Brad Sams di Petri.com, un leaker piuttosto famoso per quanto riguarda Microsoft, ha fatto sapere in un suo articolo inedito che la società ha appena deciso di effettuare un grande cambiamento per Cortana.
Cortana, nonostante sia stata una delle prime ad approdare sul mercato, è la terza assistente vocale AI per diffusione essendo ormai stata superata di gran lunga da Alexa e Google Assistant che continuano ad evolversi con un ritmo impressionante. Questa è la conseguenza di una disattenzione da parte di Microsoft poichè non ha purtroppo saputo gestire adeguatamente il settore della domotica e degli smart speaker commettendo alcuni errori: enormi ritardi, disponibilità limitata agli USA, scarsa pubblicità e poca collaborazione con gli OEM.
Brad Sams ci informa che lo sviluppo di Cortana è stato spostato, dopo alcune pressioni interne, dal team AI gestito da Harry Shum a quello Office. Ciò, inevitabilmente, comporterà cambiamenti radicali nel futuro dell’assistente vocale che potrebbe diventare gradualmente una sorta di successore dello storico Clippy con una forte integrazione in Word, Excel, PowerPoint e, in genere, in tutta la produttività by Redmond. Di per sè questa è una buona notizia ma bisogna vedere se a risentirne sarà il mercato Consumer e se, soprattutto, verrà interrotto il progresso dell”intelligenza Artificiale dato che gli sviluppatori di Office non hanno molte competenze a riguardo.
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“Questa è la conseguenza di una disattenzione da parte di Microsoft ”
No, questa è la conseguenza del fatto che attorno a quei due mondi si investono molti più capitali in Ricerca&Sviluppo.
I progressi della IA funzionano con gettoni da miliardi di dollari, proprio come i juke-box… se in tasca non hai più gettoni da infilarci dentro quelli smettono di suonare.
Non è che a Microsoft i capitali da investire manchino, ma visto che il suo principale rivale (Amazon) lo scorso anno ha speso qualcosa come 23 mld in R&D è costretta a tagliare tutto per non trovarsi fagocitato pure Azure.
Non direi proprio che sia questo il motivo dato la netta superiorità dell’intelligenza artificiale di Microsoft in oriente. Non è stata la ricerca il problema di Microsoft visto che dimostra di aver a sua disposizioni un intelligenza pure più avanzata della concorrenza. Il problema di Microsoft è stato quello di trovarsi impreparata a una tendenza di mercato completamente diversa da quella da lei sviluppata. Nel nostro mondo occidentalizzato infatti gli assistenti si sono sviluppati attraverso la creazione di tutti accessori , basette ,gadget per la casa ecc contrariamente a quello che è avvenuto in oriente dove è proprio la tecnologia e arredo ad avere intrinseca tramite chip e processori dedicati ad aver accesso all intelligenza artificiale in cloud. Microsoft si è trovata indietro e spiazzata difronte alla tendenza del mercato sviluppatosi su tutte queste basette smart da collegare uno a una tramite le varie app ( decisamente inferiore a un intelligenza direttamente integrata esistente in cloud) e non ha investito per nulla in questa strada, e direi che finanziariamente è stata pure una scelta giusta visto il ritardo che avrebbe dovuto affrontare rispetto la concorrenza. Microsoft non ha mai puntato a questo tipo di domotica e questo tipo di “intelligenza”, infatti la strada fatta in oriente è quella che vorrebbe intrapendere su grossa scala con azure sphere.
“Nel nostro mondo occidentalizzato infatti gli assistenti si sono sviluppati attraverso la creazione di tutti accessori , basette ,gadget per la casa ecc contrariamente a quello che è avvenuto”
Forse hai rimosso quelli che furono gli inizi del mandato di Nadella, quando il progetto Windows 10 venne presentato ai developer, al mercato e, cosa che più conta, agli investitori.
