Il mondo dei display si è oramai diviso in pannelli AMOLED, derivanti dalla tecnologia OLED, e pannelli IPS LCD. Ecco le grandi differenze.
AMOLED – Tipologia di pannello
I pannelli della tipologia AMOLED, come si deduce dalla sigla, sono una particolare versione dei pannelli OLED. La tecnologia OLED prevede l’utilizzo di diodi organici (matrice attiva) che emettono luce a seconda delle informazioni trasmesse da uno strato di transistor (matrice passiva). La peculiarità di questi diodi risiede nella possibilità di essere gestiti individualmente a seconda dei segnali mandati dalla matrice passiva (TFT). I transistor, posizionati sotto forma di reticolo, gestiscono i singoli pixel scegliendo la quantità di luce emessa e lo stato di attività.
Per un’area nera, ad esempio, i TFT spegneranno totalmente l’area bersaglio ottenendo un nero assoluto e un risparmio in termini di richiesta energetica. Viceversa se il pannello richiede una tonalità vivida, dove saturazione e luminosità sono alte, i TFT manderanno un segnale di piena apertura. Questo comporta una migliore gestione del contrasto, beneficiando di neri assoluti e contorni definiti, portando però qualche difetto nella gestione dei colori. In ambienti particolarmente luminosi, dove la luminosità dell’intero pannello viene alzata per compensare la luce ambientale, i colori possono diventare molto saturi e perdere dunque di fedeltà cromatica.
A livello costruttivo gli AMOLED permettono un’alta versatilità in quanto è possibile realizzare pannelli molto sottili. Il basso spessore garantisce differenti utilizzi come la possibilità di realizzare pannelli flessibili/curvi (substrato polimerico) o l’integrazione di sensori under-display. Per il secondo punto possiamo citare come esempi i lettori di impronte under display e le recenti fotocamere USC.
La qualità costruttiva del pannello dipende dalla tipologia di matrice attiva utilizzata. Alcuni pannelli, difatti, presentano una matrice scadente e questo comporta un basso numero di PPI (densità di pixel) e una conseguenziale riduzione della qualità d’immagine. L’utilizzo di un pannello di bassa qualità può anche portare a un rapido deterioramento e all’effetto noto come “burn-in”.
I prodotti utilizzanti tale tipologia di pannello sono raramente presenti nella fascia media mentre figurano molto nella fascia alta. Un esempio di Fluid AMOLED fascia alta può essere il OnePlus 8T, mentre nella fascia media il Realme 8 Pro monta un Super AMOLED
IPS – Tipologia di pannello
I pannelli di tipologia IPS sfruttano uno strato cristalli liquidi andando però a lavorare su fattori come: frequenza di aggiornamento dell’immagine, angolo di visione e gestione della tonalità. A differenza dei pannelli AMOLED gli IPS presentano uno strato di cristalli liquidi sovrapposto su uno strato di unità luminose. I diodi forniscono una retroilluminazione del pannello e possono emettere un’alta quantità di Lumen riuscendo così a garantire dei bianchi intensi e una fedeltà cromatica inalterata.
Il fattore dell’alta luminosità e della gestione dell’intensità comporta un notevole vantaggio in ambienti molto luminosi. I dispositivi con pannelli IPS di buona qualità potranno compensare la luminosità dello schermo in modo tale da aumentare la leggibilità sotto la luce diretta de sole. La possibilità di gestione della luminosità dei pannelli IPS, però, non garantisce gli stessi risultati sulle tonalità scure e influenza la qualità del nero. Non potendo spegnere i singoli cristalli, a differenza degli AMOLED, presentano delle alterazioni che fanno tendere il nero al grigio.
