interpretare al meglio la personalità del cliente dandogli il giusto taglio di capelli non facendo le cose manuali.

      • Lasciamo perdere cosa possa o debba fare una AI. Sará il mercato a deciderlo, non noi. Io volevo solo sottolineare la faziositá dell’articolo che fai un giro allucinante per giungere a conclusioni veramente ridicole.

        • a me non sembra che che arrivi alle conclusioni che dici tu però mi rendo conto che sono interpretazioni…

          • Perdonami… ma hai letto bene l’articolo?

            Hai letto bene il paragrafo “Considerazioni personali su Google Duplex e la sua concorrenza”?

            Hai letto bene le parti in grassetto (che dovrebbero essere quelle piú importanti)?

            Ti riporto il passaggio chiave:

            “ciascuna innovazione ha contestualmente rappresentato un progresso, dal punto di vista della scienza, ma anche un regresso culturale, sotto l’aspetto del piano occupazionale. E non è peregrina la tesi secondo cui, l’intelligenza artificiale, ancor più se così utilizzata, possa costituire un ulteriore discrimine per numerose e già parecchio vessate categorie sociali, a cominciare dalle segretarie degli studi professionali;”

            Mi sembra una conclusione ridicola. Criticare Google Duplex perché c’é la remota possibilitá che la categoria delle segretarie possa ricevere un contraccolpo é ridicolo!

            Che tutto quello che gira intorno all’automatizzazione e all’intelligenza artificiale metta anche a rischio dei posti di lavoro é fuori questione.

            Ma prima che una AI possa sotituire una segretaria all’interno di un ufficio ne passerá di acqua sotto i ponti.

            Per concludere, quella di Google non voleva essere una dimostrazione del fatto che una segretaria è sostituibile da una AI.

            Google voleva dimostrare che la sua AI è in grado di intavolare un discorso complesso, capire il “mood” della telefonata, rispondere in modo adeguato e coerente al complesso e a volte contradditorio partner umano.

            É questa la conclusione. Io capisco che c’é penuria di news sul mondo Windows e che il Build 2018 non sia stato entusiasmante (anche se io che l’ho seguito ho visto molte cose interessanti per le aziende), ma parlare della concorrenza solo per denigrarla e far sentire un po´meglio due o tre fans mi sembra ridicolo.

          • Mi dispiace ma continuo ad essere in disaccordo, il titolo dell’articolo mi pare ponga più l’attenzione sul problema etico che non sulla bontà tecnologica di Google Duplex, che anzi su più punti viene evidenziata.

            Inoltre nel seguente passaggio sembra voler dire l’esatto contrario cioè l’ AI di Google è più adatta al consumer mentre quella Microsoft è più adatta a sostituire le segretarie
            “Oltretutto, già i due approcci all’intelligenza artificiale si presentano come molto dissimili. Intendo quelli di Microsoft e Google, con la prima protesa verso una soluzione maggiormente professionale, nonché basata sul cloud di Azure, e con la seconda, invece, impegnata ancor più nel settore consumer.”

            In ogni caso il Build è stato molto interessante e volendo ci sarebbero un sacco di notizie da dare, penso che se volevano parlare di assistenti virtuali e “fottere”Google potevano parlare dell’integrazione di Cortana con Alexa che permette, attraverso dispositivi Windows, di controllare 12000 devices che sono quasi il doppio di quelli controllabili con Assistant.

            Onestamente preferisco ogni tanto qualche articolo più riflessivo, che ovviamente deve partire da dati pratici, per farci pensare quale sia la strada corretta per queste nuove tecnologie.

          • Si, e la mia domanda iniziale è stata: avrebbero mai posto questo problema etico se invece di Google Duplex questa tecnologia si fosse chiamata Microsoft Duplex?

            Probabilmente no!

            Quindi questo articolo puó essere derubricato ad una maldestra critica a Google in quanto concorrente!

            Detto questo tra Cortana che riusciva a farti parlare con Alexa e a spegnere una luce e Google Duplex che riusciva a conversare naturalmente con una persona, mi ha impressionato di più Google!

          • indubbiamente fa più impressione Duplex ma in realtà ci sono temi interessanti anche dal build, solo che MS si sta concentrando su prodotti per chi lavora mentre google è per il consumer(qui si apre un altro discorso che non vale la pena affrontare ora).

            Probabilmente uno si pone il problema quando c’è qualcosa che non gli piace: se vedi negativamente google è normale che quando propone qualcosa ti chiedi: sarà davvero positivo?…A me piaceva molto google e per molti anni sono stato convinto della bontà di molte sue scelte, poi ho iniziato a dubitare a causa di un evento specifico che mi è capitato….da lì in avanti dubito sempre sulla bontà di quello che propone google attraverso androide i suoi servizi.

            Non è questo il caso, io in questo articolo, vorrei solo attenermi alle considerazioni puramente etiche, commentandolo per gli interrogativi che pone e non facendo la solita gara.

          • Tutta la tecnologia esistente puó essere usata in modo corretto o scorretto, ma se partiamo dal principio che a me piace Microsoft quindi mi piaccino le cose che fa e non mi piace Google quindi metto sempre in discussione le cose che fa, non arriviamo da nessuna parte.

            Le considerazioni etiche di Google Duplex sono ben piú complesse che la teorica e improbabile perdita di lavoro di qualche segretaria.

            La vera questione é: se io autorizzo Google Duplex a telefonare per me e prendere decisioni in base a quello che questa AI sa di me, come faccio ad avere il controllo su quello che potrebbe dire?

            Se l’interlocutore umano non riesce a capire che sta parlando con una AI e pensa di parlare con l’utente che usufruisce dell’AI si aprono mille interrogativi, mille dubbi e svariate problematiche.

            Queste sono gli argomenti cardine, mica l’etica del lavoro.

          • Intanto se Google cambia business model già sarei meglio disposto nei suoi confronti comunque:
            “Le considerazioni etiche di Google Duplex sono ben piú complesse che la teorica e improbabile perdita di lavoro di qualche segretaria.
            La vera questione é: se io autorizzo Google Duplex a telefonare per me e prendere decisioni in base a quello che questa AI sa di me, come faccio ad avere il controllo su quello che potrebbe dire?
            Se l’interlocutore umano non riesce a capire che sta parlando con una AI e pensa di parlare con l’utente che usufruisce dell’AI si aprono mille interrogativi, mille dubbi e svariate problematiche.
            Queste sono gli argomenti cardine, mica l’etica del lavoro.”
            Bravo è di questo che è necessario parlare, anche perché come ho detto non ha senso che una finta segretaria telefoni per prendere appuntamento quando lo si può già fare con altri sistemi. Il punto sarà come distinguere noi da loro, reale e macchina, che importanza dovremmo attribuire ai loro comportamenti, qual’è il limite di umanizzazione… Chi sono 1000 interrogativi!

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