La parte di piano industriale relativa al nascente sistema operativo prevedeva proprio la trasformazione del kernel (riuscita) al fine di rendere L’OS in grado di essere eseguito su ogni tipologia di dispositivo.
Furono stretti accordi con Intel e Raspberry, e fu finanziata una comunità di developer per stimolare il Windows 10 Core IoT destinato agli embedded e piccolissimi sistemi.
Furono stretti accordi per entrare nel mercato Infotainment automobilistico.
Furono fatti accordi con produttori di elettrodomestici per portare Windows 10 nelle case.
Fu creato un dispositivo indossabile.
Furono creati gli HoloLens.
Per entrare nel mercato dei data center fu lanciato Hyper-V Server.
E furono spesi importanti capitali su Cortana, tecnologia all’epoca superiore a tutte le altre.
Quindi non è sostenibile dire che Microsoft fu colta alla sprovvista da qualcosa, perchè ciò che è accaduto in occidente è proprio quello che Nadella aveva disegnato.
E questo disegno si è concretizzato, si può andare su Amazon e comprare un intero ecosistema nel quale tutti i dispositivi cooperano in perfetta armonia legati dal medesimo account ed usando il Cloud come pivot.
Stesso software e stessi dati, esattamente ciò che Nadella ci descrisse.
Solo che a metterlo in pratica non è stata Microsoft ma Google e le grandi aziende che le fanno da contorno.
Microsoft naturalmente ha fatto la sua parte: ha venduto i brevetti necessari.
Gli investimenti orientali in IA di Microsoft sono spiccioli, il più grande investitore orientale è il Governo cinese seguito da Huawei, parliamo di cifre nell’ordine delle decine di miliardi di dollari per anno.
Fra l’altro la Cina, che io sappia, è l’unico Paese al mondo a possedere un satellite espressamente dedicato al calcolo quantistico, che prima o poi confluirà nella ricerca IA.
In occidente, invece, i più grandi investitori sulla IA sono IBM, Amazon e Google.
Microsoft in R&D non spende poi molto, ma soprattutto spreca gran parte degli investimenti in progetti che poi accantona.
Più che gli accessori a MS e’ mancato il settore smartphones.
Si un grosso limite è stato sicuramente anche quello.
Concordo. Credo che questa mancanza (il mobile) farà perdere piano piano a microsoft vari settori, anche il settore pc.
Qualche tempo fa MS mostrò “Home Hub”: una specie di “centrale” che utilizzava W10 e girava su un normale desktop, quindi senza bisogno di un hardware specifico, e che avrebbe permesso, insieme ad altre funzionalità, di controllare la domotica di un abitazione. Il concetto era molto interessante ma purtroppo si e’ perso nel porto delle nebbie di Redmond.
Inutile girarci attorno, senza comparto Mobile e oggettistica annessa gli assistenti vocali hanno poco o nulla senso.
Sono stati ottusi nel non comprendere che chiudere Windows Mobile avrebbe causato un effetto domino in grado di trascinare con sé la metà delle attività dell’azienda.
Ma siccome io non ci credo affatto che persone di quel livello possano non aver intuito quello che era scontato, resta solo la possibilità che tutto ciò sia stato intenzionale.
Microsoft secondo me ha poca vita a campare anche nel campo Desktop nel medio lungo termine, proprio a causa di questo abbandono del mobile e, ormai possiamo dirlo, wearable e domotica. E’ sufficiente che Google lanci un OS fatto come si deve per X86 e ARM ed il gioco è fatto. Spero solo che cambino modello di business, facendosi pagare piuttosto che vendere i nostri dati personali a dogs and pigs, che è poi quello che mi frena dall’acquisto di uno smartphone android.
Non solo Microsoft ma anche Apple e Linux (per quel che vale Linux Desktop).
È il concetto stesso di Desktop con cui siamo cresciuti dall’epoca delle prime versioni di Windows ad essere divenuto Legacy… inattuale.
Il futuro è nella modularità, nella mobilità e, soprattutto, negli ecosistemi composti da oggetti interagenti all’interno dei quali il Desktop è solo uno dei componenti non più centrale.
