Microsoft, dietro Surface la volontà di Steve Ballmer

8
Surface
Surface

Non sono stati anni felici quelli che hanno contraddistinto l’esordio dei primi dispositivi Microsoft, Surface RT e Surface Pro, lanciati sul mercato negli ormai lontani 2012-2013 ed accolti a dir poco tiepidamente da parte del grande pubblico: vendite deludenti e fatturati che non stentiamo a definire disastrosi. Il tutto accadeva sotto la vecchia gestione di Steve Ballmer, convinto sostenitore del fatto che finalmente anche Microsoft dovesse avere una propria linea di prodotti di riferimento.

Se però la vecchia dirigenza ha portato Microsoft a commettere alcuni errori di cui ancora oggi se ne pagano le conseguenze (settore mobile su tutti) nello stesso tempo ha reso consapevole il colosso di Windows delle sue enormi potenzialità non solo per quanto riguarda software e piattaforme, da sempre il vero core business della multinazionale, ma anche in un ambito ai tempi parzialmente sconosciuto e inesplorato per Microsoft, se si fa eccezione per la vicenda Xbox, rappresentato dal mercato dei dispositivi consumer che con Surface è stato portato alla ribalta.

La perseveranza, la testardaggine, se vogliamo, aspetti che hanno nel bene e nel male contraddistinto la Microsoft dell’era Ballmer sono però stati i fattori decisivi che hanno portato la gamma Surface ad essere quello che è diventata oggi e ancor più diventerà in futuro.

L’impronta dietro Surface

Al netto del lavoro certosino e di perfezionamento continuo conseguito in questi anni dal team guidato da Panos Panay, dietro a Surface non si può non riconoscere la mano dell’ex CEO Steve Ballmer, il primo a credere tenacemente al fatto che Microsoft avesse l’assoluta necessità di avere una propria gamma prodotti di riferimento che potesse rappresentare il meglio dell’esperienza Windows sul mercato, un concetto più volte ribadito dallo stesso Ballmer in varie occasioni e in varie interviste.

D’altronde, se si vede l’evoluzione della famiglia Surface e del team che ne ha finora curato lo sviluppo, è evidente come ancora oggi in parte permanga l’impronta dell’ex CEO Microsoft che ha dato il via al progetto.

Diciamolo chiaramente: se non ci fosse stato Steve Ballmer a credere, a sostenere fermamente il progetto Surface difficilmente oggi saremmo qui a parlarne. In questo credo che Ballmer abbia compiuto una scelta giusta e fondamentale ed abbia avuto una visione di prospettiva, non sempre evidente in altre occasioni.

Lo stesso successore Satya Nadella, sebbene forse non pienamente convinto ai tempi, oggi prende atto della strada raggiunta e dell’importanza che ormai il brand Surface riveste a livello di immagine ancor prima che di fatturato.

D’altronde è difficile dimenticare gli esordi e dove invece si è arrivati. Si parte dal disastro di Surface RT, anni 2012-2013, con la celebre svalutazione di 900 milioni $ operata da Microsoft dettata da una situazione critica che ha visto protagonista il primo Surface su base ARM, un prodotto ai tempi poco comprensibile alla media dell’utenza, con troppe limitazioni ed un posizionamento prezzo oggettivamente eccessivo. Maggior fortuna, si fa per dire, ha avuto la versione Pro che ha anticipato quello che sarebbe diventato il mercato dei convertibili negli anni successivi ma in quegli anni solo in erba. D’altronde, se la qualità costruttiva era già di livello, tastiera a parte, i primi Surface mancavano di estetica ed ergonomia.

Ma l’impronta originaria data al progetto e l’insistenza con cui Ballmer ha creduto che Surface potesse diventare qualcosa più di un semplice esperimento per Microsoft, qualcosa che potesse superare la semplice funzione di “reference design”, è stata determinante nel portare la gamma Surface ai risultati di oggi.

