Surface Neo e Surface Duo: il dispositivo definitivo raddoppia

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La presentazione del Surface Neo e Surface Duo continua a far discutere e, ogni giorno, diversi articoli cercano di analizzare i molteplici sviluppi che i due dispositivi potrebbero portare nel mondo della tecnologia.

Molti osservatori, tra l’altro, hanno avuto la percezione di trovarsi all’inizio di un momento nodale, uno dei quei cambiamenti che, tra qualche anno, probabilmente ricorderemo come di svolta nell’ambito della tecnologia consumer e business. Ma quali sono state le vicissitudini che hanno condotto alla nascita dei due dispositivi suddetti?

Andromeda

Tra il 2016 e il 2017 si diffondono in Rete le prime voci di un progetto denominato Andromeda OS, rumor raccolti e sviluppati con particolare attenzione dai colleghi di Windows Central. Il progetto riguardava un dispositivo dal doppio schermo, con funzionalità telefoniche, con una peculiare specificità sull’inchiostrazione digitale tramite la penna. Il dispositivo era progettato nei laboratori Surface e molti lo hanno accomunato con il Surface Phone (un dispositivo con un solo schermo, seppur con funzioni avanzate), in realtà cancellato ben presto.

Mentre negli States le notizie si rincorrono, in Italia la notizia gira ma in pochi danno credibilità al fantomatico dispositivo. Tra quei pochi siamo stati noi di Windows Insiders (allora Surface Phone Italia). Nel 2015 Gerardo Siano (con il fratello Alfonso, ideatore del sito) mi invitava a collaborare e, visti i miei apprezzamenti per la linea editoriale, mi affida spesso diversi articoli sul Surface Andromeda. Noi dello staff seguivamo con molta attenzione le news provenienti dagli States e cercavamo di aggiungere i nostri tasselli nella ricostruzione di un puzzle in vorticoso divenire di settimana in settimana.

E riflettendo sulle parole di Panos Panay del 2 ottobre a New York – una nuova categoria di prodotti – porto all’attenzione dei nostri ventuno lettori (il Manzoni ne aveva ventitré, quindi non possiamo lamentarci), un mio articolo pubblicato il 1° gennaio 2017:

In queste ultime settimane i rumor intorno ai prossimi dispositivi Surface si sono inseguiti a ritmo regolare, e seppur Microsoft stia riuscendo a non far trapelare nulla sul design, molte notizie tendono a confermare un ulteriore ampiamento della gamma. […] L’intenzione dei responsabili Microsoft, come abbiamo appreso in diverse dichiarazioni, è quello di presentare dei dispositivi che vadano realmente a rompere categorie consolidate rispetto a quelli realizzati dalla concorrenza.

I mesi trascorrono e arriviamo al 2018. Le speculazioni sul Surface Andromeda aumentano e di pari passo gli articoli su Windows Core OS, l’evoluzione di Windows 10 per dispositivi pieghevoli. Il nostro Manuele Lucchi ha scritto su questo argomento un articolo che, pur basandosi sulle informazioni parziali di quel periodo, è stato spesso citato da prestigiose testate internazionali del settore. Tutti noi pensavamo a un Dispositivo Mobile concepito per sfruttare la Surface Pen, le UWP e persino i Win32 (per la spiegazione tecnica vi rimando al già citato articolo di Manuele Lucchi). Sembrava davvero una rivoluzione tecnologica, ma non avevamo considerato il formato piccolo di questo dispositivo telefonico, come poi avrebbero fatto in Casa Microsoft.

Centaurus 

Sul finire del 2018, sorprendendo non pochi osservatori, inizia a circolare il nome in codice di un altro dispositivo basato su Windows Core OS: Centaurus, un pieghevole dalle dimensioni più grandi e quindi in grado di sfruttare l’ampio parco di app e software progettati per PC e Convertibili. Fonti insistenti e autorevoli (Mary Jo Foley in primis) evidenziano che, allo stato dell’arte, in Microsoft si stiano ormai concentrando soltanto su quest’ultimo dispositivo.

Molti iniziano a rendersi conto che un dispositivo telefonico, per quanto innovativo nella forma e nel modo di utilizzo, non potrebbe fare a meno di Applicazioni specifiche per il Mobile, come sottolinea in un suo articolo il nostro Alessandro Bevilacqua. A causa della non completa dotazione di app il progetto Windows Phone, infatti, aveva già chiuso il suo pur lusinghiero percorso; di conseguenza, tra gli osservatori e gli appassionati si fa strada il timore che il Surface Andromeda non avrebbe mai visto la luce.