Con l’arrivo del 5G (non significa mille anni ma solo tre o quattro) questi ecosistemi cesseranno anche di avere limitazioni geografiche, ossia non saranno più entità localizzate, ma diverrà irrilevante la dislocazione nello spazio degli elementi che li compongono.
Microsoft questo lo sa ed è per questo che sta trascurando tutto per concentrare le proprie risorse su Azure, perchè inevitabilmente il Cloud andrà a sostituire parte di quelli che attualmente sono sistemi fisici.
Quanto a Google (ma non pensare solo a Google perchè non sarà l’unico player del futuro a contendersi le spoglie dei Desktop legacy, Amazon non resterà di certo alla finestra e la stessa Apple ha tutte le capacità di investimento necessarie per reinventarsi ) ha già rotto gli indugi un anno fa.
Segui ciò che scrivo riguardo a Chrome OS.
Android in questo momento è il top, sia per come è stato trasformato il sistema operativo che per il software che gli fa da contorno (quando un’azienda investe miliardi su un progetto poi i risultati arrivano), ma non è affatto detto che la situazione resti immutata negli anni a venire.
A guidare il gioco non sono più solo i terminali mobili (la definizione di telefoni è ormai troppo limitata) ma tutto il complesso dei mille sistemi che compongono quella che genericamente viene definita IoT.
Apple è ben presente in ogni tipologia di dispositivo, Amazon preme per entrare, Samsung ormai da anni scalpita per slegarsi da Google e Huawei sta prendendo una strada propria nella ricerca IA (che sarà determinante negli ecosistemi del futuro).
Però… non è che si possa restare fuori dal mondo solo perché fra tre o quattro anni potrebbe arrivare un mondo migliore.
Passati quei tre o quattro anni si porrebbe nuovamente il medesimo dilemma perché si profilerebbe all’orizzonte qualcosa destinato a succedergli, e così via all’infinito ?
Si sceglie la tecnologia migliore per il momento attuale e quando questa viene superata la si molla per passare alla successiva.
Vorrei vedere come Samsung e Huawei possono staccarsi da Google: con cosa lo sostituiscono Android? Hanno già un OS pronto? Uno Store? Le App chi gliele fa? Tutto questo inoltre porterà a serissime problematiche della privacy soprattutto quando parliamo di Google i cui recenti scandali sono solo la punta di un Iceberg di un problema gigantesco dovuto al modello affaristico della ditta stessa. E rinunciare alla propria privacy perchè ci si racconta che non abbiamo nulla da nascondere è come rinunciare alla libertà di parola perchè non si ha nulla da dire. Purtroppo non ho scelta al momento: o metto la mia vita privata digital-informatica nella sua interezza negli artigli di google o devo diventare sc3m0 a cercare apparecchi usati e street price di Apple, che guadagna in primis coi dispositivi e con lo store offrendomi almeno una parvenza infinitamente maggiore di privacy e sicurezza. Del resto mi piacerebbe TANTISSIMO che si presentassero altri giocatori nel settore sulla falsariga degli anni ’80 ma senza l’incompatibilità e la confusione che regnava allora.
Nulla è per sempre Haku, tanto meno nel mondo della tecnologia.
Una manciata di anni fa tutto ruotava attorno a Microsoft, adesso al centro dell’universo c’è Google e domani arriverà un’altra stella.
Tutto è funzione del quantitativo di miliardi investiti e del trmpo per cui tali investimenti vengono mantenuti , che se sono sufficienti a creare una migliore attrazione per il mercato determinano l’inizio della migrazione.
Google ha iniziato a vincere perchè a partire da Marshmallow ha spostato sul suo sistema operativo, software di corredo e tecnologie legate un flusso di capitali insostenibile per qualsiasi altra azienda del settore.
Ma ormai da due anni Amazon sta investendo cifre ancora più alte, e questo ha già generato un primo effetto su Alexa che minaccia la supremazia di Google Assistant.
