Il Project Natick, sviluppato da Microsoft, passa al test sul campo con il primo lancio di un centro dati subacqueo vicino alla Scozia.
Project Natick
Lo scopo principale dello studio di Microsoft è quello di fornire una soluzione rapida e sostenibile alle città costiere, garantendo una nuova efficienza nelle soluzioni per la linea. Il primo esperimento è stato condotto nel 2015, nella zona della Pacific Coast (US), sfruttando un prototipo e raccogliendo differenti dati da utilizzare per migliorare quanto da loro ipotizzato.
Il reale passaggio dallo stato concettuale a quello sperimentale arriva con il lancio del nuovo centro dati nella zona Scozzese. Una volta terminato il posizionamento della struttura sul fondale, la temperatura dell’acqua fungerà da refrigerante per l’intera struttura. Abbattendo i consumi del raffreddamento rispetto a un impianto posto sulla terra ferma, questo nuovo genere di data center risulta maggiormente eco-sostenibile ed efficiente. Il resto dell’alimentazione, tende a precisare Microsoft, è garantito da fonti di energia rinnovabili che derivano dalle isole Orcadi.
La struttura è composta da 12 rack e 864 server, con un consumo totale inferiore a un quarto di megawatt di potenza.
Il team di ricerca effettuerà un monitoraggio di 12 mesi per accertarsi delle condizioni della struttura. Verrà rilevanto il consumo energetico, l’umidità interna, la temperatura e altri dati attui a definire l’affidabilità del progetto.
Conclusioni
Project Natick rappresenta un’evoluzione dei data center per come li conosciamo e potrebbe portare a differenti guadagni. In conclusione, l’energia risparmiata per il raffreddamento, in combinazione a una vasta area da sfruttare, permetterà l’espansione delle attuali strutture per la linea fornendo dati ad alta velocità.
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