Windows Mobile è morto. Sicuri?

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windows 10 mobile build 10586.446 - surface phone italia
windows 10 mobile build 10586.446 - surface phone italia

Partiamo da un dato di fatto. Se Microsoft avesse voluto gestire in modo fallimentare la parte mobile, con uno studio strutturato e approfondito, non avrebbe saputo far peggio di così.

 

 

Ergo, se siamo arrivati a questo punto non possiamo far altro che puntare il dito in un’unica direzione, quella di Seattle. Detto questo, dato che è una cosa sia scontata sia sotto gli occhi di tutti, è il momento di capire se a Redmond sono in grado di riprendere in mano una situazione disperata o se dobbiamo, nostro malgrado, passare ad altre piattaforme.

Se la risposta fosse solo tecnica, analizzare il problema non sarebbe complesso. Ma, in questo caso, si tratta di capire, in primis, se Microsoft sta dimostrando la volontà di andare avanti e, in particolar modo, se ha una strategia che possa portare a qualcosa di utile.

Non sono affermazioni campate in aria. Come chiunque conosca un po’ il mondo IT sa fin troppo bene, Microsoft non solo ci ha abituati a prodotti mediocri (almeno fino a poco tempo fa) ma ha un reparto marketing che, se fosse guidato da un branco di scimmie urlatrici, sarebbe gestito infinitamente meglio.

Cerchiamo quindi di stabilire un punto e cerchiamo di farlo basandoci su un’analisi che sia quanto più oggettiva possibile, quanto più aderente alla realtà possibile, senza critiche da bimbominkia o esaltazione da fanboy.

Iniziamo da Windows Phone 8.1.

Il sistema non è per nulla male, bisogna riconoscere le sue doti. Certo è un po’ acerbo come funzioni e ha un look&feel un po’ datato rispetto ai concorrenti, ma ha una robustezza e una leggerezza che difficilmente si vedono in giro, specialmente sui terminali Android.

La situazione di Windows Phone 8.1 non è nemmeno male a livello di posizionamento. In Italia si gioca la seconda posizione con iOS. Microsoft, incredibilmente, si è pure sprecata a fare pubblicità per due modelli (535 e 640) arrivando anche a realizzare degli spot televisivi. Quindi i problemi dove stanno?

Vediamo di elencarli uno per uno:

  • Lumia: Windows Phone diventa il sinonimo di Lumia. Microsoft produce il 97% dei device sul mercato. Gli OEM sono aziende sconosciute alle masse come Blue o Kazam, si contano sulle dita di una mano e sanno già che dovranno scontrarsi con la casa madre. Ovvio che se qualcuno deve scegliere, sceglie il prodotto della casa madre. Magari a torto (con Kazam non è stato così) pensa che avrà un prodotto con una vita più lunga, aggiornamenti più tempestivi e un supporto migliore. Questo ovviamente fa sì che Microsoft si debba accollare non solo tutti i costi di R&D ma anche quelli dello studio e della produzione di un gran numero di terminali. Inoltre Microsoft sembra aver mutuato da Nokia la passione per un rapido susseguirsi di modelli, pochi dei quali con una reale identità ed un proprio ruolo. Molti mattoncini colorati che si differenziano per una manciata di specifiche, ma che richiedono linee di produzione e supporto specifici.
  • App: Qui possiamo dire che è gatto che si morde la coda. Se non si afferma il mercato, non vale la pena di sviluppare App, se non si sviluppano App il mercato non si espande. E’ un empasse non da poco. Per uno sviluppatore gestire il codice per tre piattaforme differenti non è semplice e se una di questa non supera il 3% del mercato è facile capire quale casserà per prima. I tool che permettono davvero uno sviluppo multipiattaforma sono pochi e comunque nessuno di questi permette di sfruttare a fondo le caratteristiche che contraddistinguono i vari sistemi.
  • Marketing: possiamo giusto citare gli innumerevoli reboot della parte mobile, le campagne promozionali inesistenti, una road map dei nuovi modelli casuale o il posizionamento su mercati via via diversi senza perseguire uno scopo alcuno. Se c’è una cosa che Apple ha insegnato a tutti è che il bisogno non solo va soddisfatto, ma anche creato e guidato. Non basta creare ottimo hardware e software, bisogna farlo diventare un desiderio, bisogna emozionare il cliente. Puoi avere il sistema mobile più figo del mondo ma se non smuovi qualcosa nel cliente non lo convincerai a sceglierti. E non puoi pensare che il passaparola degli attuali clienti soddisfatti sia sufficiente. Tanto più se fai di tutto per far girare loro le scatole.