Ma questo è la fotografia attuale, al 2018, quando gli investimenti R&D dei Big Player si misurano ancora in decine di miliardi per anno.
Noi andiamo verso un futuro che vedrà i colossi dell’HiTech investire centinaia di miliardi per anno, non più decine, e probabilmente questi capitali arriveranno dalla Cina.
Google perderà il suo primato, è inevitabile perché il superamento dei punti di riferimento è nell’ordine delle cise… è una delle regole base del gioco.
Quanto ai tuoi dati l’avere o non avere Android è del tutto indifferente.
Non è Android la sorgente principale delle informazioni di chi vive nel 2018.
Al massimo Android prende la posizione del tuo telefono per migliorare le previsioni del traffico del suo navigatore.
Poi la vende pure, ma questo per l’utente non fa la minima differenza
Io vedo un futuro sempre più disumanizzato. Alla William Gibson piuttosto che alla Gene Roddemberry. Ci era arrivato anche il compianto Jay Miner, papà dell’Amiga ed ex dipendente Atari. Forse un po’ mi solleva che (spero) non ho figli e che io me ne sarò andato, ma è cosa magra. E la portata della pervasività di Google e degli annessi partners va ben oltre la “posizione del telefono”. Informati. Io non Amo particolarmente Apple, come non amo nessun particolare tipo di elettrodomestico, ma non ho scelta al momento.
A me invece il futuro che si prepara piace, sono felice di essere ancora vivo in questo punto di incrocio nel quale macchine e umani stanno fondebdosi per creare una vita diversa.
Migliore o peggiore è soggettivo ed è comunque presto per dirlo, ma certamente diverso.
Questo terrore di Google non lo comprendo.
Larry Page è uno dei migliori imprenditori della storia dell’Information Technology ed è in gran parte grazie agli investimenti delle aziende che controlla se il progresso tecnologico viene spinto in avanti.
I sistemi Apple vanno benissimo per la soddisfazione per il divertimento e sono bellissimi, ma sotto il profilo della tecnologia e delle cose rese possibili sono arretrati quanto quelli di Microsoft.
Se si vuole vivere il progresso invece che guardarlo dalla finestra in questo momento la scelta obbligata è Google. Più avanti si vedrà.
“Questo terrore di Google non lo comprendo. ”
Già. Ancora non hai capito, nel 2018, con tutti i mezzi di informazione e cultura a cui posiamo accedere quello che i nostri nonni, ma anche i nostri antenati secoli prima avevano capito = ossia che GRATIS non esiste. Non è mai esistito e mai esiterà. Come caxxo pensi che Google paghi anche solo le bollette della luce per i server (tralascio mezzi meccanici, stipendi ecc.) se non ti fa pagare quello che vende? Qui la risposta per piacere
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Grazie. Te la devi SMETTERE, nel XXI secolo, di pensare che qualcuno ti regali qualcosa senza che esso ci metta almeno forza lavoro in una qualsiasi forma che venga almeno ripagato con i mezzi basilari di sussistenza ovvero vestiario, riparo, cibo ed energia. E’ una cosa ben più vecchia della crocefissione. Ora ti faccio una domanda facile facile: Se Google non ti fa pagare il suo OS e i sui servizi, da QUALE fonte pensi che tragga i suoi introiti multimiliardari?
A) Ganesh? Gesù? Allah? Buddha? Krsna? Quezocoaltl? Amaeratsu ecc.?
b) Vende qualcosa, qualsiasi cosa possa essere inerente al’utilizzo dei dati che è l’unica cosa su cui lavora?
qui per piacere:
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===================================
Grazie
”
window.dataLayer = window.dataLayer || [];
function gtag(){dataLayer.push(arguments);}
gtag(‘js’, new Date());
gtag(‘config’, ‘UA-73659307-1’);
”
Questa è la principale fonte di informazioni utilizzata da Google, troverai uno script molto simile a questo sulla quasi totalità dei siti web (questo viene dalla pagina su cui ci troviamo).
