Xiaoice: il concorrente di Google Duplex era già tra noi e non lo sapevamo

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Xiaoice, un nuovo sistema conversazionale di intelligenza artificiale, è stato annunciato quale diretto concorrente di Google Duplex. Quest’approccio all’AI è simile alla variante californiana e, se possibile, ancora superiore; almeno in funzione dei primi esperimenti svolti.

Volete conoscerlo meglio? Seguiteci… in Cina!

Siete rimasti stupiti dall’approccio all’intelligenza artificiale mostrato da Google Duplex? Siete tra quelli che hanno pensato ad un altro annunciato distacco di Mountain View su Redmond?

Sì, proprio a voi mi riferisco. Io vi avevo avvisati!

Certo, ero già consapevole che l’approccio all’intelligenza artificiale di Microsoft fosse principalmente diretto al mondo professionale e ne sono convinto tuttora. Però, però… ero anche ben conscio del fatto che il Colosso di Redmond non avrebbe, mai e poi mai, lasciato tutte le cartucce del mondo consumer alla concorrenza; e ciò anche nel settore in oggetto.

E così è stato! Microsoft ha annunciato il proprio sistema conversazionale: Xiaoice, diretto concorrente di Duplex.

Annuncio di Xiaoice

L’intelligenza artificiale conversazionale del Colosso di Redmond è stata rivelata al mondo intero proprio dal CEO di Microsoft, Satya Nadella, nel corso di un recente evento, svoltosi in quel di Londra. Sistema da considerare tutt’altro che “copia” di Duplex, come i malpensanti potrebbero vociferare. Ciò perché, in gran silenzio e da oltre un anno, allorché il sistema conversazionale di Google nemmeno era stato rivelato al grande pubblico, Microsoft stava già sperimentando Xiaoice in Cina. Ed è sempre nel Paese della Grande Muraglia che il sistema si palesa già molto popolare. Al punto che, a fronte dei 16 canali WeChat ad esso dedicati, lo stesso è seguito da oltre 500 milioni di follower (sì, avete letto bene!).

E non è tutto! Dal quartier generale di Redmond fanno anche sapere che lo sviluppo di Xiaoice e dell’intelligenza artificiale nel suo complesso è in posizione centrale rispetto al progresso complessivo dell’intera azienda. Tant’è che, sebbene il proprio sistema conversazionale sia in una fase di sviluppo già molto avanzata, la Microsoft ha anche recentemente acquisito la Semantic Machines, azienda operante proprio in questo settore di riferimento. Né sono mancate ulteriori voci, riferentisi allo sviluppo di uno smart speaker domotico, abbinato all’assistente virtuale Cortana, sempre molto acclamato dai fans.

Ma, vediamo più da vicino come funziona il sistema targato Redmond.

Funzionamento di Xiaoice

Ebbene, Xiaoice mostra le stesse capacità del rivale, sia come approccio al sistema, sia in articolazione, naturalezza e fluidità della conversazione. Quest’ultima appare, infatti, spedita e l’interlocutore potrebbe tranquillamente non accorgersi di essere al cospetto di un robot.

E, se possibile, Xiaoice può spingersi ancora un po’ oltre, così decidendo, in totale autonomia, di telefonare, come anche di intraprendere ovvero interrompere una conversazione in chat.

Il video che mostra il funzionamento, purtroppo, non è molto approfondito, come lo è stato per Duplex. Contestualmente, il filmato stesso è espresso in cinese, ma con sottotitoli in inglese.

Buona visione!

 

 

 

Dubbi etici ancora concreti

Naturalmente, come per Duplex, anche per Xiaoice valgono gli stessi dubbi etici oltreché occupazionali, di cui si parlava nel precedente articolo. Sempre conscio, come sono, che i problemi etici siano ben più pregnanti di ogni altra incognita legata al sistema.

Laddove per etica deve intendersi non solo ciò che è pertinente alle ragioni morali, ma anche e soprattutto quanto attiene alla sicurezza dei dati. E tanto a maggior ragione in considerazione dell’enorme potere decisionale mostrato proprio dal sistema conversazionale di Microsoft.

A scanso di equivoci, va comunque immediatamente sgombrato il campo dai potenziali problemi giuridici sottesi ad un simile utilizzo dell’intelligenza artificiale. E ciò in considerazione del fatto che una prenotazione telefonica di un servizio giammai potrà essere considerata come contratto, ancorché solo di natura preliminare, e in quanto tale non può essere ritenuta vincolante. Sicché, alcun problema di natura giuridica potrebbe mai scaturire in ambito consumer.

Tuttavia, mi chiedo: conviene sostituire il contatto umano con quello virtuale, ancorché limitatamente alle operazioni routinarie? Sì, a chi non farebbe comodo un assistente virtuale che risponda ai messaggi, che tanto fastidio provocano quotidianamente? Ma, quali contraccolpi sociali dovremmo accettare?

Conseguentemente, intelligenza artificiale sì… ciò nondimeno, con i dovuti e necessari “paletti”!

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