Microsoft Centaurus: nuovo brevetto per il Display

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Il progetto di PC pieghevole di Microsoft, noto come Centaurus, potrebbe basarsi su una nuova tipologia di display con colore e luminosità adattivi.

Microsoft Patent

In passato abbiamo visto come Microsoft sia stata molto attiva nella registrazione di numerosi brevetti per dispositivi pieghevoli. Se all’inizio l’interesse era indirizzato ad un possibile Microsoft Courier, abbiamo visto l’attenzione spostarsi verso Andromeda: primo di una nuova classe di Smartphone. Vista l’impossibilità di reintrodursi all’interno del mercato Smartphone, a causa del consolidamento dei due avversari, il colosso di Redmond punta nuovamente al settore dei PC.

Microsoft Centaurus, il dispositivo enigmatico, viene spesso definito come una versione rivisitata del primo Courier. A fornire materiale in più sulla possibile struttura di questo PC troviamo i primi brevetti di Intel e Qualcomm, dove la presenza di due schermi caratterizzava i dispositivi e le loro possibilità d’uso.

Secondo le informazioni raccolte da differenti fonti, come Windows Latest e MSPoweruser, Microsoft ha recentemente depositato un nuovo brevetto indirizzato a Centaurus. La licenza in questione è relativa a una nuova tipologia di Display, basata su sensori indipendenti per regolare la tonalità di colore e la luminosità. I sensori catturano informazioni relative all’ambiente circostante, permettendo di adattare i valori delle singole zone dello schermo: generando una tonalità uniforme e inalterata da fattori esterni.

Ecco due immagini legate al brevetto, insieme a una spiegazione di Microsoft:

The proximity sensor is configured to detect the presence of nearby objects without physical contact. For example, the proximity sensor may be used to detect the presence and/or proximity of a user of the electronic device, and/or may be used to detect the presence and/or proximity of an object that obstructs receipt of the ambient light. The first opening, second opening, and/or third opening may each have a circular shape, a square shape, a shape with curved and/or straight edges, or any other suitable shape. The first opening, second opening, and/or third opening may be combined, such as to provide a single opening for multiple sensors.

Conclusioni

La correlazione tra questo particolare schermo e il fantomatico Microsoft Centaurus è solamente un’ipotesi. Ad avvalorare la tesi di un possibile sfruttamento di questa tecnologia è la caratteristica principale di Centaurus: piegarsi e variare l’inclinazione dei due schermi. Inclinando lo schermo varia anche l’angolo d’impatto della luce, che genera una variazione non uniforme nelle differenti aree dello schermo.

Grazie a questa tecnologia sarà possibile creare una serie di dispositivi mirati a garantire il minor numero di alterazioni provenienti dall’ambiente. I sensori verificheranno la presenza di oggetti che coprono la fonte o ne affievoliscono l’intensità, limitando al massimo i fattori esterni.

Come ogni brevetto non è possibile sapere se questa tecnologia vedrà mai la luce del sole o se rimarrà un progetto di laboratorio. Con la possibile uscita di Centaurus entro la fine del 2020, di certo vedremo dei nuovi sviluppi nel corso di questi mesi.

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14 Commenti

  1. “di certo vedremo dei nuovi sviluppi nel corso di questi mesi”

    Sviluppi tanti, è che non arrivano mai alla fase di stampa 🙂

    • Fortuna vuole che la ricerca tecnologica in quanto tale non ha bisogno di arrivare per forza sul mercato. Se mai arriverà alla produzione di massa sarà un punto in più 😀

  2. Non concordo con l’ affermazione che sia impossibile rientrare nel mercato degli smartphone, è una decisione aziendale e, il tempo è galantuomo, si vedrà se è stata lungimirante o meno.
    Quando MS lanciò Excel, Word e poi Office la concorrenza era più che consolidata; lo stesso accadde quando MS si presentò sul mercato dei PDA prima smartphone poi.

    • L’affermazione a cui fai riferimento è una semi-citazione di Bill Gates sull’attuale mercato smartphone e sulla sua esperienza Windows Phone. Nel discorso che ha fatto è stato molto chiaro sul fatto che, a suo avviso, il nostro mercato sia strutturato per due soli OS (di cui uno predominante).

      Non mi sbilancio su tesi di ritorno di Microsoft nel mercato Smartphone, ma attualmente sono pochi i riferimenti in tal senso. Come hai detto tu, tempo al tempo.

    • Non è la stessa cosa Cosmo.
      Ormai quelli di Google, ed in misura inferiore Apple, sono ecosistemi che abbracciano un po’tutti gli aspetti della quotidianità.
      Un terminale mobile non omogeneo, dunque non integrabile, sarebbe un vero e proprio corpo estraneo.
      Chi ha scelto uno dei due ambienti di fatto ha ben poche possibilità di cambiare… e visto che i terminali mobili circolanti fra Android ed iOS quasi eguagliano il numero dei bipedi presenti sulla pianeta, si può dire che tutto il mondo ha già scelto.
      Gli spazi di mercato per un terzo competitor sono nulli.