A questo punto solitamente i troll si agitano e iniziano a uscirsene con frasi come “Windows su mobile è spacciato”, “Non faranno mai le App”, “E’ per questo motivo che sono passato ad Android” e via così.

Cosa c’è di buono

Processi denigratori a parte Microsoft ha ancora un po’ di frecce al suo arco. Bisogna quindi capire quale sia il valore di tali frecce e se è possibile riuscire a tirarne fuori qualcosa che possa conquistare il mercato (ndr. “conquistare” non vuol dire arrivare con un buon prodotto sperando che venda da solo, il mercato non è diverso da un campo di battaglia. Il cliente deve essere portato a valutare seriamente il prodotto, non sperare che ci sbatta contro il naso per sbaglio e rimanga folgorato. Quindi, per favore, a Redmond togliete le banane alle scimmie e cercate di farle studiare).

Windows 10

La più discussa versione di Windows degli ultimi anni è il frutto di un immane lavoro di ripulitura dell’immagine da “inno alla mediocrità” di Microsoft, è il risultato del più grande lavoro di Beta testing pubblico della storia, di decisioni prese finalmente con un minimo di coraggio, di una vision coraggiosa e in controtendenza (almeno rispetto alla concorrenza).

Iniziamo dalle basi. Windows ora è un sistema che è in grado di funzionare su una notevole quantità di hardware di tipo differente. Si parte dai sistemi IoT (per esempio Raspberry Pi2), per passare agli smartphone, ai tablet, ai convertibili, ai server (tra poco), a Xbox One, a Hololens, e ai PC in tutte le loro incarnazioni.

Non è la prima volta che abbiamo Windows sparso su varie piattaforme. Ma, rispetto a qualche anno fa, quando avevamo la serie x10 dei Lumia e Xbox 360, c’è una differenza sostanziale. Prima avevamo una GUI similare ma un backend fondamentalmente differente, ora, a livello architetturale abbiamo lo stesso Core. Non sono sistemi diversi, è lo stesso sistema declinato in più incarnazioni, esattamente come sta facendo GNU/Linux da anni, con la differenza che il controllo è sotto un’unica azienda invece che diviso tra migliaia di appassionati sviluppatori e società di IT.

Lo sforzo di unificazione di Microsoft è sotto gli occhi di tutti. Se all’uscita di Windows 10 è arrivata prima la versione per PC e poi quelle Mobile e IoT, da qualche mese in qua le build sono contemporanee almeno per la parte mobile e per quella PC, tant’è che la prossima Anniversary Edition uscirà ufficialmente il 2 Agosto per tutti (con un leggero ritardo per Xbox One).

Vediamo subito di fare due considerazioni:

  1. Che senso avrebbe parlare di un solo Windows se si lasciasse la parte mobile? Pensate davvero che lo sforzo di unificazione da parte di Microsoft sarebbe stato così pervicacemente perseguito per poi mollare la parte Mobile? Perché diciamocelo:
    a. XBOX ONE è un prodotto di successo ma ha venduto 15 milioni di unità. Sembrano tante ma è un goccia nel mare paragonando ai numeri dei PC. Inoltre si tratta di un mercato fondamentalmente per Gamer. Per quanto le speranze di Microsoft possano essere quelle di elevare la sua console dal semplice utilizzo videoludico, si tratta certo di un mercato poco recettivo alle App.
    b. Hololens è una scommessa. Tecnologia di avanguardia, per una volta, certamente un approccio diverso a quello di qualunque concorrente (stanno tutti puntando sulla realtà Virtuale non su quella aumentata). Ma prima che possa diventare mainstream passeranno anni. Inoltre Hololens è sia un PC sia un prodotto nuovo quindi l’unificazione del core del sistema operativo era quasi naturale.
    c. IoT è un mercato potenzialmente enorme: Ci sono però due problematiche. In primis nessuno ha idea di che aspetto possa avere un dispositivo IoT. Potrebbe essere una lampadina, una centralina di allarme, un computer embedded. Quindi non è detto che qualunque applicazione UWP possa ben adattarsi. Se magari avere Whatsapp su un sistema di allarme può avere un senso, Wunderlist sul frigo anche, Skype su una lampadina lo avrebbe molto meno. Inoltre il mercato IoT è, al momento, in mano a Linux. Ergo non è facile fare grandi numeri senza prima scalzare un concorrente che sta già dimostrando da anni la sua robustezza e la sua adattabilità.
  2. Vi sono milioni di programmi scritti in .NET. Perché uno sviluppatore dovrebbe essere invogliato a mollare un framework che conosce a menadito per sviluppare delle UWP che funzionano sulla stessa piattaforma? Vi immaginate software House come Acrobat e Autodesk che convertono i loro programmi per funzionare su Xbox ONE o IoT? Non è la leva giusta.

