La Commissione Europea mette in luce i comportamenti negativi di Google e la violazione delle regole antitrust nel mercato Android.
Politiche Antitrust
Stando alle informazioni rilasciate dalla Commissione Europea, Google ha ripetutamente violato le leggi che regolano le politiche antitrust. Il primo abuso consiste nell’inserimento di Chrome e del proprio motore di ricerca fra i servizi di sistema. Quest’operazione garantisce un utilizzo sicuro dei due prodotti Google, a scapito degli altri produttori.
Un altro abuso risiede nella manipolazione dei diversi produttori telefonici, vietando l’utilizzo di versioni modificate di Android (forked). Con il pagamento di ingenti somme, ai differenti grandi produttori, è stata assicurata la presenza dei prodotti Google nei differenti terminali Android. Le motivazioni dietro questa scelta erano di “impedire possibili errori di sistema e incompatibilità”, ma non sono presenti prove concrete di queste eventualità.
Secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, Google ha 90 giorni per porre fine alla propria condotta illecita. Per fare ciò sarà necessario cessare la pressione esercitata sui differenti processori, in combinazione alla rimozione dei servizi Chrome e Search dall’OS.
Il colosso di Mountain View ha intenzione di appellarsi alla decisione della Commissione Europea. Secondo quanto rilasciato, l’applicazione ferrea delle leggi Antitrust potrebbe affliggere il mercato libero di Android. La multa di 4.3 miliardi, in combinazione alla multa di 2.42 miliardi nel 2017, superano i 6 miliardi di dollari per violazioni delle politiche Antitrust.
La decisione della commissione è stata ponderata dopo una serie di indagini sull’ecosistema Android ed è molto difficile un cambio di rotta in seguito all’appello di Google. Per maggiori informazioni, è possibile consultare l’articolo ufficiale a questo link.
Conclusioni
Nel mercato Mobile è ormai assodato il dominio del sistema Android (76.99%) rispetto ai differenti rivali. In conclusione, il progressivo utilizzo di questo OS ha consolidato la posizione di Google: imponendo l’utilizzo di Chrome e differenti servizi. La pressione di queste operazioni impedisce l’inserimento nel mercato ai differenti produttori di browser e servizi.
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Boiate socialiste. Che multa dovrebbero dare allora all’inps per abuso secolare di posizione dominante..?
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