La qualità costruttiva del pannello, come per gli AMOLED, gioca un ruolo fondamentale nella resa finale di un IPS. I pannelli di bassa qualità presentano differenti problemi che possono essere più o meno evidenti durante l’utilizzo quotidiano. Uno di questi riguarda l’angolo di visione alterato che comporta una buona qualità visiva in linea retta, ma che porta a un notevole calo di fedeltà andando a inclinare il dispositivo. Un problema di grave entità, invece, risiede nel progressivo deterioramento di determinate aree del display. Questo può manifestarsi come dei puntini luminosi sul display, notabili con immagini bianche, oppure come aloni bianchi su immagini scure (IPS glow).
I prodotti utilizzanti tale tipologia di pannello sono abbastanza diffusi, un esempio banale possono essere il POCO X3 NFC (Smartphone di fascia media) e lo Xiaomi Mi 10T/10T Pro (Smartphone di fascia alta).
AMOLED vs IPS
Entrambe le tipologie di pannello hanno dei pregi e dei difetti che caratterizzano le due macro-categorie di display. Ipotizzando di utilizzare dei pannelli di fascia alta, minimizzando così le possibili differenze, procediamo con un confronto diretto dei Pro e Contro di AMOLED e IPS nel mercato Smartphone.
AMOLED
- Pro
– Alta profondità del nero
– Alta definizione dei contorni
– Elevata flessibilità (utilizzi per dispositivi foldable)
– Bassi tempi di risposta (maggiore reattività del touch)
– Basso consumo con temi scuri
– Frequenza di aggiornamento 120Hz (fluid AMOLED etc)
– Possibilità di integrazione di sensori e moduli under-display - Contro
– Bassa visibilità in presenza di luce diretta
– Toni ipersaturi in caso di alta illuminazione
– Elevato consumo con temi chiari
– Facilmente danneggiabile dai liquidi (richiesta certificazione IP)
– Possibilità di Burn-in (minori rispetto alle precedenti versioni, ma maggior degli IPS)
IPS LCD
- Pro
– Alta qualità del bianco
– Alta luminosità
– Elevata visibilità in presenza di luce diretta
– Elevata fedeltà cromatica
– Frequenza di aggiornamento 144Hz+ (Mi 10T Pro)
– Buona longevità - Contro
– Nero tendente al grigio
– Bassa fedeltà dei toni scuri (dipendente anche dall’angolo di visuale)
– Consumi nella media anche con temi scuri
– Scarsa flessibilità (i pannelli flessibili sono i PLS)
– Impossibilità di integrare sensori e moduli under-display
– Possibilità di IPS Glow e Backlight Bleeding
Alcuni dispositivi consigliati
Entrambe le categorie di pannelli hanno i loro modelli forti che vanno a caratterizzare le differenti fasce di mercato, ecco alcuni dispositivi consigliati!
- OnePlus Nord CE 5G – Pagina prodotto – Amazon
– OnePlus Nord CE 5G monta uno Snapdragon 750G 5G, GPU Adreno 619 e ha un rapporto RAM/ROM 8/128GB – 12/256GB. Il settore display è caratterizzato da uno schermo da 6.43” di tipologia Fluid AMOLED con una risoluzione FHD+ (1080p) e una frequenza di aggiornamento di 90Hz. Il comparto fotografico è dotato di una fotocamera principale da 64MP, stabilizzata tramite EIS, una ultra grandangolare da 8MP con angolo di visione da 119° e un sensore di profondità da 2MP. Per il comparto frontale troviamo una singola fotocamera che include un modulo grandangolare da 16MP. A caratterizzare positivamente il settore batteria troviamo una unità da 4500mAh dotata di Fast Charge a 30W.