A questo punto rifacciamo un saltino indietro nel passato. Chi segue lo sviluppo Open Source certo conoscerà Miguel de Incaza, il creatore di GNOME, uno dei più famosi Desktop Environment di Linux. Cosa centra tutto questo con Windows 10?

Lo stesso Miguel de Incaza effettuò, con il supporto di Microsoft , il porting di .Net su Linux, chiamandolo Mono. Tramite questo framework era possibile creare dei programmi in C# per entrambe le piattaforme. Sia GNOME sia Mono furono seguiti dalla neonata società di de Incaza, denominata Ximian. Ximian fu acquisita da Attachmate e tutto il team di sviluppo di Mono ( e di un framework multipiattaforma per lo sviluppo di App per le piattaforme mobile, denominato inizialmente Mono Touch) fu lasciato a casa, compreso de Incaza. Fu allora che venne costituita Xamarin.

Xamarin è stata acquistata da Microsoft il 24 Febbraio 2016. La cifra esatta non è nota ma oscilla tra i 400 e i 500 milioni di dollari. Non una somma particolarmente impegnativa ma nemmeno bruscolini.

Un mese e sei giorni dopo Microsoft annuncia a sorpresa che il framework di Xamarin è ora gratuito, open source e integrato in Visual Studio. Mezzo miliardo di dollari devoluti in beneficienza? Difficile altrimenti invece di Microsoft questo sarebbe stato fatto con la Fondazione di Bill Gates.

Questa mossa è stata fatta per colmare l’application gap che ha sempre afflitto la piattaforma Microsoft. Se usi i tool di sviluppo di Microsoft e il framework di Xamarin, sei in grado, con un’unica codebase, di sviluppare contemporaneamente per Windows (desktop, mobile ed altre incarnazioni), iOS e Android. A tal punto quindi lo sviluppatore non ha più scuse per non gestire anche la piattaforma Windows. La sua App guadagnerà istantaneamente un mercato potenziale di oltre un miliardo di PC (che non è poca roba) e quella che ora è una manciata di Mobile (ma è una situazione che si spera possa cambiare). Gli introiti saranno comunque garantiti dal fatto che funzionerà anche su Android e iOS.

Funziona? Forse è presto per dirlo. Però ci sono alcuni esempi interessanti.

In primis Facebook e Instagram. Gli utenti Windows Mobile hanno sempre lamentato la mancanza di queste due applicazioni. Lo si vedeva sia come un segno di disinteresse, da parte delle società che ruotano attorno a Zuckenberg, verso la loro piattaforma (mancanza solo in parte colmata da Microsoft per Facebook e da 6Tag per Instagram), sia come una perenne spada di Damocle che indicava loro che era il caso di passare verso altri lidi.
Ora entrambe le App sono disponibili. Facebook è tutt’altro che stabile ed è in Beta, ma sta di fatto che il programma è stato sviluppato come UWP.

Qualche mese fa ci fu un risvegliarsi di troll sui forum quando Paypal decise di abbandonare Windows 8.1. I troll si lanciarono in lunghi epitaffi riguardanti la piattaforma mobile di Microsoft e la sua prossima scomparsa. Notizia di ieri, Paypal sta preparando una versione UWP della sua App. E così hanno fatto tanti altri, come Bank of America, Starbucks, Poste Italiane e altri.

L’unificazione dei propri sistemi operativi era l’unico modo per Microsoft di convincere gli sviluppatori a creare applicazioni UWP e a popolare il proprio store.

Guardando alle strategie di Microsoft con questa logica, si può capire che, finalmente, dietro vi è una vision.

Curare il passato

Anche se Microsoft ha fatto di tutto per cambiare pelle nel corso degli ultimi anni sta di fatto che un grande lavoro va ancora svolto in almeno due aspetti diversi

  1. Recuperare la propria reputazione
  2. Sistemare il problema dei terminali mobili

Con il primo si può dire che siamo ad un discreto punto. La società si sta togliendo di dosso la nomea di essere refrattaria all’innovazione e di produrre prodotti che tutti sono costretti ad usare ma dei quali tutti farebbero volentieri a meno. Windows 10 vanta una robustezza ineguagliata dalle precedenti release, Office è finalmente la miglior suite di Office Automation esistente, e non solo per i numeri ma anche per le funzioni disponibili. Inoltre la parte mobile multipiattaforma è finalmente all’altezza, così come quella web che integra un robusta parte di collaboration.