Arriviamo al 2019. I mesi corrono velocemente verso l’evento Surface del 2 ottobre di New York. Panos Panay, su Twitter, carica di particolare enfasi le ore che precedono la kermesse newyorkese:

Il 2 ottobre mostreremo al mondo cosa c’è di nuovo per Surface & Microsoft… e lo stiamo facendo dal vivo.

La prima ora dell’evento mantiene ampiamente le premesse, ma quello che accade nell’ultima mezz’ora supera le più rosee aspettative: vengono annunciati Surface Neo (con Windows 10X) e Surface Duo (con Android). Tutti i pezzi del mosaico trovano infine la loro esatta collocazione: il cerchio si è finalmente chiuso!

Surface Neo e Duo: i gemelli definitivi

Immaginare un unico dispositivo, di piccole dimensioni, in grado di essere allo stesso tempo Smartphone e Personal Computer probabilmente non è stato mai nei progetti dell’azienda. Per diversi anni le notizie che, opportunamente velate, arrivavano ai blog hanno alimentato questa errata suggestione. Durante la presentazione newyorkese, Panos Panay ha affermato che i Surface Neo e Duo saranno gli apripista di una nuova categoria di prodotti in grado di adattarsi, nelle rispettive peculiarità fisiche e hardware, a diverse modalità di utilizzo.

Entrando nel dettaglio, ci si rende conto che i due dispositivi, per quanto simili, non potrebbero fare l’uno le funzioni dell’altro. Da qui la scelta di adottare per il Neo Windows 10X (in quanto ideato per essere un PC) e una versione personalizzata di Android per il Duo (in quanto ideato per essere uno Smartphone). Ovviamente, i due dispositivi sono stati progettati per reinventare le rispettive categorie di appartenenza e di ampliare i concetti con cui di norma vengono utilizzati sia i PC sia gli Smartphone.

Essendo concepito come personal computer, il Surface Neo girerà con processori Intel perché l’intento dell’azienda è quello di porre l’accento sulla produttività. Windows 10X, dal canto suo, è un sistema operativo riscritto da zero per girare appositamente sui dispositivi pieghevoli per la sua adattabilità istantanea alle varie modalità di utilizzo. È abbastanza probabile che anche i nuovi dispositivi non pieghevoli – come riportano diverse fonti – adotteranno questa versione di Windows 10 priva di substrato legacy.

Molti si chiederanno ora se con il Surface Neo potremmo utilizzare i software Win32? La risposta è sì: grazie alla tecnologia container. Zac Bowden, di Windows Central, in questo suo articolo analizza Windows 10X e spiega come funziona la suddetta tecnologia container:

I componenti richiesti per eseguire le app Win32 si attivano solo quando l’utente esegue il programma. Ciò riduce il carico del sistema quando non si esegue un’applicazione Win32, migliorando la durata della batteria e le prestazioni complessive. Il contenitore del livello Win32 rende anche il sistema operativo molto più sicuro, poiché i programmi sono eseguiti in modalità sandbox e quindi non possono influire negativamente sui file di sistema.

Molti utenti, poche ore dopo la presentazione, hanno obiettato perché Windows 10X non sia stato scelto come sistema operativo per il Surface Duo, magari con il supporto di un emulatore per App Android. Una delle nostre fonti, uno sviluppatore, ci risponde in maniera esauriente. Una affermazione, aggiungo, condivisa da tutti noi dello staff:

Dal mio punto di vista è giusta la scelta di Microsoft di puntare su Android. Per più volte ha puntato su Windows Phone senza avere successo (per un’infinità di motivi). Dobbiamo vedere questa novità dal punto di vista del consumatore e non dello sviluppatore. Se Microsoft avesse usato Windows 10 Mobile (o 10X) ci sarebbe stato comunque il problema delle app. Project Astoria non avrebbe comunque risolto il problema perché ormai molte applicazioni Android si basano sulle Google apps. E per avere le licenze per usare le GApps, i produttori devono seguire delle regole molto rigorose.

L’innovazione dell’hardware del Surface Duo, unita all’immenso parco di Applicazioni Mobile del Play Store, pone questo dispositivo su un livello mai raggiunto completamente dai Nokia Lumia (o altri Windows Phone) e andrà a giocarsela con buone chance con i vari top di gamma come il Galaxy Note 10 o l’iPhone 11 Pro, e i modelli che naturalmente arriveranno nel prossimo anno.

