Surface in calo, un segnale per Microsoft da non sottovalutare

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Surface Revenue
Surface Revenue

L’ultima trimestrale presentata da Microsoft qualche giorno fa ha riportato dati positivi per il mercato Cloud, Office e licenze Windows, al contrario il reparto Hardware e Device in genere ha segnato decisamente il passo. Se per quanto riguarda il comparto Lumia nulla di inaspettato è successo con un destino ormai da mesi segnato verso una progressiva sparizione dal mercato a favore di nuove soluzioni mobile di cui, peraltro, ad oggi si devono ancora vedere gli sviluppi e i prodotti, questa volta è stato il comparto “Surface” ad accusare un brutto colpo.

-26 %, in questo dato sicuramente rilevante e non marginale sta tutta la questione. Per chi come il sottoscritto ha seguito e segue la vicenda Surface fin dagli esordi credo si tratti del calo più importante mai registrato dal 2012 nel confronto trimestrale anno su anno, un dato questo per certi versi inaspettato ma che sicuramente era nell’aria.
Un segnale in tal senso si era intravisto anche nella trimestrale precedente, quella di Natale, dove la divisione Surface aveva fatto registrare una piccola contrazione, -2%, sulla trimestrale analoga del 2015, pur riportando comunque il dato più alto di tutte le trimestrali dell’anno fiscale. Insomma, un quasi pareggio rispetto al dato dell’anno prima che era stato accolto come una sostanziale tenuta del brand a fronte di un’obsolescenza dei device Surface di circa un anno e con un Surface Studio che, seppur di nicchia dato il posizionamento, non aveva ancora inciso sui conti della divisione a causa di una scarsa, per non dire nessuna, disponibilità iniziale.

In pratica fino alla scorsa trimestrale, nonostante avessero sulle spalle ormai un anno abbondante, Surface Book e Surface Pro 4 continuavano a registrare dati di vendita del tutto analoghi a quelli di fine 2015 quando vennero presentati, fattore non secondario in un settore come quello IT dove l’obsolescenza non perdona, segno che evidentemente il valore del brand e del prodotto di riferimento nel mercato dei convertibili continuava ad essere riconosciuto nonostante il tempo.

Ma, come sempre succede, nulla è per sempre, da allora sono passati altri tre mesi e, esaurita la spinta natalizia, si registra ora un importante -26 % con 831 milioni $ di fatturato contro 1,111 MLD $ della trimestrale 2016. In pratica il capitombolo presagito e non avvenuto a fine 2016 è in realtà capitato adesso.
Si sta quindi presentando anche per Surface il problema che spesso ha visto protagonisti i Mac o gli iPad di Apple con hardware aggiornato con tempi troppo lunghi e che evidentemente ha segnato il passo rispetto alla concorrenza più agguerrita.

Per Microsoft evidentemente ora non basta più presentare semplicemente un nuovo concept di prodotto una volta all’anno per lanciare nuove famiglie e categorie di device che poi i partners e il mercato presumibilmente seguiranno. Ora occorre invece portare avanti tutta una linea di prodotti che devono comunque essere aggiornati se non annualmente realisticamente ogni 18 mesi e che devono sicuramente rappresentare delle linee guida per i partners ma che con il tempo hanno ormai assunto il ruolo di riferimento per l’intero mercato Windows come da mission Microsoft. Il riferimento, però, non può certo essere tecnologicamente superato per troppo tempo, altrimenti che riferimento è ?

In Microsoft si sono affrettati a dichiarare che la contrazione della divisione Surface è principalmente dovuta alla obsolescenza di 2 device, Surface Pro 4 e Surface Book, presenti sul mercato da 18 mesi nonché alla cessata produzione di quel Surface 3 di cui si attende il successore forse proprio il prossimo 2 Maggio. Si cita inoltre la concorrenza interna dei partners che in questi mesi hanno presentato prodotti analoghi ai convertibili di Redmond, spesso con specifiche tecniche più aggiornate o ad un costo inferiore.
In questo naturalmente c’è la difficolta del brand “Surface” diviso tra l’essere la punta di diamante del mercato dei convertibili Windows e la necessità di non concorrere troppo con i device dei partners di Microsoft, ragione per cui la gamma si allarga ma in modo molto lento e graduale, quasi timido oserei dire.

Chiaramente la concorrenza “interna” a Surface dei produttori Windows con le loro soluzioni convertibili che sempre più stanno prendendo piede e che hanno portato anche un gigante come Samsung a presentare i nuovi Galaxy Book 10’’ e 12’’, la cui commercializzazione inizia proprio questo mese, è un ottimo segnale per Microsoft e per il suo ecosistema, un risultato questo cercato e voluto come sostengono anche tutti quelli che considerano la multinazionale di Redmond principalmente una software house che occasionalmente presenta hardware proprietario per attirare e ispirare i partners.