Poi ci sono le informazioni raccolte dai crawler che esplorano di continuo i social.
Poi c’è l’accordo per la messa in comune dei metadati siglato fra la stessa Google Microsoft ed Apple.
Per finire ci sono le informazioni comprate direttamente sul mercato dai gestori telefonici, le banche, le assicurazioni, le catene di vendita ed in generale tutto quello che detiene informazioni su persone ed aziende.
Ogni anno Google spende decine di miliardi per acquistare informazioni o fare in modo che il software di terze parti le consenta di raccoglierle (9 miliardi alla sola Apple per far sì che tutto ciò che Siri sente giunga ai suoi sistemi).
Il suo sistema operativo, al contrario, ormai consente all’utente di inibire la trasmissione di qualsiasi cosa con la sola esclusione della posizione.
Google non regala niente, ma sbagli nel credere che ciò che sa di te e che poi rivende per migliorare i target pubblicitari abbia come veicolo principale Android
“Questa è la principale fonte di informazioni”
Ma davvero? Tutto quel codice alfanumerico davvero si riduce a “!Tutto qui”? O lo hai postato sapendo che non sono in grado di capirlo? Possibile che se googlo la ricerca di un film di fantascienza anni ’50 (una mia passione) poi su TUTTI i browser che uso (Edge, Firefox, Safari, Chrome) su diversi OS (Mac OS, Windows 10, iOS, Android, Ubuntu) mi compaiono gli AD di chi li vende con media (romanzi, merchandising, fumetti ecc.) correlati senza neanche abbia cercato di comprarli? Come lo hanno saputo? Oracolo di Delfi? Divinazione Wikka? Divinazione Iching taoista? Spiriti della Manituana?
La gran parte dei siti utilizza un pezzatto di codice come quello.
Il suo scopo è quello di consentire a Google Analytics di conoscere ogni dettaglio delle azioni svolte sul sito dall’utente, che poi la stessa Google elabora e rivende ai suoi inserzionisti, ottenendone in cambio l’accesso alle funzionalità di profilatura dell’utenza offerte dallo stesso Google Analytics.
Una manna dal cielo per tutti i webmaster, una manna dal cielo che consente di conoscere tutto della propria utenza… non solo numero di accessi, tempi passati sugli articoli, pagine di ingresso e pagine di uscita (e quindi stabilire quali argomenti spingere), ma anche età, sesso, abitudini di acquisto, preferenze merceologiche, aree geografiche (con un po’ di lavoro con l’approssinazione spinta alla colonnina ADSL cui siete connessi).
Poi, senza che ve ne accorgiate, possiamo stabilire dei target nei siti (importanti per monetizzare le inserzioni) e stabilire quanti hit hanno accumulato… insomma noi webmaster della nostra utenza possiamo sapere tutto, e con questo dimostrare ai nostri inserzionisti la tipologia di utenza attesa e magari impiegare l’informazione per contrattare il prezzo di un articolo sponsorizzato.
Oppure possiamo lasciar fare a Google… basta una spunta ed ogni visitatore riceve la pubblicità mirata. Tutto in automatico.
E naturalmente non è che la cosa muoia lì, perchè quando l’utente si sposta dal sito A al sito B tutto ciò che ha fatto sul primo resta memorizzato.
Tutto il complesso delle azioni compiute dagli utenti consente alla IA alla base di Analytics di creare la profilazione.
Le informazioni che i nostri siti, praticamente tutta Internet perché anche quelli che non incorporano Analytics poi vendono le informazioni a Google, sono la massima sorgente di dati impiegata da Mountain View.
Quali articoli hai letto su un giornale online? Quali prodotti hai guardato su un negozio online? Quali cose hai scritto su Disqus? A quali cose hai risposto?
Ciò che hai scritto consente alla IA di catalogati come utente schierato ideologicamente? appartieni ad una religione o sei ateo?
