Il 29 luglio del 2015, ben quattro anni fa, Windows 10 debutta sui PC di tutto il mondo, andando ad aggiornare gratuitamente, per un anno intero, le macchine compatibili con a bordo Windows 7, 8 e 8.1.
Da quel momento, la concezione del Desktop è mutata in molti aspetti, portando a compimento alcuni concetti, come le Live Tile e la possibilità di utilizzare lo Store, derivati da Windows 8. La soluzione adottata dagli sviluppatori ha tenuto conto anche del gradimento di Windows 7 e di conseguenza Windows 10 ripresenta il menu Start, alla cui apertura appaiono all’utente le Live Tile, facilmente personalizzabile evitando così di infarcire il desktop di eccessivi collegamenti.
Da dove arriva Windows 10?
Chi scrive ha avuto il suo battesimo con il sistema operativo dell’azienda di Redmond nel 1997, con un PC con a bordo Windows 95, il software che ha dato il via al dominio nel Desktop da parte di Microsoft. Windows 95 aveva sotto al cofano l’MS-DOS che, rispetto a 3.1, avviava in automatico anche Windows. La possibilità di personalizzare con i colori la barra degli strumenti e quella delle finestre è stata una ventata di aria fresca e vivace nel mondo monocorde di 3.1 e soprattutto dell’MS-DOS.
Il dominio di XP e Windows 7
Alcuni anni dopo, con l’arrivo dei primi portatili, ho avuto il primo contatto ravvicinato con Windows XP (che ha debuttato nel 2001). L’impatto visivo è stato subito folgorante, con quello sfondo arioso che dava davvero la sensazione di stacco rispetto al passato. I colori del tema, molto moderni per il periodo, andavano dal Blu (predefinito), al Grigio chiaro al Verde oliva. È stato uno dei Windows più apprezzati dagli utenti.
Windows Vista (esordio nel gennaio del 2007), invece, non ha avuto lo stesso gradimento, ma non ho difficoltà a confessare che al soprascritto non è affatto dispiaciuto. Vista ha introdotto l’interfaccia Aero, con una serie di trasparenze nei colori nella barra degli strumenti e nella barra delle finestre e, grazie alle più moderne schede grafiche arrivate allora sul mercato, soprattutto la Modalità Flip 3D, un’innovativa animazione in distorsione che permetteva all’utente di passare da una finestra all’altra. Ho anche trovato significativo la possibilità di aggiungere sul lato destro del desktop dei widget: con informazioni sul Meteo, sulle Borse ecc. Ma soprattutto mi aveva colpito l’introduzione di una sorta dell’attuale Sticky Notes, a dimostrazione di come le buone idee trovino sempre il modo di reinventarsi.
Windows 7 è stato il sistema operativo più apprezzato, secondo solo a XP. Ne ho anche io apprezzato la sobria stabilità, ma per motivi semplicemente soggettivi non mi ha mai entusiasmato.
Con l’acquisto del Surface Pro 3 faccio la conoscenza con Windows 8.1. Grazie al dispositivo acquistato nel 2014 realizzo la mia prima esperienza con il touch e la Surface Pen in ambiente desktop. Nel giro di poco tempo acquisisco la consapevolezza che la nuova strada dell’ibridazione intrapresa da Microsoft sia quella giusta. Di lì a pochi mesi, infatti, con la crescita della famiglia Surface e al massiccio arrivo sul mercato di device compatibili o 2 in 1 prodotti dagli OEM, le mie sensazioni vengono confermate. Ma per portare compimento questa innovazione concettuale serviva un sistema operativo che raccogliesse il frutto di tutte le esperienze del passato e del recente passato.
L’ arrivo di Windows 10
Con l’upgrade da 8.1 a Windows 10 sul mio Surface Pro 3, tocco concretamente con mano cosa voglia dire un sistema operativo in continua evoluzione, che non rinnega le esperienze e le conoscenze accumulate dagli sviluppatori di Microsoft nel corso dei trascorsi decenni. Attualmente, al Pro 3 ho aggiunto il Surface Laptop e un PC Desktop assemblato (non touch) e quindi posso affermare come la mia esperienza con Windows 10 sia completa e variegata.
Nel corso di grandi aggiornamenti che si sono succeduti in questi quattro anni, prossimi all’arrivo di April Update 2019, è facilmente intuibile come l’evoluzione del sistema operativo per desktop abbia intrapreso una strada senza ritorno, nel senso positivo del termine. Windows 10 è un prodotto che dà all’utente il pieno controllo delle funzioni, grazie a un’interfaccia intuitiva e allo stesso tempo di estrema completezza. Partiamo dalla sicurezza: grazie a un Windows Defender puntuale e leggero non è sempre necessario installare antivirus di terze parti. Nella mia esperienza di questi quattro anni, ho constatato come Windows Defender sia un guardiano discreto ma potentissimo.
Passando all’esperienza utente, trovo oggi impensabile utilizzare un sistema operativo che non mi permetta di avviare il menu Start e di avere a colpo d’occhio le principali Applicazioni e Software di cui ho necessità. È un modo di interagire in maniera attiva con la macchina, e trasforma l’esperienza desktop in un’esperienza mobile, poiché l’utilizzo di un’applicazione è diretta e non mediata da altri passaggi.
Una della novità introdotte nei recenti update è rappresentata da Windows Ink, una sezione presente nel sistema e introdotta dagli sviluppatori in app specifiche o in alcune sezioni di applicazioni o software desktop. Pensiamo ad esempio all’applicazione Foto o alla suite Office, in cui la voce Disegno permette di aggiungere a mano con la penna note o addirittura lavorare più facilmente in fase di revisione.
Si nota inoltre come il lavoro di ottimizzazione del software vada di pari passi all’evoluzione dell’hardware: la gamma dei prodotti della famiglia Surface ne è la più apprezzabile dimostrazione. Pensiamo a un dispositivo come il Surface Studio capace di coniugare l’esperienza desktop e quella della grafica avanzata in maniera esemplare, grazie alla sua intercambiabile modalità di utilizzo.
Windows 10 è la risposta migliore a chi voglia affacciarsi all’esperienza delle UWP o delle App desktop installabili dal Microsoft Store e allo stesso tempo abbia bisogno di utilizzare software provenienti dal Web. Windows 10 è inoltre un ulteriore ponte per quella che sarà la nuova evoluzione del sistema operativo: Windows Core OS.
Vi è piaciuto questo pur non esaustivo excursus nel mondo Windows? Fatecelo sapere nei commenti.
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Condivido con piacere il giudizio positivo su Windows Vista, che non era così male come è stato descritto e che poi, col tempo e gli aggiornamenti, ha corretto certi aspetti critici.
Per quanto riguarda la prima parte dell’articolo, invece, trovo irrealistico e anche un pochino ingenuo dire che Windows 10 ha “portato a compimento alcuni concetti, come le Live Tile e la possibilità di utilizzare lo Store”. Ad oggi, dopo ormai quattro anni, questi rimangono poco più che elementi decorativi, scarsamente utili e serenamente snobbati dagli sviluppatori. Lo dico da persona che li ha amati e ci ha creduto: se in un prossimo aggiornamento di Windows 10 le live tile e lo Store venissero eliminati, moltissimi utenti anche (o forse soprattutto) professionali non se ne accorgerebbero nemmeno.
Il concetto che volevo esprimere è che, aprendo il menu Start, vedi le Live Tile (o Stile Metro) che comunque sono numerose, compreso Spotify, Anche venissero tolte, ciò non toglie che aprendo il menu Start, l’impatto è ben diverso dalle classiche icone sul Desktop.
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