Sulla parte terminali mobili invece il lavoro che aspetta Microsoft è moltissimo. In primis Microsoft non può più presentarsi sul mercato con un prodotto abbozzato. Probabilmente la mossa peggiore è stata fatta con la serie x50.

950 e 950XL sono due ottimi terminali, a livello hardware, ma sembra che siano stati creati per scontentare tutti i fanboy. Non discuto sul design tutt’altro che premium che ha riscosso molte critiche, ma sul sistema operativo che, ad essere molto generosi era in Beta Stage. Chi, come il sottoscritto, ha comprato un 950/950XL negli ultimi mesi del 2015, si è trovato in mano un terminale quasi inusabile e che, come minimo necessitava di una versione Insider per non essere lanciato dalla finestra. Il risultato sono state una serie di recensioni davvero negative, fanboy inviperiti e, peggio di tutto, una partenza pessima per quello che doveva essere il reboot definitivo della parte mobile. 950 e 950xl saranno utilizzabili appieno solo con la prossima Anniversary Release, arrivata a quasi 9 mesi distanza dall’uscita sul mercato dei terminali. Nel frattempo l’hardware è diventato vecchio e la concorrenza non è certo stata a guardare girandosi i pollici.

Sono stati “presentati” (virgolette d’obbligo in quanto non lo sa nessuno) anche il 550 e il 650, ma si tratta di due terminali assolutamente anonimi e senza un distinguo che li possa far affermare sulla concorrenza.

Intanto Lumia ha perso mercato globalmente e molti convinti sostenitori sono passati ad Android. Ora Microsoft deve correre, ma tanto.

Lumia è un marchio compromesso, che non ha fatto breccia sul pubblico e che, con la serie x50, è precipitato. Quindi molto meglio tirarci sopra una riga.

Quindi su punta tutto sul Surface Phone?

Parrebbe di si ma è chiaro che non è un cambio di brand e di materiali. In questo caso la parola chiave non può essere altro che “disruptive”. L’uso quindi del brand Surface non sarebbe casuale. Quando Surface è uscito sul mercato, nessuno gli avrebbe dato più di sei mesi. Goffo, brutto con un design che non ha convinto nessuno, ha impiegato non meno di tre generazioni per imporsi come una nuova forma di portable computing realmente utilizzabile. Ora HP, Fujitsu, Asus, Acer, Dell e altri hanno presentato la loro copia del 2-in-1 della casa di Redmond.

Quindi il Surface Phone non può essere solo l’ennesimo terminale in alluminio. Deve essere qualcosa di davvero nuovo. Su internet si sono sono visti una serie di rendering anche molto interessanti ma nessuno è andato oltre un terminale dotato di kickstand. Qualcosa mi dice che servirà qualcosa di ben più interessante per riuscire a imporsi di nuovo sul mercato. In Microsoft sembra che lo abbiano capito. Si stanno prendendo il tempo di presentare qualcosa di interessante (e non di uscire con un terminale in fretta e in furia come hanno fatto con i 950), e stanno creando hype come mai prima d’ora.

Tempo fa il rumor più ricorrente era quello relativo ad un telefono con chipset Intel compatibile x86 che potesse far funzionare tutte le applicazioni di un PC aumentando quindi non di poco le potenzialità di Continuum.

Poi Intel annunciò la cessazione di una serie di linee di prodotto tra cui la versione di Atom specifica per i telefoni. Di nuovo i troll si agitarono dando per morto il Surface phone e iniziando a flaggellarsi e a dotarsi di cilicio come fossero Gesuiti in penitenza.

Anche qui bisogna fare chiarezza. Anche se l’idea di un chipset Intel x86 non è male, è anche vero che allora non avrebbe senso per Microsoft ne’ la mossa fatta con Xamarin, ne’ la presentazione, durante l’ultima //Build 2016 di un bridge per il porting veloce delle applicazioni .Net in UWP.

Ad ogni buon conto anche la notizia di Intel va ridimensionata. In primis si trattava di una serie di SOC di basso livello, quindi decisamente non utilizzabili in un sistema premium, e poi la dismissione trattava solo di SOC integrati con la parte telefonica. Nulla vieta, come già successo, di sviluppare una macchina con SOC Atom e un chipset esterno per la gestione dei segnali 2G/3G/LTE. Quindi, anche se fosse stata questa l’idea originale di Microsoft, l’idea rimane perfettamente perseguibile, pur senza un SOC integrato.