Nei negozi online ti soffermi su prodotti di lusso o cerchi il modo di risparmiare?
Ti interessa la tecnologia o sei più attratto dagli orologi meccanici?
Tutte queste informazioni alle AI di Google le diamo noi gestori di siti web e Mountain View ce le paga in termini di servizi e, per i siti che hanno pubblicità, denaro sonante.
Ciò che viene da Android, credimi, è nulla.
Mi viene da vomitare. Mi viene da rimpiangere i giorni in cui si comprava un floppy per un programma, una cassetta o una cartuccia per un gioco e la cosa moriva lì. In ogni caso hai tu stesso certificato che Google vive e prospera profilando e vendendo i nostri dati* a cani e porci. Cosa che a te farà far soldi ma a me terrorizza e mi schifa oltre ogni limite. Da cui il mio “preferisco si facciano pagare ma che stiano alla larga dai miei dati”.
“Quali articoli hai letto su un giornale online? Quali prodotti hai guardato su un negozio online? Quali cose hai scritto su Disqus? A quali cose hai risposto?”
I caxxi tuoi mai? Orwell, assieme ad altri ci avevano avvisati. Siamo andati oltre. E ne siamo pure felici. Io non posso fare nulla, perchè sono un consumatore atipico e non oriento il mercato. Spero solo che, quando scoppierà questo immane bubbone di essermene andato.
“Ciò che viene da Android, credimi, è nulla.”
Se non che il suo OS e il suo motore di ricerca è il più usato al mondo quindi niente, una facezia. E’ come offrire uno sgabuzzino gigantesco, i coltelli e i legacci ad un serial Killer ma hey! Mica sono io che ammazzo, io fornisco solo i mezzi! Santo cielo…
* = Non hai fatto altro che confermare ciò che ho detto, ossia che il maggiore fornitore di servizi online si mantiene vendendo i nostri dati, i nostri interessi, la nostra “vita digitale”. In più c’è tutta la solfa delle App, della profilazione dei singoli produttori di smartphone & c. ecc. ecc. Spiacente, finchè durerà questa struma userà crittografie, carte prepagate, DuckDuckGo, prodotti Apple ecc. nella speranza che non tradiscano le mie aspettative.
Già che ci troviamo consentimi di allietarti ancor più l’animo con questo sxreenshot.
Circa 1/3 delle query DNS (in massima parte provenienti dal browser sotto “ispirazione” dei siti visitati, sono spazzatura.
Inserzioni pubblicitarie, tentativi di infilarti nella macchina qualcosa, monitoraggi etc etc
Possono venir rimosse per intero senza che niente smetta di funzionare ma anzi risparmiando banda e facendo scaldare meno la CPU. https://uploads.disquscdn.com/images/a2a2090336a29908b804067be20f660ac9615ee1d8a14ce4fb03309be5cf4872.jpg
Il suo motore di ricerca è ovviamente una preziosa sorgente di informazioni per Google, magari anche un po’ più dettagliata dei nostri siti visto che è sotto il suo diretto controllo.
Se vuoi un giorno ti posto qualche slide delle info che Google mi mette a disposizione in cambio dei dati che il nostro sito le fornisce… fasce di età, distribuzione fra sessi, cosa sono interessati a comprare, che gusti hanno in fatto di tecnologia… ?
Naturalmente Google di quegli utenti sa molto più di noi. Primo per ogni utente tracciato ha l’indirizzo IP e quindi la posizione geografica precisa, e secondo possiede l’email.
L’email è importante, perchè consente a Google di incrociare quell’utente con i dati che ha comprato dalla sua banca, dai fornitori di energia elettrica e gas, dalle compagnie telefoniche e così via.
Usare Apple non sposta di una virgola.
Primo per il già citato accordo per lo scambio di metadati fra Apple, Microsoft e Google e secondo perchè Mountain View versa nelle casse di Cupertino nove miliardi di dollari all’anno per far sì che i servizi offerti dai suoi sistemi operativi si appoggino a Google.