E così si è passati da una svalutazione di 900 milioni di $ a causa di prodotti invenduti ad un fatturato che nel 2018 si concluderà a circa 5 MLD $, il più alto mai registrato finora dalla divisione. Piccoli numeri? Sicuramente non più così marginali e non a caso l’operazione Surface Go che proprio nelle prossime settimane prende il suo avvio commerciale indica la nuova direzione di marcia. Le stesse recenti dichiarazioni dei dirigenti Microsoft rilasciate in occasione della presentazione del nuovo Surface Go sono state emblematiche: sempre più risorse di marketing e comunicazione verranno dirottate a supporto di Surface, un messaggio chiaro su come a Redmond la divisione dispositivi non sia più considerata secondaria come un tempo.

Non a caso la crescita costante avuta negli anni 2014-2018 non può passare inosservata con un fatturato quasi triplicato rispetto a soli 5 anni fa. Certo, stiamo parlando di cifre che raggiungono allo stato attuale poco più del 20% della divisione Mac di Apple, ma vogliamo ricordare da dove si partiva?

Surface oggi è più importante

E d’altronde che la divisione Surface stia acquisendo importanza all’interno della stessa Microsoft lo denota la costanza nell’aggiornamento dei prodotti, l’ampliamento della gamma, la progressiva estensione dei mercati in cui vengono introdotti i nuovi dispositivi e le sempre maggiori risorse a supporto a livello di marketing e comunicazione, aspetti questi che ormai non sfuggono agli osservatori più attenti del mondo Microsoft.

E Satya Nadella, sebbene notoriamente decisamente orientato per una Microsoft alla ribalta nei nuovi giganteschi mercati del Cloud Computing e delle piattaforme, ha però proseguito, supportato ed esteso il vecchio sogno di Ballmer, una Microsoft con una sua gamma di dispositivi di riferimento assoluto per qualità, design e innovazione, a dimostrazione di come il colosso di Redmond possa essere poliedrico in svariati campi.

Non più solo intenzioni quindi, ma fatti sostenuti da fatturati che presentano una costante crescita negli anni. Non sappiamo se Panos Panay riuscirà a portare Surface a livello di Mac o iPad per quanto riguarda numeri e fatturati, ma siamo pronti a scommettere che in realtà sia questa l’intenzione della divisione da lui diretta. E Nadella…consente.

 

Per restare sempre aggiornato sulle ultime novità scarica la nostra APP ufficiale oppure iscriviti alle nostre notifiche istantanee oppure seguici su Facebook, Twitter, Telegram e Instagram!

8 Commenti

  1. Ballmer sul mobile è stato vincente. Nadella ha tolto da mezzo e lo ha fatto morire. Rt era troppo castrato e non c’erano ancora le uwp. Ballmer è stato un grande a mio avviso. Nadella ha il merito di aver mantenuto il buono ma sul mobile è stato a dir poco ridicolo se non addirittura complice del fallimento dei successi che 8 e 8.1 aveva cmq raccolto sul mobile.

  2. Anche XBox e’ sopravvissuto grazie al fatto che all’ epoca del tristemente famoso “Red ring of Death” Ballmer era al timone…

  3. Se in Microsoft ci avessero creduto e spinto veramente come si deve sul mobile mettendoci i cosidetti , oggi ci sarebbe ancora il mobile magari in versione stabile e funzionale .
    Hanno fatto morire il mobile giá 3 anni fa supportandolo con il minimo di risorse possibili e facendo apposta cose a metá in beta . Hanno ottenuto un boomerang che è tornato indietro con gran parte dell’ utenza inferocita . Era un percorso difficile ovviamente , avevano ottenuto un buon successo con 8.1 che era giá una ottima base di partenza , poi hanno staccato la spina e dato dei finti contentini oltretutto instabili non curandosi di quello che stava accadendo intorno e trattando in modo superficiale gli utenti finali.

    • Windows 10 Mobile non verrà resuscitato mai più. O si inventano qualcosa di nuovo con un Windows adattativo o niente.

Comments are closed.