Quello che Microsoft deve presentare è, lo ripeto, qualcosa di disruptive, così come lo è stato Surface o come lo è ora Hololens. Perché l’innovazione vera, solitamente, premia.

Pensiamo al passato. Quando uscì Blackberry, con il suo terminale orientato all’uso dell’e-mail, si prese tutto il mercato aziendale nel giro di pochi anni, Apple con il suo iPhone buttò a mare tutto quello che era stato progettato prima. Android, con il suo approccio open source, si è preso la fetta più grossa del mercato. Ognuno di questi è arrivato con qualcosa di nuovo, ha vinto sulla concorrenza e ha decretato la fine di un’era.

Chi è rimasto uguale a sé stesso non ha potuto fare altro che soccombere, anche se in posizione di leader. Pensiamo a Motorola, Nokia, Blackberry, Palm. Hanno tutti fatto lo stesso percorso, erano leader di mercato, non hanno innovato, hanno visto le proprie quote in caduta verticale.

Microsoft è in una situazione davvero pericolosa, in quanto sembra, al momento essere in fondo alla china.

Dal lato software e ecosistema non può fare più di quello che ha fatto. Ha preparato il sistema operativo, ha unificato i market e ha dato gli strumenti di sviluppo multipiattaforma ai developer.

Per la parte hardware sembra che le contromosse siano due.

La prima è quella di finirla di presentare nuovi terminali e di monopolizzare il mercato. Come con Surface deve studiare qualcosa di innovativo e aprire nuovi mercati, in maniera più disruptive possibile. Android ha vinto, nonostante degli svantaggi estremi, come quello della frammentazione, proprio perché ha creato un enorme ecosistema di OEM che hanno presentato centinaia di modelli tra i quali l’utente può scegliere.

Deve quindi allargare il numero di OEM che supportino il suo sistema operativo. E per farlo deve fare un passo indietro permettendo loro di prendersi una bella fetta di mercato. Per ora si sono visti terminali da due nomi di rilievo, ovvero Acer e HP, con Xiaomi che sembra non disdegnare l’idea di avere il suo top di gamma in grado di funzionare con il sistema che il cliente preferisce, a scelta tra MIUI e Windows 10.

La seconda è quella di sviluppare un numero ristretto di terminali, che siano innovativi, desiderabili, e, per una volta, due passi avanti agli altri. Questi, come i Surface, devono essere un riferimento per i partner che possono a questo punto liberamente ispirarsi per il design dei loro apparati.

Quindi?

Microsoft è al momento come un costruttore edile che dopo aver visto crollare innumerevoli palazzi ha ben pensato che prima di tirare in piedi qualcosa di nuovo è bene imparare a porre le fondamenta. Tra decine di errori lo ha fatto.

Se queste fondamenta saranno la base di un cottage di legno o di un nuovo futuristico grattacielo non possiamo dirlo ora. Qualcosa certamente sta bollendo in pentola, ci sono tropi rumors e troppi mattoni che sono stati posti nel corso dello scorso anno. Ora l’unica cosa che possiamo fare è stare a vedere cosa ci hanno riservato.

Nonostante le scimmie al marketing, rimane il fatto che il gruppo a cui è stato affidato Surface Phone contiene un gran numero di ingegneri capaci, che Microsoft ha semplicemente investito troppi soldi per mollare ora. Perché, se c’è una capacità da riconoscere a Redmond, è quella di saper ignorare i conti in rosso se ne è convinta. E’ vero, ha licenziato una marea di personale nella parte mobile, ma è anche vero che la dominazione del mercato con il monopolio della produzione era una mossa decisamente poco furba. Di contro pensiamo a quanti soldi sono stati buttati in Xbox (originale/360 e One) prima che potesse diventare un prodotto interessante. Lo stesso dicasi per Surface che è stato in perdita praticamente fino alla terza generazione.

Passi in avanti dall’azienda che ci ha dato delle schifezze come Windows ME, Clippy e Vista ne abbiamo visti tanti. Negli scorsi due anni ha saputo cambiare pelle, nonostante una marea di critiche, ma i bilanci e il valore delle azioni le hanno dato ragione. Quindi in definitiva, io sono fiducioso. Spero mi meraviglino come una volta sapeva fare il buon vecchio Steve quando se ne usciva con il suo “One more thing”.

 

 

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41 Commenti

  1. Aritcolo veramente, ma veramente ben fatto. Complimentissimi.
    Di questo articolo, tutto possiamo dire tranne che è di parte. A tratti duro, a tratti ironico ( …”come fossero Gesuiti in penitenza.” qui ho pianto 😀 ) e a tratti speranzoso.