In conclusione, i Surface Neo e Duo saranno il fiore all’occhiello della rinnovata strategia Microsoft: da una parte un dispositivo che punta su Windows (10X) e sul ricco patrimonio di App per PC; dall’altra un device che invece si apre a Google (Android) perché sul Mobile non puoi affrontare il mercato senza un adeguato parco di Applicazioni.

Cosa ne pensate delle prospettive del Surface Neo e Duo? Fatecelo sapere nei commenti!

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36 Commenti

  1. tante tante tante parole come si sentono da anni…. ma il nulla come sempre.

    Paragoni con NOTE10 e iPhone Pro… non ce ne sono.

    Forse si parlerà di paragoni con Note11 e iPhone Pro 2… (ma naturalmente verrano presi in considerazione solo dai pochi interessati).

    DUO e NEO sono praticamente due prototipi… di qualcosa, troppo grandi per essere considerati smartphone, troppo piccoli e poco prestanti per esser considerati laptop.
    verranno commercializzati ma potrebbero essere i primi e gli ultimi della serie.

    Unico prodotto HW a parer mio da spingere è il SurfaceLaptop.

  2. Aggiungo all’articolo un piccolo particolare non proprio trascurabile: soprattutto per il Neo, sembra che molti partner si stiano muovendo in quella direzione. Come è accaduto per il Surface Pro, agli inizi, i partner hanno elaborato le loro proposte, alcune davvero eccellenti. Surface Neo, altro fatto non trascurabile, avrà il supporto di un sistema operativo sviluppato per i pieghevoli. Come vediamo, tutto è stato pianificato nel dettaglio, e non c’è da parte di Microsoft nessuna improvvisazione. Altri hanno presentato degli esperimenti, per ora tutti falliti, o comunque entrati nel dimenticatoio. Tutto ciò sarà possibile grazie alla spinta di Microsoft che, presentando due prodotti un anno prima (fatto insolito, finora), ha mostrato la direzione in cui si sta andando, anticipando tutti. Da questo movimento tecnologico se ne avvantaggeranno tutti, compresi i concorrenti, che dovranno pur rispondere con proposte concrete dopo anni di consuetudini, per quanto remunerative. Ce ne avvantaggeremo anche noi utenti, poiché è probabile che arrivino sul mercato prodotti adatti alle esigenze (e alle tasche) più disparate.

    • un anno prima?

      Ma smartphone con doppio display e cerniera sono gia stati presentati in passato (tra cui ZTE Atom e un altro paio tra cui HTC l’ultimo con uno schermo removibile).

      Quel che hanno presentato gli altri produttori non è la cerniera ma un display flessibile… cosa BEN DIVERSA da una cerniera e sicuramente MAI MAI prodotta (suvvia anche un nintendo DS ha lo stesso form).

      Parer mio, i prodotti di Samsung e Huawei (anche se funzionassero dovere) sono inutili.
      Per il semplice fatto che Android non presenta nessuna ottimizzazione per uno schermo così grande.

      Allo stesso modo questo prodotto MS monta Android con il PlayStore e le applicazioni Android.

      Sicuramente la qualitá sarà altissima ma nulla di nuovo.

      Parer mio:
      Windows piace e viene utilizzato perchè la gente é abituata al pulsante start, la freccetta e le app exe.
      Togli questa roba… ciaone.

      Non ci sarà nulla… se vuoi copiati il commento e rileggitelo tra 1 anno.
      O ci rivedremo tra una anno qui 👍🏻