Detto questo, perchè ti fa paura?
A me darebbe molto fastidio se a farlo fosse il mio governo, ed evito di usare Telegram perché sui suoi server gran prete dei messaggi sono in chiaro… e visto che Telegram Messenger llp è un’azienda a capitale privato che non pubblica bilanci e non fa rendiconto ai soci, il sospetto che i contenuti dei messaggi possa venderli (magari alla stessa Google) per finanziare le decine di milioni necessari a far funzionare i server non puoi non venire.
Però Google non è un Governo, su di me non ha potere diretto, ciò che fa non lo nasconde e al massimo con quelle informazioni mi fa arrivare pubblicità mirata… che danno mi arreca?
Te lo ho spiegato fin dal primo post perchè mi fa “paura”. Inoltre: sei DAVVERO sicuro che tra i soggetti che comprano i dati profilati da Google/Android non ci siano soggetti collegati allo “stato” magari attraverso un sistema di “scatole Cinesi”? Comunque niente da fare: Finchè non cambierà sistema di Business e ne avrò la possibilità NON comprerò Android in nessuna forma, userò il suo motore di ricerca lo stretto necessario preferendogli DuckDuckGo, userò adblock, firewall ecc. ecc. Mi spiace solamente che come unica alternativa ho Apple.
AfBlock non ti protegge in nulla, l’unico ad essere veramente efficace è AdGuard.
AdGuard blinda il sistema intero, non solo il browser, compreso il sistema operativo ed i suoi moduli.
Certi osata un po’ ma ti assicuro che vale il suo prezzo fino all’ultimo centesimo.
Nessuno può essere sicuro di nulla ma è fortemente improbabile perchè i rischi si corrono solo quando se ne trae un beneficio… quando la posta vale la candela.
L’ultima volta in cui Google venne pizzicata a fare qualcosa di grave fu ai tempi di Marshmallow (il famoso file per la ricostruzione delle password); da allora nonostante sia sotto indagine continua non è più stato trovato niente se non la trasmissione della posizione, indispensabile al funzionamento del sistema di previsione del traffico per il navigatore.
A Google non serve più prendere qualcosa dal suo sistema operativo perchè non otterrebbe nessuna informazione che già non abbia per altri canali perfettamente leciti.
Se esiste qualcuno da cui guardarsi per la riservatezza sono le aziende di Zuckerberg; non le messaggistiche che hanno la parte criptografica certificata da Open Whisper Systems (almeno Whatsapp) e quindi sono assolutamente sicure quanto a contenuto dei messaggi, video, documenti e quant’altro, ma tutto il resto.
Torno a ripetere che utilizzare Apple non fa la minima differenza, avresti solo un sistema più arretrato comunque basato su servizi Google.
Anche l’uso di motori di ricerca alternativi magari limita un po’ l’afflusso dei dati a Google ma non più di tanto… credevo di essere stato chiaro: sono tutti i siti che visiti a fornire dati degli utenti a Google (questo compreso); se non vuoi che i tuoi dati arrivino a Google o proprio smetti di utilizzare Internet o spendi i soldi necessari per l’acquisto di AdGuard.
Se poi la tua è una battaglia ideologica allora è un altro discorso, l’ideologia ha pieno diritto di esistere e va rispettata, però è corretto informare l’utenza su come stanno realmente le cose.
Quindi ritengo importante che non solo tu ma tutti i lettori di questo blog abbiano avuto la possibilità di leggere questo nostro dialogo.
Queste cose non ve le ha mai dette nessuno (nessun blog basato sulla pubblicità lo farà mai per ovvie ragioni).
Si. E’ una questione di principio e non sono affatto sicuro che Android non profili anche tramite il sistema operativo.
Contro i principi è inutile discutere
Oltre a quelli non vedo perchè dovrei utilizzare il software di chi vende la mia vita e gli affari miei a tutti. Finchè avrò una scappatoia nisba.
Intendi il browser?