    Sono un fan Microsoft, questo non lo nascondo, ma condivido ogni fottutissima tua parola.
    Bravo!

  2. a me la cosa che è piaciuta di meno è stato il venir meno alla parola che avevano dato di aggiornare tutti i Lumia a W10. Ho ancora il 925 ma se dovessi cambiare lo farò per quel motivo.

    • Ho avuto molte marche di cellulare e devo a mettere i lumia con tutti i suoi difetti e i grandi pro sul lato audio-video-telefonico , fino ad oggi mediamente siano abbastanza affidabili . Ho un 625-640-830 ancora tutti perfettamente funzionanti e su questo non posso lamentarmi. Uso anche altro , ma per adesso non ho motivo di cambiare per un altro terminale.

  3. ahahaha gran bell’articolo. Complimenti 😀 Mi hai fatto fare anche un paio di risate sui troll, le scimmie urlatrici e gesuiti ahahahah 😀
    A parte gli scherzi, l’articolo si fa leggere con molto piacere nonostante la lunghezza. In più, le critiche alla Microsoft sono tutt’altro che fondate.
    …Ma noi rimaniamo fiduciosi 🙂

  4. E’ un bel articolo 🙂 Mi permetto di fare solo due considerazioni che secondo me nell’analisi son un po sbagliate.
    La prima è che il mondo IoT deve essere visto come mondo a ste stante e che non influirà in nessun modo con le Universal App e il bacino di utenza che userà prodotti Microsoft. Lo sforzo di Microsoft nell’entrane nell’IoT è stato fatto più per avere un framework sottostante scritto da Microsoft e cercare di riavvicinare quei sviluppatori che con l’open source l’hanno completamente abbandonata. Le applicazioni per IoT invece sono veramente minuscole e completamente separate dal panorama applicazioni attuali: non è che uscità un whatsapp per IoT, ne si dovrà adattare le attuali applicazioni per questi dispositivi in quanto l’unica cosa che conta è il “kernel” sottostante.
    Un secondo appunto va fatto sul potenziale bacino di utenti che uno avrebbe pubblicando un app per PC: attualmente parlare di un miliardo di utenti è folle, in quanto gli utenti che attualmente (e nel medio periodo) utilizzano lo store di Windows per le proprie applicazioni son veramente pochi, partendo da me: inizialmente ho pure provato a usare le applicazioni dello store ma mi sono scontrato con una qualità generale infima e con app che fornivano un quarto di funzionalità delle controparti x86.

    • Due ottimi argomenti. In parte li condivido entrambi.
      Ho citato IoT solo perché comunque una delle architetture supportate da Windows10. Poi ci sta che sono oggetti embedded e quindi difficilamente saranno da considerarsi degli oggetti general purpose
      Per i numeri stiamo in un anno attorno ai 300.000.000 per Windows 10, il miliardo arriverà, anche se non so in che tempi. Per lo store posso essere d’accordo con te ma devi anche tenere conto che Microsoft sta spingendo UWP e che gli sviluppatori, che lo vogliano o no, lì dovranno sbattere

      • Io ho pronosticato 400.000.000 entro il due agosto 2016 per Windows 10 . Ci potrebbe essere la rincorsa dell ultimo mese . Vedremo gli indecisi dell ultimo minuto .

        • Io a dire il vero sono molto più ottimista. Ho un sacchissimo di amici che ancora non hanno aggiornato perchè “…tanto c’è ancora tempo” . Per me si arriverà ALMENO a 500 milioni.

  5. Miii , credevo di essere tornato a scuola a leggere tutto l’articolo. Beh che dire, tutto ben bilanciato e con il giusto tono critico dando il giusto peso alle cose . Sicuramente ho ancora fiducia nonostante si é in una situazione difficile . Perché la ho ? Perché Microsoft una cosa é riuscita far bene fino ad oggi ripartire da zero . Mi auguro solo che al Marketing mettano molto sale in zucca .

  6. …Sono sincera, prima di iniziare a leggere ho scrollato fino in fondo e la lunghezza dell’articolo mi ha quasi frenata. Poi ho iniziato a leggere, e l’articolo si è fatto praticamente leggere da solo.
    Sei stato molto critico, ma al punto giusto, speranzoso ….ma non troppo. Insomma, che dire: condivido tutto ciò che dici anche se a dire il vero non ho molta esperienza in ambito di sviluppo e quindi non ho molta conoscenza per poter “controbattere” 🙂
    Complimenti!! 🙂

      • Quando uno merita io sono Dell idea di sottolinearlo. Spesso accade che sia dovuto , ma in realtà non funziona così. Tutti siamo bravi a parlare ma a volte trovare il filo conduttore giusto non é scontato. La sfide che attendono il mondo Microsoft sono tante ed é il bello di tutta questa situazione.

