Intelligenza artificiale: se Microsoft punta al business, Google punta al gossip inquietante?

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Intelligenza Artificiale Data Morte - Surface Pfone Italia
Intelligenza Artificiale Data Morte - Surface Pfone Italia

Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare in merito alla intelligenza artificiale, al punto che si è passati dall’approccio al business vero e proprio, attraverso l’internet of things e la produttività, fino a giungere all’approccio prettamente consumeristico, con l’ausilio degli assistenti virtuali, quali Microsoft Xiaoice e Google Duplex. E, a quanto pare, la “marcia” non intende arrestarsi. Tant’è che Google sembra intenzionata a sperimentare un nuovo approccio all’intelligenza artificiale; precisamente, quello inerente al gossip inquietante. In altre parole, Google potrebbe predire, per ciascuno di noi, la data in cui moriremo.

Difatti, un articolo appena pubblicato su MSN News (prossimo Microsoft News) annuncia che Google starebbe terminando approfonditi studi, che condurranno alla predizione della data della morte. Sì, avete letto bene: Google intende darsi alla predizione del futuro, così rivelando a tutti noi (naturalmente solo a chi fosse realmente interessato) la rispettiva data di morte.

Non si tratta di fantascienza, bensì di un complesso algoritmo, elaborato dai ricercatori di Mountain View, e che predirebbe la data della morte, con una precisione equiparabile, nientedimeno che, al 95%.

In effetti, la società americana ha utilizzato l’intelligenza artificiale, al fine di analizzare una rilevante quantità di dati, proveniente da ben 216.000 pazienti adulti, tutti ricoverati in ospedale per almeno 24 ore. E, a seguito dell’elaborazione dei dati stessi, l’algoritmo era in grado di prevedere nuove future degenze in nosocomio, distinguendone anche quelle a carattere prolungato.

Così i ricercatori di Google: “Eravamo interessati a capire se informazioni approfondite potessero produrre previsioni valide su un’ampia gamma di patologie cliniche”.

Lo studio nemmeno sembra occasionale, ovvero ludico che dir si voglia; tant’è che la ricerca è stata finanche pubblicata sulla rivista specializzata Nature, con la precisazione per cui “in tutti i casi, il metodo si è dimostrato più accurato rispetto ai modelli precedentemente pubblicati”.

Insomma, pare che l’intelligenza artificiale possa realmente intromettersi a dismisura nelle nostre vite. E, a parere di chi scrive, dovrebbe porsi un freno a questo che sembra un vero e proprio andazzo illiberale. Predizioni simili possono far sorridere i più, ma bisognerebbe considerare anche le persone deboli. E ce ne sono… parecchie!

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1 Commento

  1. Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell’allevamento in cui era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un’inferenza induttiva come questa: “Mi danno il cibo alle 9 del mattino”. Questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato. -cit B. Russell

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