      • Che oggi come oggi l’ offerta debba essere comprensiva ed abbracciare la quotidianità è indubbio; questo non toglie che creare un offerta che risponda a queste necessità non è impossibile, men che mai per una società come MS. Come ho detto, è reitero, farlo o non farlo è un discorso di strategie aziendali e che, almeno al momento, pare che MS non voglia perseguire. Se sia stata una decisione giusta o meno… si vedrà nei prossimi anni.

        • Significherebbe mettere sul mercato, contemporaneamente, un intero ecosistema, trovare accordi con tutti I principali produttori di automobili, televisori, impianti musicali, dispositivi IoT ed embedded di ogni genere.
          Poi toccherebbe sl software e contenuti multimediali, quindi acquistare la conversione di almeno due milioni di pacchetti software e stipulare accordi con le piattaforme di streaming audio/video, le banche, le assicurazioni, ogni singolo fornitore di servizi, dagli acquedotti alle piattaforme di prenotazione passando per taxi e messaggistiche per cuori solitari.
          Dopo aver fatto questo occorrerebbe venderei in rimessa per un paio di anni al fine di mantenere i prezzi talmente bassi da invogliare una fetta consistente di mercato a buttare via quanto già acquistato e cambiare.

          Naturalmente in linea di principio sarebbe possibile indebitarsi per le centinaia di miliardi necessari a coprire i costi di una simile operazione e poi metterla in atto, ma realisticamente credi che esista una qualche possibilità che i soci di Microsoft autorizzino un simile investimento che avrebbe quale unico scopo quello di togliersi lo sfizio di costruire telefonini?

          • Non vedo uno scenario cosi apocalittico; stipulare accordi per contenuti multimediali, costruttori auto e gestori di servizi senz’altro si; vendere in rimessa non necessariamente, tutto dipende da cosa si offre ed un azzeccato piano di marketing. Ed aggiungo che, se il prodotto offerto e’ azzeccato gli accordi di cui sopra sono ancor più facilitati.
            Quanto ai costi i medesimi sarebbero senz’altro elevati ma, a parte non centinaia di miliardi, si ritorna al mio punto iniziale: se è quanta importanza viene data al settore nei piani della societa: se fosse nulla anche $100 sarebbero uno spreco, se fosse considerata vitale anche $10.000.000 o piu’ sarebbero più che giustificati.
            Come ho detto, il tempo chiarirà se è quanto siano state valide le decisioni relative alle strategie da perseguire varate a Redmond.

          • Non vedo uno scenario cosi apocalittico; stipulare accordi per contenuti multimediali, costruttori auto e gestori di servizi senz’altro si; vendere in rimessa non necessariamente, tutto dipende da cosa si offre ed un azzeccato piano di marketing. Ed aggiungo che, se il prodotto offerto e’ azzeccato gli accordi di cui sopra sono ancor più facilitati.
            Quanto ai costi i medesimi sarebbero senz’altro elevati ma, a parte non centinaia di miliardi, si ritorna al mio punto iniziale: se è quanta importanza viene data al settore nei piani della societa: se fosse nulla anche $100 sarebbero uno spreco, se fosse considerata vitale anche $10.000.000 o piu’ sarebbero più che giustificati.
            Come ho detto, il tempo chiarirà se è quanto siano state valide le decisioni relative alle strategie da perseguire varate a Redmond.

          • Il costo sarebbe elevatissimo, per l’appunto nell’ordine delle centinaia di miliardi, perché dovrebbero acquistare tecnologia (quindi aziende) su moltissimi rami per recuperare gli anni di gap.
            Solo l’acquisto di due milioni di pacchetti software avrebbe un costo minimo di 20 mld (sottostima all’irrealisticamente basso prezzo di 10.000$ medi per pacchetto).
            Poi verrebbe tutto l’hardware e gli integratori come i costruttori di veicoli ed embedded di varia natura che Microsoft dovrebbe pagare per il supporto al proprio sistema operativo.
            Poi i wearable, tutti legati ad accordi con Google ed Apple… con i vumi di mercato che hanno questi dispositivi anche solo pensare di vendere un terminale mobile non supportato da almeno i cinquanta principali produttori è pura immaginazione.
            Poi ci sono gli assistenti vocali, milioni di pezzi al giorno, di nuovo territorio esclusivo di caccia di un binomio (in questo caso Amazon e Google), con diversi altri player però legati al supporto di questi produttori.
            Poi la domotica, di nuovo esclusiva Google, Amazon ed Apple.
            E così via per un sacco di altre cose con le quali ci si aspetta di veder interagire un terminale mobile di generazione corrente.
            Centinaia di miliardi da investire tutti assieme Cosmo… questo è un mercato nel quale o ci resti dentro o non potrai mai più rientrare.

  3. Non concordo con l’ affermazione che sia impossibile rientrare nel mercato degli smartphone, è una decisione aziendale e, il tempo è galantuomo, si vedrà se è stata lungimirante o meno.
    Quando MS lanciò Excel, Word e poi Office la concorrenza era più che consolidata; lo stesso accadde quando MS si presentò sul mercato dei PDA prima smartphone poi.

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