  3. Certo, se l’articolo in questione avesse realmente toni trionfalistici, non potrei che condividere l’opinione di TheArchitetto. Il tenore del post mi e’ sembrato piu’ suscitato dall’entusiasmo e dalla passione per un progetto ed una ricerca che Microsoft ha avviato parecchi anni fa e che ha riscosso parecchio interesse nel mondo dell’informatica, nonche’ attese e delusioni. Inoltre con l’espressione “device definitivo” mi sembra che il team di SurfacePhone Italia, senza toni trionfalistici o senso di superiorita’, si sia sempre riferito al progetto di unificare in un device e sotto lo stesso OS le potenzialita’ di un computer, un tablet ed un telefono, progetto che fino ad ora nessuno ha realizzato. Tra l’altro il ritardo nella distribuzione dei nuovi “pieghevoli” conferma I problemi aperti e non del tutto risolti. A mio avviso, cerniere e spessore di device pieghevoli sono certo un aspetto importantissimo, ma piu’ determinante e’ il risultato in termini di funzionalita’ offerte dal SO. Apple ha fondamentalmente rinunciato ad una unificazione, tenendo distinti gli OS ed i device con touch dai tradizionali laptop, Android e’ eccellente per molti aspetti ma assolutamente incapace a gestire programmi professionali di alto spessore e per il mondo business il SO fa la differenza.. Per quanto riguarda Microsoft, come ho avuto modo di conoscere direttamente da alcuni colleghi docenti e ricercatori universitari in US e che, a titolo diverso, lavoravano allo stesso progetto (o progetti circolanti sotto nomi diversi), l’azienda, ha investito enormi risorse ed energie. Forse sara’ tutto fumo e niente arrosto, ma chi vivra’ vedra’…

    • Grazie, Edoardo. Questi sono i commenti apprezzabili perché, al di là delle rispettive opinioni, si parla con pacatezza su temi con cui i veri appassionati di tecnologia amano confrontarsi.
      P.S. Cosa dicono lì sotto! 😅😉

    • Come già altri, vorrei sottolineare il fatto che ritengo molto interessante degli accordi tra Microsoft e Google sottesi alla produzione di questi devices. Dal conflitto aperto con i prodotti Lumia si è passati alla distribuzione delle apps di Microsoft sul PlayStore, alla vendita di devices Android sul Microsoft Store fini agli accordi recenti. Uscita dalla porta con la chiusura di Windows Mobile (che a detta di molti esperti informatici era il miglior OS mobile disponibile, ma mancava di tutto quanto il mercato vuole, nella fattispecie le apps), Microsoft rientra dalla finestra attraverso un accordo con Google che sta ad indicare l’intenzione del colosso di riproporsi come interlocutore anche nel mercato mobile.

  4. I Surface sono prodotti Premium cercati da chi, soprattutto in ambito professionale, desidera dei dispositivi che garantiscano qualità costruttiva, design elegante e curatissimo, funzionalità avanzate (con il touch e la Surface Pen) grazie alla flessibilità di un Windows 10 costruito intorno ai Surface. Uno degli aspetti fondamentali di avere da parte di Microsoft una divisione hardware proprietaria è infatti quello di introdurre le nuove funzionalità sui propri Surface.
    Chiudo con una notazione: i Surface non sono prodotti di massa ma dei prodotti che intercettano anche quella domanda, in aumento, di un’utenza – certamente minoritaria – consumer informata ed esigente, che a volte vuole spendere su prodotti che durino nel tempo. I risultati di crescita del Brand lo dimostrano.
    Io faccio parte di questa categoria: oltre al Pro 3, ho un Surface Laptop di prima generazione (i5, 256 GB) che sembra appena uscito dalla fabbrica. Insomma, non pochi soldi ma tante soddisfazioni.

  5. Buongiorno Giampiero, è un po’ che non ci sentiamo ;)…ottimo resoconto di quanto è avvenuto e in fondo noi ex di Surface Phone Italia lo abbiamo vissuto bene quanto a notizie e rumors sui due fantomatici dispositivi che finalmente sono stati presentati, seppur con arrivo previsto tra un anno. So bene e sappiamo bene che ben pochi davano credibilità alle notizie ed ai rumors emersi negli scorsi anni, ma tant’ è’…e complimenti ancora. Enrico

    • Grazie Enrico. Tra l’altro, ricordo ai nostri utenti, che tu sei stato il primo in questa sede a ipotizzare un Surface Andromeda con Android. Io stesso ero scettico e non mi piaceva questa idea. Alla luce dei fatti sei stato tu ad aver visto giusto e quindi i complimenti li faccio soprattutto a te. Colgo l’occasione per invitarti a trovare un po’ di tempo per qualche nuovo articolo sul mondo Surface. Mi farebbe piacere rileggerti qui su Windows Insiders.

      • In questi mesi ho avuto un po’ di problemi, ora passati. Volentieri riprenderei a scrivere qualche editoriale, tempo permettendo. Ne avevo uno lasciato a metà mai ultimato. Ho cambiato mail e numero, ho scritto ad Alessandro su Telegram recentemente ma non mi ha più risposto.

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