Ed il loro OS. Chrome non lo uso. Uso Firefox o Edge su tutti i dispositivi. Mi trovo molto meglio. Purtroppo in termini di OS non ho molta scelta. Non essendo uno smanettone non ho voglia di sbattermi con Linux quindi su Mobile mi resta iOS o Android e Windows o MacOS su Desktop. Non posso fare altro che adattarmi visto che dal calderone degli anni ’80/90 sono usciti solo questi. Dio stramaledica la Commodore, l’Atari e la Acorn.
Poverette, perchè?
Fra l’altro ad Acorn dobbiamo i processori ARM.
Perchè se fossero sopravvissute e prosperate avremmo varie alternative, o comunque la possibilità di diversi approcci al computing.
Le uniche che avrebbero potuto resistere all’ingresso di IBM sarebbero state Commodore e Sinclair.
Oltre ad Apple naturalmente, che però aveva target differenti.
Certo vivere vivere l’informatica di quegli anni fu un’esperienza affascinante, dove tutto era un continuo fermento e non esisteva il grigiore uniforme che vi ha fatto seguito.
È possibile che il fascino che avverto per il mondo che circonda Google dipenda proprio dalla grande similitudine con quegli anni
Scarterei a prescindere la Sinclair. A meno che non avessero cacciato il baronetto appena prodotto lo Spectrum alla stregua di Jobs ma così non è andata. Il suo pauperismo e visione fallimentare dei prodotti era cosa nota da anni ed anni e aveva causato disastri alla ditta a non finire. Acorn si era avvantaggiata grazie al programma educativo della BBC e aveva quindi un campo sicuro dove piazzare i prodotti, ma non riuscì a creare una base solida e fidelizzata per il suo eccellentissimo Archimedes, che per me rimane il Computer più importante della rivoluzione informatica, ancora più dell’Amiga, in quanto dimostrò la possibilità di creare un sistema informatico completo sui processori ARM. La commodore sappiamo tutti com’è andata: aveva LA macchina di quegli anni, una base fidelizzata che ancora oggi perdura sfociando nella più tetra necrofilia informatica, rendendoli ancor più malati degli Applefags. Si pensa che la corsa di quella piattaforma finì nel ’94 ma non è così. Finì nell’89 quando misero sul mercato l’Amiga 3000: la macchina denunciava la completa confusione e inadeguatezza del management di allora. Google è una sorta di Microsoft “millennial”. Tu puoi scegliere tutte le marche che vuoi ma è sempre Android. Nessuna altra scelta.
La stessa cosa accade se usi Bing ed altri motori di ricerca.
Google non si limita al browser per la raccolta dati, lo sappiamo benissimo tutti.
E così fanno anche gli altri; tutti questi “assistenti” che hanno accesso ad emails, calendari eccetera acquisiscono informazioni circa l’ utente. Peraltro le discussioni sulla privacy non sono nuove, ricordo interminabili discussioni sulla materia ancora quando usavano le BBS.
Quello che a molti sfugge però e’ che la mole di dati raccolti non è la parte più importante dell’ operazione, l’ incrocio e l’ aggregazione dei medesimi al fine della profilazione dell’ utente e’ il fattore chiave e vi sono vari modi per rendere questo processo meno efficace.
Non è che non lo facciano, ma lo fanno in maniera diversa. Apple preleva a Campione ed in maniera anonima, quindi non è detto che becchi te. I dati se li tiene lei è non c’è un “Cosmocronos indossa una maglietta azzurra”, c’è “un tizio su 5 del campione indossa una maglietta azzurra”. Questo perchè vende l’hardware (a prezzo esagerato) e non ha bisogno di rivendersi i dati.
Ogni societa’ monetizza in maniere diversa; giustappunto Apple incassa da Google svariati miliardi per permettergli di rimanere il motore di ricerca di IOS…
Verissimo. C’è sempre da sperare che Apple mantenga la promessa di mandare i dati criptati in modo che non siano vendibili.
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