Vero, ma occorre anche guardare oltre e, come il tempo sta insegnando e come peraltro ho ribadito in più occasioni, se voglio dettare la strada, ispirare, dare il calcio d’inizio e poi proseguano gli altri lo faccio una volta, due, ma poi mi fermo e lascio ai partners la palla. Invece la vicenda Surface è dal 2012 che ha preso corpo e, oggettivamente, 5 anni sono un po’ troppi per sostenere che la sua funzione sia solo ed esclusivamente quella di ispirare. D’altronde, verrebbe da chiedersi quante volte debbano essere ispirati questi produttori di PC e tablet.

In realtà personalmente condivido l’opinione di alcuni giornalisti e analisti del mondo Microsoft, anche vicini al colosso di Redmond, che dietro alla vicenda Surface vedono non solo e soltanto una funzione di guida per gli altri quanto anche una scommessa per la creazione di un vero e proprio brand hardware Microsoft con un peso destinato a crescere nei prossimi anni, una storia insomma opposta ai Lumia che, al contrario di Surface, non hanno riscontrato grandi favori e seguiti nel pubblico e nei produttori.

Diversamente la vicenda “Surface” si sarebbe già conclusa tempo addietro, invece in questi giorni si discute ancora di quale nuovo Surface verrà presentato il prossimo 2 Maggio per il lancio della nuova piattaforma Windows 10 Cloud e quando usciranno i 3 Surface previsti per il 2017 dallo stesso “calendario” Microsoft. E siamo nel 2017, il primo Surface è dell’estate 2012, un po’ troppo per dire che si tratta solo di linee guida.

Creare un brand di riferimento per una o più categorie di prodotto non è una cosa che succede dall’oggi al domani e credo che questo in Microsoft lo sappiano molto bene. Insomma, dietro a Surface potrebbe nascondersi qualcosa di più di una semplice idea ispiratrice.

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20 Commenti

  1. Lo stupore è unicamente per chi desidererebbe vedere Microsoft trasformata in produttore di hardware invece che in fornitore di software e servizi.
    Questo naturalmente non accadrà mai.

  2. Quando sono usciti i Surface non vi erano prodotti analoghi , oggi gli OEM hanno preso spunto e presentato molti prodotti analoghi . Poi aggiungici sono oltre 1 anno e mezzo che non presentano nulla di nuovo chiaro che cali . Sicuramente hanno delineato un nuovo segmento e ultimamente molti hanno aderito con entusiasmo.

    • Secondo me era proprio l’obbiettivo di Microsoft, come fa sempre, lanciare nuovi trend. Concordo con kaovilla infatti ?

    • ma quale sarebbe il “nuovo” trend ? dei 2in1 sotto varie forme che non sono altro che portatili in forma un po’ diversa ?

  3. Secondo me hanno venduto anche troppi Surface e non se lo aspettavano. Se l’idea è tracciare la strada agli OEM non occorre che facciano come Apple, ovvero aggiornare i surface di anno in anno. Apple lo fa perchè non ha OEM, MS vende la licenza w10 agli OEM, non fa certamente concorrenza a loro lato hardware.

    • Infatti la differenza è tutta lì: Apple di mestiere costruisce roba mentre Microsoft di mestiere scrive software.
      Poi è vero che Apple scrive anche software e Microsoft costruisce anche hardware, ma si tratta di un “anche”

    • “non se l’aspettavano”…parliamo di mesi e mesi, non di oche ore, che discorso è ?

  4. Io sono un felice possessore di un surface 3 2/64 ( poi come altri device ho air 2, iphone 6s e macbook pro essendo principalmente sviluppatore apple , quindi swift). Devo dire che in questi 2 anni che lo posseggo , ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Ottimo per appunti e per scrivere tutto in digitale ( università) , ottimo per quando voglio programmare in python e c++ in mobilità . Unico neo : proprio l’innovazione troppo lenta dei prodotti marchiati surface . In un mercato in continua evoluzione , presentare un prodotto ogni 2 anni quasi è un suicidio tecnologico , poichè ogni 18 mesi , in genere, la potenza di calcolo raddoppia e quindi ci si ritrova con dispositivi pagati tanto che appaiono già vetusti. Vedremo domani microsoft cosa proporrà . Per ora , ripeto , con il mio surface 3 dal modestissimo hardware mi trovo benone , soprattutto da quando hanno rilasciato il CU 😉 Per caso si sa se windows cloud girerà anche su surface 3 ?

    • ci gira sicuro ma sarebbe una licenza diversa… alla fine sarebbe un Windows home + castrato
      non mi curerei troppo di averlo

  5. che poi, a ben vedere, dove starebbe tutto questo “nuovo” ? gli OEM stanno proponendo al massimo dei 2in1 in varie forme che non sono altro che portatili sotto nuova veste…che vengono usati come si usano i portatili da molti anni…non ci vedo nulla di rivoluzionario

  6. […] Per la nuova versione di Surface Pro si parla di un lancio per fine estate, inizio autunno con lo scopo di risollevare la domanda per i dispositivi Microsoft che nell’ultima trimestrale, complice anche un parco hardware non aggiornato da 18 mesi e l’attesa per le nuove versioni, ha accusato il colpo con un -26 %, come peraltro abbiamo ampiamente discusso in questo articolo. […]

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