- Poco M3 Pro 5G – Pagina prodotto – Amazon
– Poco M3 Pro 5G monta un Dimensity 700 5G, GPU Mali-G57 MC2 e rapporto RAM/ROM 4/64GB – 6/128GB. Il settore display è caratterizzato da uno schermo da 6.5” di tipologia IPS LCD con una risoluzione FHD+ (1080p) e una frequenza di aggiornamento di 90Hz. Il comparto fotografico è dotato di una fotocamera principale da 48MP, una macro da 2MP e un sensore di profondità da 2MP. Per il comparto frontale troviamo una singola fotocamera da 8MP. Il settore batteria vanta un modulo da 5000mAh con Fast Charge a soli 18W. - Poco X3 Pro – Pagina prodotto – Amazon
– Poco X3 Pro monta uno Snapdragon 860, GPU Adreno 640 e rapporto RAM/ROM 6/128GB – 8/256GB. Il settore display è caratterizzato da uno schermo da 6.67” di tipologia IPS LCD con una risoluzione FHD+ (1080p) e una frequenza di aggiornamento di 120Hz. Il comparto fotografico è dotato di una fotocamera principale da 48MP, una ultra grandangolare da 8MP, una macro da 2MP e un sensore di profondità da 2MP. Per il comparto frontale troviamo una singola fotocamera da 20MP. Il settore batteria vanta un capiente modulo da 5160mAh con Fast Charge a 33W. - Realme 8 Pro – Pagina prodotto – Amazon
– Realme 8 Pro monta uno Snapdragon 720G, GPU Adreno 618, rapporto RAM/ROM 6/128GB – 8/128GB. Il settore display è caratterizzato da uno schermo da 6.4” di tipologia Super AMOLED con una risoluzione FHD+ (1080p) e una frequenza di aggiornamento di 60Hz. Il comparto fotografico è dotato di una fotocamera principale da 108MP, stabilizzata tramite EIS, una ultra grandangolare da 8MP con angolo di visione da 119°, una macro da 2MP con lunghezza focale di 4cm e un sensore di profondità da 2MP. Per il comparto frontale troviamo una singola fotocamera che include un modulo grandangolare da 16MP. A caratterizzare positivamente il settore batteria troviamo una unità da 4500mAh dotata di Fast Charge a 50W.
Considerazioni personali
A questo punto arriviamo alla domanda di rito: “esiste un pannello migliore?“. In realtà è difficile eleggere un vero “vincitore” in quanto entrambe le tipologie sono lontane dalla perfezione.
Personalmente, da fruitore di contenuti multimediali, preferisco i pannelli AMOLED che garantiscono una maggiore definizione e un elevato contrasto. Per ottenere il massimo da questi pannelli basterà utilizzare temi scuri o temi neri in modo da massimizzare l’efficienza energetica e aumentare la durata della matrice organica. In aggiunta a questo è anche consigliabile installare un’estensione del browser per “forzare” i siti web a mostrare la versione scura. Grazie a questa estensione sarà possibile visualizzare il sito con sfondo nero e caratteri chiari invece della classica versione “nero su bianco”.
Spostandoci dal punto di vista estetico a quello tecnico: trovo che i pannelli AMOLED godono di maggiore versatilità. Le ultime versioni di pannelli fluid AMOLED, come quello visto sul OnePlus 8T, portano alte frequenze di aggiornamento (120Hz) e la possibilità di integrare differenti sensori under-display. Visto l’avvicinarsi della possibile commercializzazione delle fotocamere USC, collocabile per il 2021, questi pannelli caratterizzeranno una nuova tipologia di dispositivi. Un altro dato interessate, sempre per il lato tecnico, è la ricerca dietro la tipologia di pannelli OLET. I pannelli di questa nuova tipologia elimineranno lo strato passivo TFT creando una matrice attiva indipendente dotata di transistor integrati all’interno dello strato organico.
I panelli IPS che ho utilizzato, alcuni davvero di buona qualità, mi hanno garantito una buona lettura anche in ambienti estremamente luminosi. La gestione dei colori risultava ben bilanciata e raramente ho visto distorsioni virando l’angolo di visuale. Dal punto di vista del costo è più facile trovare un buon pannello IPS su uno Smartphone dal costo contenuto. Nonostante questi lati positivi: l’impossibilità di integrare sensori e moduli risulta limitante nell’ottica dell’innovazione.
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