  7. Bell’articolo, ben scritto e anche ironico. Sui due Lumia 950 penso invece che Microsoft sia stata “costretta” a lanciarli su mercato nonostante Windows 10 Mobile era ancora molto acerbo. Non è un caso che l’azienda di Redmond non abbia pubblicizzato i due Smartphone… Microsoft non poteva lasciare vuota la casella Mobile perché sapevano già allora che le novità innovative non sarebbero arrivate prima del 2017. La funzione dei due Lumia di fascia alta è stata quella di dare un senso ai primi passi di Windows 10 Mobile e permettere agli sviluppatori di provare le nuove Universal App. Avete fatto caso che, nonostante lo share del Mobile precipitasse, sono arrivate e stanno arrivando un numero non male di Applicazioni Ufficiali? Questo e altri contenuti li troverete nel pezzo che ho già iniziato a scrivere e consegnerò a breve.

    • Credo che Windows 10″mobile per essere vero ha bisogno di un numero di app più crescente Universal . Perché rende molto gradevole usare i due sistemi dando molta familiarità nell’uso . Spero che lo share di Windows 10 aumenti ancora ne gioveremo tutti.

  8. Prima di andare a dormire vorrei stigmatizzare l’errore che ingenuamente commettono in tanti: Microsoft oggi non è più un’azienda in difficoltà di idee e di successi, e non bisogna comparare il basso share del Mobile come parametro di successo o meno. Il parametro di successo è il crescente numero di dispositivi con Windows 10 (e la gente, sul Desktop, utilizza e come lo Store!), è il traino del marchio Surface è la capacità di Nadella e co. di capitalizzare gli errori in energia positiva. Sarà Windows 10 Universal il traino, e il dispositivo “perfetto” non avrebbe senso senza il supporto trasversale e camaleontico del copernicano OS di Casa Microsoft. Buonanotte!

  9. Tra cinque dieci anni quando saremo costretti ad acquistare qualsiasi programma desktop sullo store ripenserete a cose si stava bene quando si stava male

  10. […] Uno degli aspetti che più fa storcere il naso agli utilizzatori degli smartphone Windows mobile, è la non presenza di app ufficiali Google. Questo aspetto però, sappiamo già che in parte è dovuto alle continue guerre legali che i due colossi si sono fatti nel corso degli anni e che ora, finalmente, sembrerebbe finite. A tal proposito, ma in generale su tutto il discorso “povertà di app”, l’azienda di Redmond si è sempre giustificata dicendo che la poca diffusione del sistema mobile di Microsoft, rende molto difficile lo sviluppo di applicazioni, ma allo stesso tempo, io aggiungerei dire, che la poca diffusione di app, rende molto difficile lo sviluppo degli smartphone windows phone. Un pò come il cane  che si morde la coda (riprendendo la metafora del mio collega @AndreaGhirardini nel suo articolo su Windows Mobile) […]

  11. Gran bella analisi, come ho scritto su altri blog e hai evidenziato anche tu… manca davvero tanta ma tanta ma tanta pubblicità, e il paragone con le scimmie nel reparto marketing è pienamente azzeccato… infatti quando Nokia/MS hanno fatto pubblicità ai loro terminali un po’ hanno venduto… poi basta, non parliamo dell’ assurda e ridicola pubblicità del Lumia 930 … orrida, nefanda… ti faceva venir voglia di non prendere il terminale neanche se fosse costato 10 euro.

  12. Ma questa certezza che il surface phone è dietro l’angolo chi ve la da? Penso anche io che MS non possa abbandonare il mobile relegandosi ai desktop e vedere qualche applicativo sullo store di google, ma non è anche possibile che siano semplicemente rassegnati a questa quota di mercato, puntando, magari, ad elite di utenti di tipo aziendale? Magari non facendo uscire più un solo lumia o surface phone ma lasciando tutto in mano ad HP e tutti quelli che vorranno seguire questa strada? Spesso la soluzione è quella più semplice.

    • Nessuno ce la da la certezza. Al momento infatti non è stato annunciato nessun “Surface Phone”, ma Microsoft ha ribadito più e più volte che non intende abbandonare il settore smartphone e per di più progetterà “great new devices” . Ora, se questi “great new devices” si chiameranno Surface Phone o Lumia Special o Lumia 2000 poco importa 😀

      Io però penso, (come anche il resto del mondo), che se Microsoft dovesse rilasciare dei nuovi smartphone, il nome sarà Surface…. ma ancora nulla di ufficiale 😀 quindi, stiamo facendo supposizione 🙂

      • Premetto che possiedo un 950, e seppure lo reputi un terminale ottimo sono comunque infastidito dalla mancanza di alcune applicazioni (quella per fare la fila alle poste rilasciata da poste italiane, ad esempio, o quella di Amazon) o di carenze di Edge senza avere un alternativa valida come browser (il sito che uso per il trading viene visualizzato correttamente con tutti i crismi dal misconosciuto Silk del mio mio modesto kindle fire HD ma non dal nuovo e rivoluzionario edge su un HW molto più prestante…), malgrado tutto, dicevo sono quasi certo che il mio prossimo smarthphone sarà uno windows. Detto questo, dal buco in cui si sono infilati (per loro o altrui colpa) non si esce e da quello che so gli azionisti sono raramente orientati a spostare soldi verso un ipotetica gallina domani piuttosto che l’uovo odierno, quindi io credo MS abbia davvero sparato gran parte delle sue cartucce e davvero poco rimane e che le dichiarazioni di una ditta debbano essere prese con le pinze (ricordo ancora Autodesk che tranquillizzava gli utilizzatori di Softimage dicendo che questo software aveva davanti a se un futuro brillante, salvo poi tagliare tutto e chiudere i battenti, come pianificato da tempo, nel giro di qualche mese. Insomma, c’è poco su cui essere speranzosi a mio parere.

        • Beh, le mancanze di app sono un realtà che ormai conosciamo tutti. Purtroppo il discorso è sempre lo stesso: se gli smartphone sono poco diffusi, le app non vengono fuori e, se le app sono poco, gli smartphone non si diffondono. IL settore è difficile in partenza, ma come sappiamo entrambi, windows 10 e in generale i windows phone sono degli ottimi smartphone.
          Ciò che cambierà nel futuro saranno i target di persone a cui saranno rivolti. Microsoft sta tentando di incentrare il suo business sul settore “d’elite”: sui professionisti, sugli imprenditori …insomma, su quella tipologia di utenti che utilizza il telefono per lavoro e non per andare a caccia di pokemon (anche se molto probabilmente per evitare di perdere altri utenti, dovrà essere costretta a pagare la niantic per fargli lanciare anche la cacata del momento 😀 scusa il termine)
          Sul fatto che Ms ha poche cartucce da sparare ho i miei dubbi. Alla fine, anche quando c’era ipad e iphone tutti pensavamo che non c’era nient’altro da “innovare” : ed ecco che arrivano i surface.
          Ora sarà la volta del Surface Phone? ….staremo a vedere 😛

          • Senza app, pokemon go e anche il servizio delle poste posso anche vivere finché tramite browser posso sopperire, anche se proprio quella app per le poste mi salverebbe non poco tempo, ma il fatto che Silk riesca dove fallisce Edge non è questione di app (anche se si potrebbe dare la colpa alla mancanza di un valido browser alternativo, quindi una carenza dell’app store). Come scritto in altro commento il target rivolto verso utenti business potrebbe essere anche una partenza valida, cosi come puzzare tanto di blackberry… Sulle cartucce, se fosse solo questione di una decisione di Nadella sarei d’accordo, avrebbero ancora cartucce da sparare ad oltranza grazie ai grandi fondi e risorse della società, ma qui si tratta anche di dover mettere d’accordo gli azionisti prima di investire ancora in un settore che non da affatto soddisfazioni da anni malgrado investimenti ingenti (acquistare il ramo nokia non è stata certo un’operazione da poco neanche per MS se non ho capito male.

  13. Windows phone sta morendo. Punto. Probabilmente saranno fortunati al prossimo rilancio. Dal vecchio windows mobile a windows phone 7, vari surrogati inclusi, é andata male! Speriamo nella prossima. Io la fiducia l’ho data, acquistando un 925 e poi un 950 che possiedo tuttora…vedremo al prossimo tentativo. Sta di fatto che al momento, in una situazione così stazionaria, un altro lumia non lo compro di certo.

  14. Scrivete sempre dei bellissimi articoli.
    Ma perché non fate un app che così possiamo servirvi ancora meglio!?

  15. Farà la fine di BlackBerry 10 (che era tutt’altra cosa come livello qualitativo). Credere di risollevare un OS con meno dell’1% di global share significa vivere nel mondo dei sogni. Microsoft riesce a vincere solo ove non ha concorrenza, ovverosia in situazioni di monopolio (vedi Windows, vedi Explorer): altrimenti, fallisce.

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